Disturbo borderline + disturbo ossessivo + dubbio patologico + disforia genere
Salve,
mi chiamo "anonimo", ho 18 anni quasi 19.
Tempo fa, nello specifico due estati fa, sono stato ricoverato d'urgenza in un reparto di neuropsichiatria infantile in seguito ad un mio tentato suicidio da avvelenamento di paracetamolo.
Purtroppo le esperienze che ho vissuto mi hanno portato a questo gesto estremo, contornato da autolesionismo vario ed ovviamente bassa se non nulla conaiderazione di me stesso e bassa stima.
All'uscita mi hanno diagnosticato il Disturbo Borderline di personalità, ed in molte parti a malincuore devo ammettere che mi rappresenta. Sebbene io abbia anche una depersonalizzazione che mi porta a pensarmi come in realtà già morto dentro.
Sono in terapia da più di un anno, ed anche se sia sotto psicofarmaci (queitaipina, 300g al giorno) e sotto psicoterapia devo ammettere che sto migliorando a passo di lumaca in alcune parti ma disastrosamente peggiorando in altre.
Al mio psicologo ed alla psichiatra (cadenza di due/tre volte al mese per il primo ed una volta ogni uno/due mesi per la seconda) sono sempre molto fluido ed esplicativo durante le sedute e questo mi sembra essere positivo, perché so bene che parlare molto e far capire bene e tanto a chi è li per aiutarti è un grande passo per entrambi.
Il problema però è che mi sento davvero intrappolato e rinchiuso da me stesso... ed ogni giorno sono sempre più ossessivo nei pensieri (mi continuo a ripetere anche per giorni ogni 5-10m, stoppando ogni attività che sto facendo, qualsiasi cosa che in quel periodo mi abbia colpito) e nel perfezionismo di chiarire tutto quello che faccio in domande (se sto scrivendo qualcosa uso quattro colori diversi ed ognuno ha una sua funzione mentalmente elaborata dopo tante domande ed un uso improprio mi porta a riformulare la loro funzione e o a risolvere l'accaduto o a far emergere la parte ossessiva e ricominciare da capo strappando il foglio).
Per non parlare della mia identità come persona e come essere umano... tante volte mi rattrista di non poter sentire e provare come gli altri e mi rattrista di dover essere sempre così impassibile ed indifferente e poi d'un tratto piangere e ridere per cose futili.
Altresì non avere dei gusti fissi e personali, che possano in qualche modo aiutarmi a costruirmi un'identità o comunque rendermi simile ad altri "normali".
Inoltre sto vivendo un forte periodo di inadeguatezza della mia identità sessuale...
questo perché io mi sento da molto tempo neanche transessuale, ma anzi senza genere (o neutro) totalmente.
E questo mi provoca molto disagio perché anche nelle vicende quotidiane io mi sento sempre un pesce fuor d'acqua oppresso da stereotipi e preconcetti.
Detto cui di sopra, avrei poche domande da porre:
- un disturbo di personalità è davvero curabile o aolo attenuabile?
- ora come ora sto raccontando pezzettoni di ciò che ho passato in un periodo qualunque allo psicologo, dovrei parlare di tutto completamente? (Intendo di questo scritto)
- è possibile per una persona che non ha imparato come siano le emozioni positive riuscire a sperimentarle ed applicarle su altri?
- esistono psicofarmaci più completi ed efficaci di ciò che prendo io?
Ps: vorrei chiarire che mi hanno diagnosticato solo il disturbo Borderline, gli altri sono in corso d'opera o semplici dubbi.
Ringrazio vivamente tutti gli esperti che hanno dedicato del tempo per me, grazie!