relazione con persona dipendente
i primi di agosto inizio a frequentare un collega, solare... mi faceva ridere... ci siamo visti poco perchè abita ad un ora di distanza da me, ben presto ho avuto campanellini d'allarme riguardanti il suo equilibrio, usciva tutti i giorni, tutti i giorni una canna per dormire, mi sembrava un pochino strano... fino a quando un giorno alle 9 del mattino... appare a casa mia in stato confusionale, mi dice che ha passato la notte a vagare e che l'istinto era quello di togliersi la vita... aveva fatto uso di cocaina la sera prima. resta a casa mia a dormire ( in un altra stanza) ma io il giorno dopo gli ho spiegato che non volevo più frequentarlo... non mi piacciono le persone che abusano di coca e mi aveva spaventato tanto lo stato in cui l'ho trovato. E' passato un mese e lui si sta facendo seguire da una psicologa e a giorni va a visita da una psichiatra ma mi scrive ogni giorno, mi chiama e ho quasi l'impressione che faccia finta che niente sia successo... come se la nostra storia sia in attesa mentre per me è chiusa proprio. lo ribadisco ogni volta che parla al futuro di noi ma sembra quasi che reseti ciò che non vuole sentire. questa situazione anche se io sono molto equilibrata mi mette agitazione e non so come comportarmi. non voglio appesantire il suo stato emotivo ma non voglio si illuda o scarichi su di me responsabilità che non ho e non voglio avere. potete indirizzarmi?