Salve,
anni fa mi è stato diagnosticato il Disturbo Borderline di personalità e, per fortuna, dopo anni di psicoterapia e psicofarmaci, i miei dottori dicono che forse si sta vedendo la fine di questa mia malattia.
Sono fidanzata con una persona a cui pochi giorni fa è stato diagnosticato dalla sua terapeuta il Disturbo Depressivo di personalità... Volevo sapere se con questi due disturbi possiamo avere una relazione soddisfacente... Quali sono, di solito, le dinamiche che possono crearsi all'interno di una coppia con questi disturbi e come possiamo gestire eventuali problemi? Oltre ad andare in terapia ovviamente...
Grazie.
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2 AGO 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Aurora,
Comprendo la Sua curiosità e il Suo desiderio di avere una relazione soddisfacente nonostante le diagnosi ricevute.
Le relazioni tra persone con disturbi di personalità possono essere complesse ma anche molto arricchenti, se gestite nel modo giusto.
Le dinamiche che possono crearsi dipendono molto dalle caratteristiche specifiche dei disturbi e dalle modalità con cui lei e il Suo partner li gestite.
In generale, la comunicazione aperta e onesta, la comprensione reciproca, la pazienza e la gentilezza sono elementi fondamentali.
Continuare le terapie individuali può aiutare lei e il Suo partner a migliorare voi stessi e la vostra relazione.
Anche imparare tecniche di gestione dello stress e delle emozioni può essere utile per prevenire crisi o conflitti.
Se lei e il Suo partner riuscite a collaborare, ad accettare le vostre differenze e a supportarvi a vicenda, allora potete costruire una relazione soddisfacente nonostante le diagnosi.
La chiave sta nel comunicare apertamente, nel comprendersi l'un l'altro e nel trovare insieme strategie che funzionino per voi come coppia. Spero che queste indicazioni le siano di aiuto. Se ha altre domande, non esiti a farmi sapere. Le auguro il meglio per il Suo percorso.
2 AGO 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve Aurora,
Le diagnosi non aiutano mai l’individuo poiché tendono a stigmatizzare internamente un senso identitario che poi influisce sullo sviluppo della personalità in chiave patologica. Per questo la diagnosi, così come l’etimologia annuncia, è un processo attraverso cui vedere e non un’etichetta che si fissa. Le diagnosi infatti cambiano nel tempo e dipendono anche da chi è il diagnosta. Non bisogna fermarsi alla diagnosi.
Da letteratura comunque i due profili di borderline e disturbo depressivo sono molto consoni insieme poiché la spumeggiante vitalità, anche eccessiva, del profilo borderline viene arginata dal profilo depressivo che però col borderline si rivitalizza.
Dott. Pietro Salemme