Provo quasi un senso di repulsione verso la mia famiglia... e non so cosa fare.

Inviata da marziam · 26 ott 2020

Buongiorno a Voi dottori, vi scrivo perché da diverso tempo nella mia testa è sorto un quesito particolare...
Ho 21 anni, genitori separati da quando avevo 3 anni, vivo con mia mamma. Mio padre dopo il divorzio non mi ha supportata né umanamente come genitore né economicamente parlando. Picchiava, urlava e lanciava oggetti su mia madre. Lei mi ha avuta molto giovane, a 24 anni, dopodiché quando avevo 7 anni si è risposata e già aspettava un bambino dal suo nuovo marito. Poi ne ha avuto un altro. Insomma, vivo con i miei fratellastri, mia madre e suo marito. Non fraintendetemi, voglio tanto bene ai miei fratelli più piccoli e voglio tanto bene anche a suo marito, che ha sempre cercato di trattarmi come figlia sua... Ma io non l'ho mai percepito come mio padre, né tantomeno ho mai percepito sua madre e sua sorella come rispettive nonna e zia, nonostante con me siano tanto gentili e ci vogliamo bene. Con la famiglia del mio papà biologico, nessun rapporto. Ho anche fatto la richiesta di cambio cognome in quello di mia mamma. Lui si è risposato e ha avuto un'altra bambina con questa donna, la quale si è fatta carico di ogni suo avere (casa d'eredita' compresa) per renderlo nullatenente e per far sì che lui non dovesse corrispondermi il mantenimento. Io a mia madre voglio bene, abbiamo un rapporto molto aperto ma fatto di alti e bassi, ma lei è come se mi avesse sempre fatto pesare la cosa di essere figlia del suo ex... Dicendomi spesso quando litigavamo che io avevo la sua stessa genetica, che facessi schifo come lui, che dovevo essere grata a lei per avere vitto e alloggio e per il fatto che avesse sempre cercato di non farmi mancare nulla nonostante mio padre non avesse mai provveduto a me. In realtà il mio ultimo ricordo di infanzia felice è stata quando vivevamo io e lei da sole. Dopo il matrimonio è cambiata, prima non mi trattava così, e io mi sono sempre sentita gelosa della sua nuova vita e del suo nuovo marito e estranea in casa mia. Insomma, ho sempre desiderato di poter vivere da sola e di allontanarmi da loro. Provavo forte frustrazione per non esser riuscita ad avere una vita economicamente molto agiata che avrebbe potuto garantirmi mio padre. Sono studentessa universitaria e finalmente ho trovato un buon lavoro e io e il mio fidanzato andremo a convivere insieme a breve, realizzando finalmente il mio desiderio di non vivere più con loro e con mia mamma... Ma a che prezzo? In parte mi sento male al pensiero di averle remato contro da quando si è rispostata, io le voglio bene, ma dall'altra mi sento enormemente sollevata perché così forse smetterà di trattarmi male e di insultarmi. Che provasse anche lei risentimento nei miei confronti? Mi chiedevo, ecco, nonostante due righe scritte sul web siano ben poco per esprimere il mio malessere interiore, se secondo voi, con la lontananza, i nostri rapporti cambieranno, e se, forse dovrei rivolgermi a uno specialista per parlare di questo mio malessere interiore. Mi sento una cattiva persona nel dirlo, ma si, a tratti provo repulsione per loro e mi sento enormemente infelice per non aver mai avuto mio padre al mio fianco. Vorrei un parere, grazie...

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Miglior risposta 26 OTT 2020

Cara Marziam, ciò che viviamo, indipendentemente dalla valenza positiva o negativa, assume un peso nella nostra vita. Le esperienze negative e spiacevoli hanno un peso maggiore perché ci insegnano, dopo tutto, qualcosa: ci insegnano a sopravvivere, più forti, se riusciamo davvero a comprendere e a dare significato ai vissuti.
Quello che sente dentro di Lei, l'ambivalenza che prova, è comprensibile: avrebbe voluto Suo padre e Sua madre, insieme, accanto a Lei; ma, allo stesso tempo, è arrabbiata con loro perché uno si è allontanato totalmente, e l'altra, a causa delle ferite che si porta dentro, l'accusa di faccende di cui non ha colpa. Certamente, un aiuto psicologico L'aiuterebbe ad osservare e, soprattutto, sentire in maniera coerente le Sue emozioni, in un'ottica di benessere per se stessa, e Le permetterebbe anche di sviluppare risorse da utilizzare sia per instaurare le relazioni significative, vivendole a pieno, senza portarsi dentro il malessere causato dal passato, sia di approcciarsi in maniera più sana, sempre per se stessa, alle Sue figure genitoriali.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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