Può succedere questo?

Gentile utente,
Potrebbe essere utile in questo momento in supporto psicologico volto ad esplorare e approfondire i vissuti descritti legati ad uno stato ansioso invalidante e fonte di sofferenza.
Che significato assume in questo momento l espressione sintomatologica descritta, perché si manifesta proprio in questo momento. provi a contestualizzare ciò che sta succedendo ora nella sua vita.
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Buongiorno Maria,
le sue parole trapelano sofferenza, disagio e svalutazione e ne sono dispiaciuta, in quanto provo a comprendere quanto può essere doloroso convivere con queste emozioni. Vorrei rimandarle le sue stesse parole “non sto affatto bene”… La presa di coscienza di essere in uno stato di malessere può diventare il primo passo per la strada verso il ripristino del benessere. Chiede se la mente può influenzare questo stato di malessere…L’influenza è a doppio binario, …si, può rinforzare i pensieri negativi ed intrusivi, ma anche viceversa! Attraverso la narrazione del sé, il riconoscimento delle risorse e un allenamento guidato al pensiero divergente e funzionale, la mente può essere “ricondizionata” a fornire le giuste strategie per rispondere agli stressor, alimentando di conseguenza l’autostima. Abbiamo in noi tutti gli strumenti per poter vivere sereni, ed a volte occorre solo che qualcuno ci aiuti a riconoscerli e saperli usare. Spero di esserle stata utile e le auguro di prendersi cura di sé.
Un caro saluto
Dott.ssa Myria Laghi

Buongiorno Maria,
nel leggere le tue parole ho percepito la sofferenza che stai sperimentando e comprendo quanto questa possa essere impattante nella tua vita quotidiana.
Certamente la situazione che stai vivendo può avere una ripercussione anche sul modo di pensare a te stessa, e nel caso specifico può portarti ad una autosvalutazione di te.
Credo che sia buono per te in questo momento richiedere un consulto psicologico, al fine di comprendere ciò che sta accadendo, gestire il disagio e ricostruire un nuovo equilibrio.
Ti auguro il meglio,
Resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Dalila Mascanzoni

Cara Maria,
certo. Il dubitare costantemente può essere parte integrante del problema.
Dalle sue parole mi arriva la sua sofferenza, e forse anche confusione.
Ha fatto bene a scrivere qui, dunque le consiglio di continuare su questa scia e chiedere aiuto ad un professionista. È comprensibile, in base a ciò che racconta, che ciò accada e che, di conseguenza, sia sempre giù di morale e triste. Un percorso potrebbe aiutarla a comprendere quanto accade in lei e come gestire al meglio ciò che alimenta il problema, apprendendo anche nuove strategie, incrementando le sue risorse e accrescendo la sua capacità di fronteggiare le difficoltà.
Resto a sua disposizione e le invio un caro saluto.
Dr.ssa ASignorelli (sedute anche online)

Buongiorno Maria,
Comprendo il disagio che questa fragilità le sta causando. Il pensiero ossessivo puo’ portare a comportamenti compulsivi e quindi a mettere in atto meccanismi che tentino di dissipare i dubbi posti dalla mente e calmare l’ansia. Facendo così però rinforza il circuito dannoso.
Una buona terapia cognitivo comportamentale può aiutarla efficacemente a rimuovere il disturbo. La incoraggio a farsi aiutare
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Gentilissima,
L'ansia è eccesso di futuro. Si prova ansia quando siamo incerti sul nostro futuro e abbiamo paura di affrontarlo.
Per intervenire su un disturbo d'ansia, però, è necessario conoscere la storia del paziente e approfondire la conoscenza per capire l'origine del problema.
Alla fine potremmo dire che l'ansia è un sintomo, la parte sporgente di un iceberg. Si possono usare dellevtecniche di respirazione o di visualizzazione per ridurre il sintomo, ma per eliminarla, o almeno ridurla (l'ansia è un'emozione che proviamo tutti. Importante che non sia molto forte e continua) bisogna agire sulla parte immersa dell'iceberg.
Per fare questo le consiglio un percorso psicologico che vada ad indagare le cause sull'equilibrio agire per ridurre il disagio.
Se volesse iniziare un percorso mi contatti pure.
Le auguro di ritrovare il benessere
dott. Rodolfo Vittori

Gentile Maria,
i sintomi sono apparentemente circoscritti a delle situazioni, eventi, comportamenti, ma in effetti provengono già da una situazione di disagio che investe l'intera persona. A volte questo legame è più inconsapevole e tacito, a volte può emergere con intensità ed essere percepito direttamente sulla propria persona; ma difatto stava già lì e in qualche modo i sintomi cercavano di tenerlo a bada. Se si lascia correre troppo a lungo, può accadere che ciò che prima certi sintomi, come quelli ossessivo-compulsivi, controllavano viene fuori in modo più invalidante.
Si rivolga a uno psicoterapeuta con cui iniziare a occuparsi di ciò che le succede.

Un caro saluto

A disposizione,

Dr.ssa Veronica Rinaldo

Salve Maria, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Il dubbio è proprio il cuore dell'ossessivo, qualsiasi cosa, anche la più banale, assume connotati di incertezza e i tentativi di sicurezza non saranno mai abbastanza.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Maria cara,
nel leggerti ho sentito forte il disagio e il malessere che questa situazione ti genera, la vorticosità di questi pensieri auto-svalutanti e intrisi di sensi di colpa alimentano e sono alimentati dallo stato ansiogeno e insicuro di cui parli. Purtroppo (o per fortuna) il potere della nostra mente è spesso sottovalutato e, quanto più in essa aleggiano paure e timori, tanto più il nostro atteggiamento verso il mondo esterno diviene dubbio e angoscioso. Mi vien da dirti che, la Maria che oggi è attanagliata da questa massiccia ansia, tanto da ricorrere all'illusoria sicurezza delle ossessioni, dovrebbe, attraverso il respiro contattare il suo Io profondo, prendersi cura delle sue ferite, rassicurarlo, reintegrarlo.. così da potergli restituire un profondo senso di fiducia verso sé ed il mondo. Cara, consultarti con uno specialista potrebbe essere un prezioso atto d'amore, perchè nella relazione terapeutica s'insinua il germe della cura e del cambiamento.
Io resto quì, a te disponibile anche online se vorrai.
Ti abbraccio forte.
Dott.ssa G. Clarissa