Può un bambino calmarsi col cibo?

Inviata da Clotilde · 23 mar 2016 Psicologia infantile

Mio figlio, 8 anni, permaloso come pochi e facile preda della collera, si calma dopo aver mangiato. Mi chiedo se le cose siano legate, perché credetemi la trasformazione è repentina e shockante. Pur essendo un filino sovrappeso non ha un rapporto compulsivo col cibo.

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Miglior risposta 24 MAR 2016

Gentile Clotilde,
Certo che sì, il cibo afferisce al piacere orale fin dalla nascita e dinque il piacere rappresenta uno degli antidoti alle situazioni di disagio.
Tuttavia questo antidoto ha varie contro indicazioni, tra cui l'aumento del peso corporeo a causa di un apporto calorico eccessivo, soprattutto in periodi di stress.
Inoltre ci segnala che il bambino non ha appreso ad elaborare le contrarietà, cioè che non ha altri mezzi - se non quello infantile del cibo - per consolarsi.
Suggerirei di aiutarlo a lavorare sulla propria permalosità e sugli altri aspetti del carattere che lo danneggiano; evitando di colludere con la scappatoia del cibo.

Dott. C.M.Brunialti, Psicoterapeuta e Sessuologa Clinica
Rovereto (TN)

Dott. Carla Maria Brunialti Psicologo a Rovereto

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5 APR 2016

Cara Clotilde
il cibo può sicuramente essere un modo per calmarsi e per convogliare la rabbia (ammortizzandola) verso qualcosa di piacevole.
Qui però, occorre risalire a monte e comprendere la rabbia del bambino per poterlo aiutare e per risolvere il problema.
Questa modalità di usare il cibo per calmarsi può innescare meccanismi difficili da rimuovere se troppo protratti e consolidati nel tempo.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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26 MAR 2016

Gentile Clotilde,
è risaputo che una modalità veloce e semplice per colmare dei vuoti o delle carenze emotivo-affettive è quella di consolarsi saziandosi col cibo o, meglio ancora, con i dolci.
Questa modalità è valida nell'adulto ma anche nell'adolescente e nel bambino (in tal caso favorita da errate abitudini alimentari in famiglia) e può comportare, com'è facile immaginare, aumento ponderale ed obesità, senza per altro rimuovere le cause prime.
Per di più, il bambino non ha risorse mentali adeguate per gestire in altri modi frustrazione, rabbia o altre emozioni disturbanti e negative per cui il ricorso al cibo può essere un facile meccanismo per calmarsi e gratificarsi.
Per affrontare e risolvere nel giusto modo questo problema, le suggerisco di intraprendere una psicoterapia familiare o anche individuale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico,psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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24 MAR 2016

Gentile Clotilde,

il piacere che si sperimenta nell'assunzione di cibo può placare momenti di malessere e disagio e per molti diventa la soluzione ai problemi. Il cibo spesso placa un vuoto interiore e ha un effetto rilassante. Come può ben immaginare l'assunzione di cibo per placare un malessere non è la soluzione ottimale perché continua ad essere un palliativo e a soffocare le problematiche invece che risolverle.
Le suggerisco di rivolgersi ad una/o psicoterapeuta della sua zona.
Rimango a disposizione.

cordiali saluti

dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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24 MAR 2016

Gentile Clotilde,
per capire realmente se le cose sono legate bisognerebbe fare un'analisi più approfondita del contesto, analizzare cause ed effetti e mettere in relazione il tutto. Il bambino è grande ed in grado di esprimere pensieri ed emozioni. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo dell'età evolutiva, ad indirizzo cognitivo-comportamentista, della suo zona, che la aiuterà a districarsi da questo circolo ed a trovare soluzioni alternative e più funzionali alla gestione della collera del suo bambino.
Cordiali saluti
Dott.ssa Sabrina Fontolan

Dott.ssa Sabrina Fontolan Psicologo a Piove di Sacco

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23 MAR 2016

Buongiorno Clotilde,
in effetti è possibile che il cibo abbia, sul suo bambino, un effetto rilassante. Per molte persone, grandi o piccine, il cibo è infatti una sorta di "colma-vuoto", e la sensazione di pienezza che segue l'aver mangiato contribuisce ad allentare l'ansia e la tensione.
Tuttavia, questo tipo di utilizzo del cibo non è propriamente ottimale. Pertanto le consiglio, se il problema dovesse diventare importante, di rivolgersi a uno specialista e valutare la possibilità di una psicoterapia per suo figlio.
Per dubbi e/o chiarimenti, sono a sua disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Federica Casale, Torino

Dott.ssa Federica Casale Psicologo a Torino

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23 MAR 2016

Buon giorno Clotilde,
sicuramente alla nascita i bambini sperimentano il mondo delle cose e delle persone, attraverso il corpo e le sue sensazioni.
Ad esempio se il bambino ha fame e piange, il modo e la velocità con il quale si risponderà sarà la base per la costruzione delle conoscenze sul mondo, della fiducia in sè e negli altri.
Gradualmente poi le relazioni saranno coltivate e regolate sulla base di altri fattori, affetto, collaborazione, cura, sicurezza, gioco, ecc. Così anche le risorse del bambino dovrebbero crescere e dovrebbe essere in grado di gestire le proprie emozioni, compreso le frustrazioni e le rabbie, in modo sempre più simbolico o comunque non impulsivo.
Per questo processo è necessario tempo e apprendimento, qui entrano in gioco tutti gli adulti, la famiglia, la scuola, educatori sportivi, ecc., che devono aiutare e accompagnare in questo apprendimento.
Ritornando nel suo specifico Clotilde, sembra che suo figlio non abbia ancora appreso in modo stabile a gestire la frustrazione e la rabbia con modalità più astratte-verbali-concettuali. Sembra che sia rimasto legato a delle modalità tipiche di fasi precedenti, cioè al cibo e al riempimento del corpo.
Non so se si tratta del suo caso, talvolta questo capita in famiglie che investono molto nel cibo, come elemento positivo, rigenerante, ecc. Oppure in situazioni in cui si fatica a gestire-esprimere le emozioni.
La risposta a quanto chiede è che è possibile che suo figlio si calmi col cibo, soprattutto se si tratta di dolci, perchè gli zuccheri semplici tra l'altro, innalzano velocemente la curva del glucosio nel sangue, dando un senso di pienezza e di euforia. Tenga conto poi che la cioccolata accresce il livello di serotonina, elevando l'umore. Per cui se suo figlio è frustrato, angosciato per qualunque cosa, ha sicuramente un ritorno di "serenità" e di energia immediato. Si sente sazio anche emotivamente!
Talvolta l'atteggiamento è più legato alla quantità, cioè è necessario riempire molto, oltre le necessità effettive, per sentire una stabilità emotiva.
Non so quale di questi casi sia il suo.
Ma tenga presente che è comunque un brutto circolo vizioso, per due motivi. Primo perchè lo zucchero eleva velocemente il glucosio nel sangue, ma poi cade altrettanto velocemente, riinnescando un processo di vuoto, assenza e nervosismo. Si crea una vera e propria dipendenza.
Se invece si tratta di riempire, comprende bene che c'è anche un rischio sulla salute, sul benessere delle mucose gastriche, eccessivamente caricate, così per l'iper lavoro del fegato, ecc.
In secondo luogo, capita che il bimbo si trovi a rincorrere questo benessere attraverso il cibo e non apprenda modi più adatti all'età a gestire rabbia, frustrazione e ansia. Traendo lui stesso una visione di sè svalutata, come se non fosse capace di gestire in altro modo le proprie emozioni.
Penso che adesso ci sia da avere pazienza e lavorare con lui per trovare altre strategie insieme!
Non si scoraggi e proceda attraverso l'esempio diretto, ma anche attraverso libri di storie analoghe adatte alla sua età, giochi di società (che insegnano a gestire regole e frustrazioni) e così via.

Buon lavoro!

Sabrina Costantini
Psicologa Psicoterapeuta
Pisa, Cecina

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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23 MAR 2016

Gentile Clotilde,
dalle poche parole da te scritte è molto difficile comprendere se vi sia una correlazione tra i comportamenti di tuo figlio e il suo rapporto con il cibo, né tantomeno si possono azzardare ipotesi o dare risposte. Per poter fare una diagnosi sono necessarie molte informazioni sullo stile di vita, sulle abitudini alimentari e non, sui diversi comportamenti del bambino e i vari contesti e situazioni dove si manifestano.
Se hai dubbi sul corretto comportamento alimentare o difficoltà in alcuni frangenti a relazionarti con tuo figlio, ti consiglierei di rivolgerti ad uno psicologo dell'età evolutiva per un consulto; inoltre, esistono centri specializzati nei trattamenti dei disturbi alimentari. In prima battuta, in ogni caso, riterrei utile confrontarti con il tuo pediatra di fiducia.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento o informazione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Angela Beatrice Marino

Dott.ssa Angela Beatrice Marino Psicologo a Arese

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