Potenziale rapporto tossico

Buonasera, ho 30 anni e ho da poco interrotto una relazione con un uomo di 40 anni, che andava avanti da 3 anni. Questo ragazzo era un mio collega di lavoro, ci siamo messi insieme qualche mese prima che lasciasse il lavoro per problemi di ansia e depressione (dei quali io ero al corrente). Con me è sempre stato molto affettuoso, dolce e molto sensibile ed è questo che mi ha fatto perdutamente innamorare. Da quando ci siamo conosciuti c'è sempre stato un forte legame ma...lui è uscito anni fa da una storia dolorosa ed era una persona molto libertina e forse per questo non ho dato inizialmente molto peso ad una serie di comportamenti strani. Sparizioni improvvise, continua voglia di vedere gli amici a qualsiasi ora, cambiamenti repentini di umore (dando la colpa all'ansia), mandava all'aria i nostri programmi della giornata anche 10 minuti prima di vederci e soprattutto continui problemi e richieste di soldi. Insieme a tutto questo la mancanza di lavoro, la ricerca, e i progetti per il futuro. Dopo circa 2 anni di relazione in cui ho cercato di capire cosa ci fosse che non andava, in cui ho speso le mie energie per far andare le cose nel modo giusto ho iniziato ad avere attacchi di panico e a soffrire di ansia (anche in sua presenza) ed insicurezze per il futuro (visto il suo modo di gestirsi totalmente diverso dal mio), perché sentivo in cuor mio che qualcosa non andava ma non capivo cosa. Ho iniziato ad andare in terapia tra 1000 problemi e nel frattempo continuavo comunque a cercare un modo per realizzare i nostri progetti di vita, convincendo il mio fidanzato ad andare anch'esso in terapia per curare la depressione (pensando fosse il problema di tutto), il tutto senza esito, nonostante il mio stare male e piangere spesso quasi implorando che aggiustasse le cose. La situazione turbolenta è durata un anno e nel frattempo, circa 3 mesi fa, ha trovato un nuovo lavoro (quindi la speranza di un futuro insieme) che è durato neanche 1 mese ed ha cominciato a non frequentarlo più fino ad essere licenziato, il tutto senza parlarne con me. Ho cercato di comunicare, di capire, ma lui è sempre stato vago. Vengo al dunque, alla fine, dopo un suo enorme passo falso sono voluta andarci a fondo e ho scoperto una lunga serie di bugie coperte dalla sua famiglia perché lui in realtà è dipendente dalla droga (non so quale nello specifico ma non me lo hai mai voluto dire per paura di perdermi). Dopo una scoperta del genere mi sono sentita tradita da lui e dalla famiglia (che addirittura si era offerta di pagargli l'affitto per farci vivere insieme), persa, traumatizzata. Nonostante i suoi pianti, la richiesta di una seconda possibilità, la scelta di andare in terapia per disintossicarsi (solo se ci fossi stata io vicino a lui), ho deciso di lasciarlo perché psicologicamente non ho più energie per sostenere una situazione del genere, non mi riconosco più e soffro da un anno ormai, pur amandolo con tutto il corpo e l'anima. Allo stesso tempo ho il pensiero per lui, perché ha spesso affermato di volersi uccidere senza di me. Io so che lui mi ama, e mi sento a metà tra il volerlo sostenere e rifarmi una vita senza di lui. Mi sento come se avessi perso tutto, mi manca da morire e a volte sento di averlo abbandonato. Non faccio altro che pensare ai nostri progetti e ai nostri momenti insieme. Vi prego ditemi che ho fatto la scelta giusta, sto soffrendo da morire.