Disturbo della personalità Borderline e doppia dipendenza
Salve dottori, cercherò di essere il più brevemente esaustiva.
Mi chiamo Ginevra e ho 21 anni. Da 6 anni consumavo regolarmente cannabis perché dopo essermi lasciata con il mio primo fidanzato e soprattutto dopo averlo idealizzato a dovere, ho cominciato a provare sensazioni orribili, pianti tremendi anche appena sveglia, una sensazione di anedonia acuta. L’unica cosa che riusciva a “”riequilibrarmi”” era la cannabis della quale fumavo 2 grammi al giorno (avevo 15 anni).
Fumai per 3 mesi (tutta l’estate) di continuo e ad un certo punto i miei genitori mi scoprirono e mia madre contro le droghe in modo assoluto mi aiutò a smettere. Con la valeriana smisi di fumare cannabis ma dopo pochissimo (1 mese) incontrai un altro ragazzo. Lui si mise a spacciare per motivi personali seri e perché credeva di non poter fare altro per riuscire a risolverli guadagnando qualche spiccio in quel modo. Spacciava solo cannabis fortunatamente. Ad un certo punto a me venne voglia di fumare di nuovo perché non mi bastavano le sensazioni che provavo. Volevo di più. E quindi potete ben immaginare come si è evoluta la situazione. Lui me lo regalava pensando di starmi facendo bene e io cominciai a fumare in modo smisurato. Già dai primi utilizzi prima di questo ragazzo e prima di smettere la prima volta diventai tollerante dalla cannabis perché quasi ogni volta che la utilizzavo vomitavo alla fine perché le quantità erano troppo elevate e magari i miei livelli di ansia non lo permettevano. Continuando però feci abituare il mio corpo. Così, in quel periodo in cui ricominciai con il nuovo ragazzo, sentivo di avere finalmente la situazione sotto controllo perché non mi sentivo più male perciò cominciai ad esagerare piano piano.
Dopo un anno di relazione sono completamente impazzita. Avevo 17 anni e cominciai ad avere le crisi isteriche. Dopo ogni litigio che facevo con lui PER COLPA MIA e per la mia gelosia ossessiva e anche paranoide se possiamo dirlo, non riuscivo a gestire la situazione di dolore che provavo dentro di me, mi sentivo abbandonata e rifiutata e allora scoppiavo in urla tremende, praticamente demoniache, sbattevo la testa contro il muro, non sapevo più cosa fare. Dopo unaltro annetto continuato in questo modo lui comunque non voleva lasciarmi sia per la sua paura di rimanere solo e per quella della mia reazione se lo avesse fatto e sia anche perché ci volevamo comunque tanto bene. Io provavo invece a lasciarlo ma non ci riuscivo MAI e ritornavo sempre da lui. In tutto ciò ci siamo poi lasciati per il nostro bene ma io non lo accettavo e gli scrivevo sempre cose dolci con la speranza che non fosse per sempre quell’ Addio…non potevo sopportarlo. Sono passati 3 anni e mezzo e io non riesco ancora a sopportarlo anche se lui adesso è felicemente fidanzato. Un abbandono così mi ha fatto malissimo anche se era logico che ci saremmo dovuti lasciare.
Dopo esserci lasciati io non ero io e continuai a fumare continuamente. Molto più di prima.
Mi avevano diagnosticato una doppia dipendenza e l’abbandono mi aveva portato a dissociarmi da me stessa. Le crisi isteriche furono sempre più forti e senza controllo anche se lui non c’era più. E io mi sentivo sempre più estranea a me stessa. Sempre più sconfitta e inutile, senza speranza completamente. In questo momento volevo specificare che le crisi erano invece contro i miei familiari, avendo avuto anche una storia familiare molto complessa.
Dopodiché vado in terapia dalla prima privata. Ma non era quella giusta per me. Smisi di andarci perché continuavo sia ad avere crisi isteriche sia a fumare in maniera smisurata. E soprattutto continuavo a non amarmi e a non accettarmi. Dopo che però non ci sono più andata mi accorsi che avevo una dipendenza affettiva anche con lei perché mi mancava e mi sentivo quasi depersonalizzata.
Dopo un anno ho deciso di riprendere il percorso terapeutico con una psicoterapeuta cognitivo comportamentale e lei mi sta facendo molto bene.
Mi ha diagnosticato il disturbo borderline di personalità in comorbilità con disturbo d’ansia generalizzato e fobia sociale per darmi risposte sul cosa mi stesse succedendo e perché io sono molto molto confusa da 4 anni praticamente invece di crescere sono retroceduta e questo mi stava facendo malissimo.
Da due settimane non fumo più cannabis ma la prima settimana è stata dura a livello fisico e la sera mi prendeva in apatia smisurata che non mi consentiva di avere voglia di fare nulla, solo di andare a mettermi sotto le coperte. Quindi dopo 6 giorni ho provato a fumare ma mi sono sentita in un altro mondo. Avevo il corpo che mi formicolava dai piedi fino alle tempie in una maniera assurda. Anche la cervicale non sentivo più. Però non mi è bastato questo perché ho fatto altri tre tiri un altro giorno con una mia amica e ieri e l’altro ieri ne ho fumata una da sola. Tutto ciò perché non mi credo capace a smettere in modo repentino (sono passata da 3/6 canne con più di mezzo grammo dentro al giorno al nulla da un giorno all’altro) e anche se non avevo sintomi chissa come brutti perché gli stessi (a parte lo stomaco in subbuglio) li avevo anche fumando, ho deciso di riprovare. Ora mi sento una persona inutile ed incapace. Anche se non dovrei lo so. Ma faccio fatica a vedere la realtà in modo razionale. Ho tanta paura e avevo bisogno di qualcuno di esperto che mi dicesse che così non ho mandato all’aria la mia disintossicazione. È che non sopportavo più l’apatia terribile che mi portava il non fumare quando calava la sera. Odio avere un umore piatto. Vorrei sempre sentire scintille e di sicuro le canne non vanno bene per questo. Ma purtroppo sono l’unica arma che conosco.
La mia psicologa mi aveva detto che ci sono dei contenitori nel sistema endocannabinoide che devono assorbirsi da soli non assumendo più la sostanza ed invece eccomi qui. Ho di nuovo rovinato tutto.
Vi prego vorrei una risposta immediata e rassicurante.
Grazie ancora per l’attenzione. Ne sono molto grata.