Prospettiva più ampia sulla situazione
Ho conosciuto questo ragazzo ad un volontariato e da lì lui sembra innamorarsi fin dal primo giorno di me, 6 mesi passano dove con lui passo molto del mio tempo perché mi faceva piacere stare con lui ,ma allo stesso tempo mi sentivo a disagio perché sapevo che per lui questo significava molto di più. Ho una personalità evitante diagnosticata e non ho avuto né modelli positivi sia individuali che di coppia e le mie relazioni passate in adolescenza erano immerse in alcol e zero rispetto verso me stessa, insomma usavo l'alcol per essere più disinvolta ma finiva quasi sempre in abuso di sostanza. È così succede anche con lui , io ero ubriaca e non ricordo di averlo baciato. Quindi dai 6 mesi di amicizia nascono 6 mesi di relazione dove io continuavo a ripetere di essere comunque solo amici ,ma alla fine ho vissuto questi mesi da innamorata. Ora io sono tanto dura con me stessa e mi giudico aspramente perché sono troppo timida, perché parlo poco,perché cerco sempre di accontentare gli altri e non me e però anche lui è così. Adesso siamo da 6 mesi a distanza e la nostra prima litigata è stata perché lui volesse che incontrassi il fratello , io sono diventata arrabbiatissima perché pensavo di non essere abbastanza e di essere giudicata dal fratello. Da qui ora penso che voglio lasciarlo perché non voglio una persona che ha le mie stesse caratteristiche di personalità, che magari ho baciato perché non ero lucida e tutto questo è stato bello ma non può continuare. Oppure sto cercando di evitare il passo successivo per paura di farmi male , di lasciarlo prima che lui lasci me ? Ripeto anche che ho una dura critica per certe mie caratteristiche che rivedo tanto in lui e che quindi mi fa perdere la serenità ,ma allo stesso tempo è così buono e gentile con gli altri ed è anche in questo molto simile a me ,ma riesco purtroppo solo e spesso a vedere il bicchiere mezzo vuoto.