Rientro da lavoro post depressione

Inviata da Ilaria Motta · 23 feb 2024 Orientamento professionale

Buonasera,
a settembre '23 mi è stata diagnosticata la depressione reattiva, ho quindi preso un periodo di malattia che dura tuttora e ora non capisco se io sia pronta a ricominciare a lavorare.

Ciò che ha causato la depressione è per il 90% il lavoro, sono un'impiegata in una multinazionale americana e mi occupo di gare d'appalto. E' un lavoro che non mi dispiace, ma non credo che uscita da questa azienda continuerei su questa strada.

Lavoro qui da 4 anni e mezzo e appena sono entrata mi sono subito trovata bene, l'ambiente di lavoro era piacevole con persone giovani fuori e/o dentro, dominava una mentalità molto aperta anche tra i manager, guadagnavo bene, il posto di lavoro era vicino casa, un sogno.

Finchè un giorno l'azienda non decide di trasferirsi, perciò i colleghi iniziano piano piano ad andarsene in quanto la nuova sede sarebbe stata troppo lontana per loro (se ne sono andati in 7 su un totale di 13).
Nel mio caso la distanza è triplicata, ma ho voluto comunque darmi una chance e capire se per me sarebbe stato un problema.

Quindi sono cambiate parecchie cose in azienda, oltre alle persone, ma ciò che non è mai cambiato è il carico di lavoro: insostenibile (nel mio ufficio siamo state per un buon periodo in 3 a sostenere un carico di lavoro che dovrebbe essere di almeno 5 persone).
Se al carico di lavoro insostenibile, aggiungiamo la distanza, i colleghi a me più cari che se ne vanno, le decisioni aziendali di ridurre lo smartworking a un solo giorno a settimana (e non più a due - nonostante la lontananza dal luogo di lavoro per la maggior parte dei dipendenti fosse un problema e quindi 2 giorni/sett sarebbe potuto essere un aiuto - tra l'altro l'unico), il malessere in ufficio aumenta e diminuisce la stima nei confronti dell'azienda, inutile dire che anche lo stress sia salito a dismisura.

Mi ritrovo dunque a dovermi prendere un paio di giorni lontano dal lavoro, finchè poco dopo a inizio settembre il mio compagno affronta un periodo di malattia con notti insonne passate al pronto soccorso (io insieme a lui per stargli vicino), dolori allucinanti tanto da non riuscire a tenere gli occhi aperti o a proferir parola.

Ed è in quel periodo che inizia il mio tracollo.
Inizio con Xanax prescritto dal medico di base, successivamente con il percorso da una psicoterapeuta la quale mi consiglia di procedere anche con una visita dalla psichiatra.
Inizio quindi con antidepressivi, ansiolitici e integratori per l'ansia e con il periodo di astensione dal lavoro che di mese in mese la psichiatra mi prescrive. Durante questo percorso ci accorgiamo che la causa principale di questo mio malessere è per il 90% dovuta al lavoro. Proviamo insieme a capire se sia meglio tornare a quel lavoro o iniziarne uno nuovo.
L'idea di rimettermi in gioco nelle condizioni in cui sono (benchè siano migliorate di gran lunga rispetto all'inizio), conoscere nuove persone o un nuovo lavoro, mi provoca malessere.
Mi provoca malessere anche tornare al lavoro di sempre, però almeno qui so cosa mi aspetta, so cosa mi tocca vedere/fare/sentire che sono quasi sicuramente le cause del mio tracollo, però al momento forse sono più pronta a qualcosa che già conosco rispetto all'ignoto.

Ad oggi, dopo quasi 6 mesi di malattia, faccio fatica a capire se sono in grado di ritornare a lavoro. Faccio fatica ancora a lavarmi tutti i giorni, a prendermi cura di me, ad affrontare le giornate no nel modo migliore possibile. Come posso ricominciare a lavorare?

Ho ancora quella sensazione di "ancora che mi tiene legata al suolo" quando voglio fare qualcosa.

Ho parlato di tutte queste mie sensazioni sia alla psicologa che alla psichiatra, però diversamente dal solito è come se questa volta non avessi il loro "nulla osta" a procedere con un altro rinnovo della malattia.

Di recente, ho anche aiutato mio padre a compilare dei moduli per una voltura ed è stato impegnativo e faticoso, nonostante fossero due pagine con dati anagrafici e dati riportati nel catasto, nonostante dovessi fare un semplice copia e incolla a mano. Come faccio a leggere pagine e pagine di capitolato per poi procedere con la sottomissione della gara d'appalto?

Mi ritrovo purtroppo in una situazione in cui non riesco a decidere per me e sento ancora la necessità che qualcuno mi dica "è vero, non sei ancora pronta".

Il 28 scadrebbe la malattia e quest'ultima è stata la settimana dove ho provato più ansia in assoluto. Ansia senza apparente motivo, ansia che scaturisce da un momento all'altro e che scompare soltanto dopo aver preso 10 gocce di Valium al bisogno.

Oggi ho avuto la seduta con la psicoterapeuta, la quale non mi è sembrata d'accordo con la mia scelta di non riprendere a lavorare il 29, abbiamo concluso il colloquio con la promessa di riparlarne la prossima settimana perchè il tempo era scaduto.

Il 28 ho anche la visita con la psichiatra e a questo punto mi auguro che capisca il mio punto di vista e che condivida il mio pensiero che non sono abbastanza pronta, perchè so che se non dovesse accadere io mi sentirei un'impostora.

Quindi, chiedo a voi, sono un'impostora che non vuole lavorare o realmente non sono nelle condizioni?

Grazie mille per essere arrivati fin qui e per la risposta :)
Buona serata

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