Buona sera a tutti coloro che mi daranno una mano e coloro che impiegheranno il loro tempo a leggere la mia problematica.
Allora, incominciamo! Il mio più grande problema è che non sono sicura della seconda scelta università, o non sono sicura che la vita universitaria faccia per me, o non sono sicura di quel che voglio, o meglio, di ciò che è più congeniale alla mia persona e più produttivo per essa.
Partiamo dal presupposto che alle superiori non ero una cima, ma ero la più brava della classe: non sono stata molto costante, non ero(e non sono) una tipa alla quale piaceva(e piace) stare seduta per ore e ferma. Però me la cavavo abbastanza bene, volete per capacità "naturali", volete per la "fortuna", volete che qualcosina studicchiavo pure, volete che ero apprezzata per l'interesse che mettevo per ogni cosa che la scuola proponeva(sono una tipa poco superficiale, e comprendo pure che il lavoro di insegnante è un lavoro che trae soddisfazione anche dall'interesse che mettono i propri alunni!)...
Passiamo al dunque! Finite le superiori mi ero iscritta a lingue(che in realtà amo molto) ma per motivazioni logistiche e di tempistiche di studio(ridotte al minimo) ho abbandonato; poi, dopo, volevo pensare bene alla mia seconda scelta universitaria ma i miei non hanno sentito ragioni e mi hanno sollecitato ad iscrivermi subito a giurisprudenza(la mia seconda alternativa), ma sto notando che non fa per me, anzi la detesto... E con questo sto odiando anche l'idea dello studiare tomi e manuali assurdi... Mi fa schifo leggere un rigo, non ci capisco nulla, sono dei concetti troppo difficili da farmeli entrare in questa mia testaccia, a volte mi sento una fallita, una stupida fallita che non capisce nulla e che non è all'altezza del mondo universitario, non ho dato molti esami in quasi un anno di università(due solo e riguardavano il campo storico e filosofico), il resto mi repelle... Perdo moltissimo tempo a studiare, non riesco a raccapezzarmi tra mille cose da studiare ed imprimere bene nella mia testa, mi distraggo spesso e mi manca il fiato sapendo quanta roba ho da studiare e alla fine arrivo al giorno dell'esame e non so nulla.. Il vuoto!
Mi sento uno schifo nei confronti dei miei che si sacrificano per me, per darmi un futuro e io che per loro sono solo fonte di dispiaceri vari... Vedo genitori felici e orgogliosi dei propri figli e io che non riesco a renderli felici in nulla... Zero! Non gli do le dovute soddisfazioni...
... Vedo persone felici e soddisfatte di quel poco che la vita li offre e io che ho la possibilità di studiare, avere un tetto sotto cui stare, genitori che non mi fanno mai mancare nulla, e io che faccio?? Non sono in grado di preparare un benedetto esame o peggio mi sta facendo schifo l'università... Non mi piace per niente.. È triste per me questa situazione... Odio vedere gli altri felici e soddisfatti e io non esserlo affatto... Non ho amicizie e lo studio mi preclude ancora di più far conoscenze, sembra che sia un ulteriore ostacolo alla mia vita, mi priva di essere felice lo studio, mi priva di vivere serenamente senza avere ansie da "prestazione" varie... Sembra che mi mozzi l'esistenza!!
Non riesco a parlarne con i miei! A volte vorrei proprio finirla...
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9 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile Anna,
dalle sue parole emerge chiaramente una personalità attiva, dinamica, che necessita di stimoli e dinamicità e probabilmente l'affrontare una facoltà come quella di giurisprudenza può non essere nelle sue corde soprattutto in un momento di difficoltà come è questo.
Il malessere e l'insoddisfazione attuale sono figlie da un lato di questa scelta, dall'altro della modalità e dei tempi con cui questa scelta è stata presa. Non ha avuto il tempo di metabolizzare la rinuncia a qualcosa che la motivava e stimolava e si è trovata immediatamente a misurarsi con una nuova realtà che invece le va stretta. Ha accumulato vissuti negativi senza darsi la possibilità di guardarli ed affrontarli e oggetto di pressioni esterne che riducono la percezione di sè come persona attiva. Forse proprio questo le può essere utile...si fermi e riprenda in mano le redini della sua vita. Si conceda l'occasione per riflettere su di sè, sui suoi interessi, sulle sue aspettative, sulle sue modalità di funzionamento...solo in questo modo potrà fare una scelta consapevole.
3 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Anna,
a lei piaceva studiare lingue e non sono chiare "le motivazioni logistiche e le tempistiche di studio" che l'hanno indotta ad abbandonare.
Se si è ridotta dopo a studiare una materia che non le piace mi sembra normale l'insoddisfazione, la difficoltà, la frustrazione e il senso di colpa.
Non vuole parlarne con i suoi genitori ed invece dovrebbe cogliendo anche l'opportunità di chiedere di sostenerla per una consulenza psicologica allo scopo di sospendere questo strazio e decidere cosa fare della sua vita che non si traduca in strazio.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Le scelte di studio e di lavoro sono delicatissime perchè da esse dipende la vita successiva. Non andrebbero fatte perciò senza ponderazione e tanto meno forzate.Lo stesso codice civile impone che i genitori rispettino le inclinazioni dei figli. E' normale che si possano provare forti sentimenti negativi se si sono fatte scelte non consone alle proprie attitudini e la situazione può essere molto pericolosa.
Ha mai fatto dei test o un percorso di orientamento? Penso può rivolgersi alle ASL, ai vari Centri per i giovani, anche universitari, o ai Salesiani che in questo campo hanno grandissima esperienza. Cordiali saluti
8 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Anna, la tua situazione mette insieme problematiche diverse e connesse: le costruzione del tuo futuro e il rapporto coi tuoi familiari. Ciò che penso vada assolutamente preso in considerazione è che la tua scelta universitaria dovrebbe essere nella direzione di una materia che ami e su cui vorresti investire, altrimenti si traduce in un ripiego, una perdita di tempo e un vissuto pieno di negatività verso lo studio che non costruisce certamente basi positive per la tua riuscita. D'altro canto, qualsiasi scelta tu faccia, fosse anche di lasciare l'università per un periodo, al fine di valutare meglio, o per sempre, deve portare con sè senso di responsabilità e autentico impegno in una direzione, quale che sia. Forse una breve esperienza lavorativa, in qualsiasi ambito, potrebbe aiutarti concretamente a chiarirti le idee su ciò che desideri e farti assumere un'ottica diversa, rendendoti più autonoma materialmente, più matura come persona e maggiormente in grado di esprimere i tuoi pensieri ai tuoi familiari. Buon proseguimento, vedrai che troverai la tua strada!
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Anna,
La sua lettera è' densa di informazioni e emozioni.
Emerge la fatica, la confusione, il senso di colpa, la paura... Tutto ciò merita di essere ascoltato e collocato e probabilmente in questo momento, lei non è in grado di farlo da sola. Se ha la possibilità valuti un percorso psicologico per fare ordine nelle sue scelte, ma soprattutto dentro se'. Lei parla molto di aspettative, ma potrebbe essere utile separare le aspettative degli altri, seppur figure importanti come la famiglia, dalle aspettative proprie, personali.
Le auguro il meglio,
Cordiali saluti.
Dott.ssa Ivana Oggero, psicologa, Torino.
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Anna,
il tuo messaggio comunica il bisogno di sentirti attiva e stimolata, di non "restare ferma". Nulla di strano, quindi, nella tua fatica a dedicarti ad un tipo di studio che richiede ripetizione, memorizzazione e dedizione di lunghi tempi a tavolino.
Anche i tuoi genitori ti hanno chiesto un ritmo sostenuto (e di non restare ferma), quando, lasciato il corso di laurea in lingue, hanno sollecitato rapidamente l'iscrizione a giurisprudenza.
Cosa succederebbe se ti fermassi? Cosa succederebbe se riferissi ai tuoi genitori che in questo momento il tuo essere attiva e rapida ti sta rallentando?
Come suggerito dai colleghi potresti rivolgerti ad uno psiclologo che si occupi di
ri -orientarti, dal punto di vista universitario, professionale e personale.
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buonasera Anna,
ci dai molte informazioni e forse se rileggi ciò che hai scritto potrebbe aiutarti a riformulare i tuoi pensieri: hai scelto qualcosa che ti piaceva molto ma per mancanza di tempo per studare ti sei iscritta ad una facoltà dove si studia forse di più (almeno per quantità di materiale da ricordare mnemonicamente) tutto questo perchè spinta dai tuoi genitori verso i quali ora nutri un forte senso di colpa perchè ti senti di venir meno alle loro aspettative ... giusto ?!
Hai provato a spiegare loro che hai lasciato lingue per il poco tempo da dedicare allo studio ? hai provato a spiegare loro che hai difficoltà a studiare una materia che non "comprendi" e non ti piace? ( la motivazione è fondamentale soprattuto per le persone dinamiche quale sembri tu dalla tua descrizione).
Dici di non riusciere a parlare con i tuoi ma se continui a non chiaritti con loro sarà sempre più difficile affrontare questo senso di colpa e smantellarlo.
Parla con i tuoi a cuore aperto.
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Anna, credo che non si possa fare una scelta così impegnativa come l'Università per dare soddisfazione ai genitori. Pensi a ciò che le piacerebbe fare davvero, vedrà che otterrà risultati migliori e troverà anche il tempo per coltivare le amicizie. Non sia troppo severa con se stessa, credo che lei sia perfettamente all'altezza di quello che desidera.. cerchi solo di fare le scelte giuste.. Un sincero in bocca al lupo. Dott. Massimo Perrini - Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista Relazionale a Roma
7 LUG 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno gentile Anna,
il suggerimento che sento di darle è di richiedere una consulenza psicologica de visu ad uno/a psicologo/a psicoteraputa specializzato/a in psicologia del lavoro, in questo modo potrà valutare quale sia il campo di studio o/e di lavoro a lei più attinente.Anche se da come scrive, la problematica di base è la sua difficoltà a "leggere" dentro di sè il suo desiderio di realizzazione di vita.
Cordilamente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma