23 MAR 2016
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Buon giorno Clotilde,
sicuramente alla nascita i bambini sperimentano il mondo delle cose e delle persone, attraverso il corpo e le sue sensazioni.
Ad esempio se il bambino ha fame e piange, il modo e la velocità con il quale si risponderà sarà la base per la costruzione delle conoscenze sul mondo, della fiducia in sè e negli altri.
Gradualmente poi le relazioni saranno coltivate e regolate sulla base di altri fattori, affetto, collaborazione, cura, sicurezza, gioco, ecc. Così anche le risorse del bambino dovrebbero crescere e dovrebbe essere in grado di gestire le proprie emozioni, compreso le frustrazioni e le rabbie, in modo sempre più simbolico o comunque non impulsivo.
Per questo processo è necessario tempo e apprendimento, qui entrano in gioco tutti gli adulti, la famiglia, la scuola, educatori sportivi, ecc., che devono aiutare e accompagnare in questo apprendimento.
Ritornando nel suo specifico Clotilde, sembra che suo figlio non abbia ancora appreso in modo stabile a gestire la frustrazione e la rabbia con modalità più astratte-verbali-concettuali. Sembra che sia rimasto legato a delle modalità tipiche di fasi precedenti, cioè al cibo e al riempimento del corpo.
Non so se si tratta del suo caso, talvolta questo capita in famiglie che investono molto nel cibo, come elemento positivo, rigenerante, ecc. Oppure in situazioni in cui si fatica a gestire-esprimere le emozioni.
La risposta a quanto chiede è che è possibile che suo figlio si calmi col cibo, soprattutto se si tratta di dolci, perchè gli zuccheri semplici tra l'altro, innalzano velocemente la curva del glucosio nel sangue, dando un senso di pienezza e di euforia. Tenga conto poi che la cioccolata accresce il livello di serotonina, elevando l'umore. Per cui se suo figlio è frustrato, angosciato per qualunque cosa, ha sicuramente un ritorno di "serenità" e di energia immediato. Si sente sazio anche emotivamente!
Talvolta l'atteggiamento è più legato alla quantità, cioè è necessario riempire molto, oltre le necessità effettive, per sentire una stabilità emotiva.
Non so quale di questi casi sia il suo.
Ma tenga presente che è comunque un brutto circolo vizioso, per due motivi. Primo perchè lo zucchero eleva velocemente il glucosio nel sangue, ma poi cade altrettanto velocemente, riinnescando un processo di vuoto, assenza e nervosismo. Si crea una vera e propria dipendenza.
Se invece si tratta di riempire, comprende bene che c'è anche un rischio sulla salute, sul benessere delle mucose gastriche, eccessivamente caricate, così per l'iper lavoro del fegato, ecc.
In secondo luogo, capita che il bimbo si trovi a rincorrere questo benessere attraverso il cibo e non apprenda modi più adatti all'età a gestire rabbia, frustrazione e ansia. Traendo lui stesso una visione di sè svalutata, come se non fosse capace di gestire in altro modo le proprie emozioni.
Penso che adesso ci sia da avere pazienza e lavorare con lui per trovare altre strategie insieme!
Non si scoraggi e proceda attraverso l'esempio diretto, ma anche attraverso libri di storie analoghe adatte alla sua età, giochi di società (che insegnano a gestire regole e frustrazioni) e così via.
Buon lavoro!
Sabrina Costantini
Psicologa Psicoterapeuta
Pisa, Cecina