Rabbia verso i miei genitori
Buongiorno, avevo scritto qui sul forum, parecchio tempo fa. Facendo auto riflessione, mi sono resa conto che probabilmente la radice dei miei problemi parte tutta dalla mia infanzia. Non mi sono mai aperta sull'argomento famiglia, anche perché per me è un dolore troppo grande parlarne, ma sono convinta che i miei mi abbiano procurato uno o più traumi, purtroppo fatico a ricordare la mia infanzia è come se il mio cervello avesse rimosso tutto. Partiamo dall'inizio, mia madre è nata malata, ha praticamente passato tutta la sua vita in ospedale e mia nonna, l'ha sempre trattata come una povera scema, una che non si sarebbe dovuta sposare, che sarebbe rimasta in casa per sempre in quanto malata di una malattia abbastanza grave. L'ha sempre giudicata e fatta sentire inadeguata, anche quando ha scelto di sposare mio padre. Adesso passo a mio padre, riassumerò brevemente la situazione: è figlio di un alcolizzato (mio nonno) che è sempre stato assente, in quanto era dipendente dall'alcol, violento e soffriva di qualche imprecisato disturbo mentale (è stato rinchiuso varie volte nel manicomio e in centri di recupero), mia nonna lasciamo stare, con un marito così, ha passato quasi tutti gli anni settanta a fare la femminista e la hippie, quindi mio padre è cresciuto con i suoi nonni e i miei zii in collegio, quando mia nonna si è risposata e ha messo la testa apposto, avendo una quarta figlia, ha riversato tutto il suo amore su questa bambina, escludendo i suoi altri tre figli, e il suo secondo marito non ha mai accettato questi bambini in quanto non suoi. C'è da dire che il secondo marito di mia nonna, aveva gli stessi problemi del primo (violento, padre e padrone, donnaiolo) insomma un pessimo esempio. Ho voluto scavare nella loro infanzia, per capire ed essere certe se questi eventi possano aver influito sul loro essere genitori. Mio padre quando ero piccola non ha mai lavorato, si faceva mantenere da mia madre e occasionalmente ha avuto anche qualche amante, ovviamente mia madre non lo ha mai lasciato. Mio padre è una persona molto insatibile, soffre di crisi di nervoso, urla e se la prende con gli oggetti, quando ero piccola mi alzava le mani, ma ho ricordi vaghi di questi eventi. Solo negli ultimi quattro anni, si è reso conto dei suoi errori, ma quando le cose non vanno come vuole lui si trasforma, mi insulta e mi fa sentire sbagliata. Ho iniziato a provare un odio per mio padre, una rabbia ceca, tant'è che fatico a controllarmi e ho paura di mettergli le mani addosso, quando attacca con le sue solite crisi, io urlo di più e vomito addosso a lui e a mia madre delle cose orribili. Poi mi nascondo in camera e scoppio a piangere dalla vergogna. Mi sento abbandonata e presa in giro, mi sento odiata da loro, che non fanno altro che farmi sentire in colpa per i miei errori passati. Vorrei scappare da questa casa, tutta questa situazione mi ha portata ad isolarmi dal resto del mondo, non voglio più avere contatti con gli altri, per paura di ferirli. Solo il mio migliore amico mi resta vicino, lui ha più o meno i miei stessi problemi. Vorrei superare questo trauma e andare avanti, ma non vedo una via d'uscita.
