Salve, quattro anni fa mi ero innamorata di un uomo più grande di me, che mi rifiutò in malo modo. Ero riuscita a stare meglio e pian piano a dimenticarlo, anche se sognavo spessissimo di incontrarlo. In seguito a vicende alterne, questa persona si vuole riavvicinare a me, e dopo un tira e molla in cui comunica vicinanza e poi lontananza per diversi mesi (mi corteggiava e poi spariva con messaggi), mi segnala di dal nulla di non voler più avere a che fare con me. Rispetto la sua decisione, pur soffrendo, finché mesi dopo, spiegandomi che la distanza lo aveva provato, mi dice che vorrebbe una relazione con me. Gli credo (io ero ancora innamorata di lui, mai dichiarata), e abbiamo iniziato una relazione prevalentemente a distanza (causa vari lockdown), in cui comunque ci siamo anche visti diverse volte di persona e si comportava come se fosse un fidanzato. Per quasi 9 mesi mi chiamava quotidianamente, voleva conoscere il mio quotidiano, mi diceva che dovevo fidarmi di lui per qualunque cosa. Aveva anche proposto di provare a vivere un po' insieme. Ero felice e non vedevo l'ora di rivederlo, finché alla vigilia delle riaperture scompare, senza darmi spiegazioni, insultandomi e dicendo solamente che non deve spiegazioni per il suo comportamento. Ovviamente sono stata traumatizzata e ho seguito due psicoterapie per questa sofferenza. Quest'uomo ogni tanto ancora mi contatta, come se nulla fosse, e purtroppo continuo a sognarlo. Quando mi dichiarava interesse per me in quella relazione avevo smesso di sognarlo. Da quando mi ha abbandonata e riemerge ciclicamente sogno di comunicare con lui, e sto male perché non so se sia saggio chiedere un confronto (che lui aveva già evitato). Secondo i professionisti che ho consultato, questo individuo ha probabilmente un disturbo di personalità e manca di empatia. Al di là di ciò, la mia sofferenza risiede nel fatto che non mi ha permesso di "elaborare" in modo dignitoso e sano, con una spiegazione, la rottura, che ho sentito come imposta e improvvisa.
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24 MAR 2022
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Gentile utente,
quello che mi colpisce nelle sue parole è relativo ai due tipi di lavoro terapico che ha seguito e poi interrotto.
Relazioni appunto sane rispetto a quella in cui si è trovata e si è fatta travolgere.
Cosa vuol dire per lei vivere una relazione "sana".. come ci sta dentro, cosa genera in lei?
Provi a restare e a sintonizzarsi sulle sue emozioni, anche rispetto a questa tematica.
Restiamo a sua disposizione per ogni eventuale chiarimento.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli
22 MAR 2022
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Buongiorno cara Cinzia mi dispiace per disaggio emotivo che stai attraversando a causa di questa relazione, lo chiamerei disfunzionale.
Le emozioni trasformano i rapporti in vere e proprie montagne russe: un attimo si è su dall'euforia, quello dopo si sprofonda nel baratro della disperazione.relazione conta più giorni carichi di negatività rispetto a quelli positivi, allora sì, siete parte di una coppia disfunzionale. Lo dice la parola stessa: una coppia che non funziona, o meglio funziona ma in malo modo.Nel corso della nostra vita, costruiamo relazioni che ci portano a dare il meglio di noi, ma ci troviamo anche immersi in rapporti devastanti che ci consumano e ci sfiancano, arrivando a rinchiuderci, doloranti, in gabbie costruite da predatori emotivi. Sei tu che devi decidere quello che vorresti fare cose scure da questa gabbia p rimanere intrappolati . Se hai bisogno di aiuto sono disponibili sono una psicologa e psicoterapeuta informazione e facilitatore preparare-enrich accompagnando le coppie e le famiglie a trovare il suo equilibrio.
22 MAR 2022
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Buongiorno Cinzia, mi dispiace per la sua sofferenza e comprendo la sua difficoltà nel chiudere la relazione magari potrebbe essere utile capire insieme al suo terapeuta cosa la facesse stare bene in quel tipo di relazione per trovare il modo di concluderla, se è quello che desidera. Buona giornata
Dott.ssa Alessia Fracassi
22 MAR 2022
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Buongiorno Cinzia, purtroppo, come ti hanno detto i miei colleghi che hai già consultato, esistono soggetti affetti da alcuni disturbi di personalità che non riescono ad avere una stabilità affettiva e non riescono a percepire la sofferenza che causano agli altri. Quello su cui puoi lavorare è il tuo senso di perdita continuo causato da una brusca interruzione senza spiegazioni che alimenta un senso di "non conclusione" insieme ad ipotesi infinite sul come mai l'altro si sia comportato in questo modo.
Per quanto riguardo il sogno ricorrente, non è che una fotografia di ciò che stai vivendo a livello intrapsichico.
Elaborare e smaltire gli effetti di queste tipologie di relazioni così ambigue e scostanti è un processo lungo e doloroso che ha a che fare anche con il proprio processo di crescita.
Ti auguro il meglio
Dottoressa Aniela Corsini
22 MAR 2022
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Buongiorno Cinzia,
mi dispiace per la sofferenza che questa situazione inevitabilmente le sta procurando. Certe situazioni si danno perchè, se da una parte c'è un disturbo, dall'altra c'è una fragilità, ovvero una incapacità a svincolarsi da un legame tossico.
La incoraggio a lavorare su di sé per appropriarsi di una buona autostima e della forza conseguente che le permetterà di liberarsi da questi lacci che le stanno impedendo di volare.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
22 MAR 2022
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Cara Cinzia, mi dispiace per la situazione che descrive e comprendo il suo disagio, i vissuti che lei riporta sono molto intensi, e fanno capire come vadano ad influire negativamente sulla sua quotidianità.
La fine di una relazione porta sempre con sè emozioni forti, specie quando viene percepita come imposta e improvvisa.
Sicuramente parlare con un professionista potrebbe esserle utile per cercare di capire come elaborare al meglio questa fine.
Se ne ha piacere, resto a disposizione, anche online.