Post rottura partner con attaccamento evitante

Inviata da Emma23 · 11 mag 2023 Dipendenza affettiva

Salve,
Sono una ragazza di 25 anni, da poco uscita da una relazione importante (con 2 anni di convivenza) con una persona con uno stile di attaccamento evitante. Questo non lo dico io, anzi, prima di conoscerlo non sapevo minimamente l’esistenza della teoria dell’attaccamento, ma me lo ha riferito lui dopo un periodo che ha fatto di terapia. È stata una relazione bella, con, almeno da parte mia (ma credo anche da parte sua visto che si è aperto emotivamente diverse volte con me) un legame forte, anche se c’erano alcuni problemi: i miei bisogni di intimità, sicurezza e possibilità di essere vulnerabile di fronte al partner non erano ben visti, anzi, lo allontanavano, e nell’ultimo periodo, anche la sessualità era diventato un problema: più mi vedeva “legata” a lui, più lui mi respingeva. Ne abbiamo discusso, cercato di capire il motivo, e avevamo deciso di lavorarci assieme. Solo che poi, forse per paura o perché obiettivamente gli mettevo “pressione” sul lavorarci, dopo una discussione in cui mi metteva un aut aut (relazione senza intimità o intimità con altri oppure lasciarci), io ho scelto il lasciarci.
Ora, razionalmente mi dico che è stato meglio così, a lungo andare avremmo rischiato di farci male a vicenda. Emotivamente invece mi sento in colpa per non essere riuscita ad accettarlo per come era, aver fatto prevalere i miei bisogni quando forse avrei dovuto andargli incontro e capire che aveva qualche limite, e mi sento a pezzi perché è una persona che ho amato e probabilmente amo ancora.
Mi chiedo se sia normale questa dicotomia, e cosa potrei fare per superare la cosa.
Vi ringrazio già da ora per la disponibilità,
Saluti
E.

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Miglior risposta 15 MAG 2023

"...in cui mi metteva un aut aut (relazione senza intimità o intimità con altri oppure lasciarci), io ho scelto il lasciarci..."
Due cose non le servono Emma, l'ipotizzare lo stile di attaccamento di questa persona per fiustificarlo e il sentirsi in colpa per non aver accettato un compromesso inaccettabile.
Le auguro di continuare a scegliere se stessa.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 MAG 2023

Buongiorno Emma, grazie per esserti confidata con noi.
Dal tuo racconto sembra che all'interno della coppia, tu e il tuo ex-partner abbiate raggiunto un livello molto profondo di apertura emotiva e condivisione. Sebbene questo vi ha concesso di essere autentici e nudi l'uno di fronte l'alto, ha sicuramente fortificato la vostra relazione, rendendo ancora più complesso il distacco. Conoscere qualcuno nel profondo ci lega a lui da un punto di vista emotivo, e questo legame è difficile da lasciar andare: entrando nell'emotività dell'altro, il rischio è quello di farci travolgere e prestare attenzione solamente a quella. Conoscere realmente qualcuno significa sapere bene quanto male possiamo fare con le nostre azioni e questo può portarci a mettere da parte i nostri bisogni, per non ferire l'altro.
Credo che lui abbia uno spazio individuale dove lavorare sulle sue fragilità e dinamiche relazionali, ovvero la sua stanza di terapia, e non penso che sia un tuo compito quello di tutelarlo nelle sue azioni e scelte, che sono per l'appunto sue.
Se hai sentito che le condizioni imposte fossero troppo strette per te, probabilmente sei riuscita a recuperare e a rispondere ad un tuo personale bisogno, quello di ricevere vicinanza e intimità nella coppia, che in questo momento evidentemente il tuo ex partner non può offrirti.
In conclusione, credo sia piuttosto normale sentirsi confusi e temere ti aver preso la scelta giusta, considerato il profondo legame emotivo che ti lega al mondo interno di questo ragazzo, ma credo che scegliendo se stessi - con consapevolezza ed equilibrio - non si sbagli.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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12 MAG 2023

Buonasera
MI spiace molto della situazione in cui si trova. Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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12 MAG 2023

Buonasera Emma,
chi lo dice che i suoi bisogni sono meno importanti di quelli del suo ex ragazzo?
si sente in colpa per non aver assecondato un qualcosa che nel tempo probabilmente l'avrebbe fatta soffrire?
Le relazioni non si costruiscono solo sull'amore ma su tanti altri elementi e uno di questi è la visione comune di obietti che in questo caso sembra essersi persa per strada.
Perciò, è importante che lei valuti la divergenza anche nell'approcciare all'affettività e all'intimità tra lei e il suo ex ragazzo, così da rendersi conto se effettivamente è una storia che sarebbe potuta andare avanti o meno.
Saluti
Dott.ssa Laura Giovannini

Dott.ssa Laura Giovannini Psicologo a Roma

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12 MAG 2023

Buongiorno Emma,
leggendo il suo racconto il punto non sarebbe l’attaccamento evitante, che non è un destino, che non è un prigione, ma che desideriate due tipologie di relazione diverse. E soprattutto, che ruolo ha lei in questa coppia? Si legittima, asseconda?
Mi spiego meglio: avete convissuto due anni, a una età precoce, vede che l’attaccamento evitante non ci condanna a fuggire dal mondo intero in eterno? Mi permetto di dirle di accantonare queste categorie, e di stare più sulla esperienza.
Stia su quello che prova lei, per come è lei, per cosa desidera lei. È compatibile col progetto del suo ex compagno?
Emma, qui non c’è un giusto o uno sbagliato, c’è solo il legittimarsi a vivere la vita che si vuole a 25 anni. E anche lei ha diritto a dire la sua.
Se volesse approfondire, io resto qui
In bocca al lupo, ha un futuro davanti

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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12 MAG 2023

Ciao Emma, sei stata molto coraggiosa nel prendere una decisione del genere, perché in essa vedo una grande saggezza e un grande amore, sia per te stessa sia per l'altro, nonostante questa abbia comportato e comporti un certo grado di sofferenza. Parlo di amore perché in ciò che racconti vedo due individui che si vogliono bene ma che si trovano in un momento in cui i rispettivi bisogni e desideri non convergono, causando così frustrazione e insoddisfazione in entrambi. Spesso ci fanno credere che dire sì e accogliere i bisogni dell'altro a dispetto dei nostri sia sempre la cosa giusta, ma non è così. Se dentro di me pulsa una Verità così forte da farmi rinunciare a quella che è stata la mia fonte di amore e piacere per lungo tempo, è giusto che io la segua, anche se una parte di me ancora rimane attaccata a quella fonte. È un modo sano di mettere i propri confini e quando lo facciamo spinti dall'amore per noi stessi e per l'altro creiamo le condizioni perché entrambi i coinvolti evolvano. Ti inviterei ad avere fiducia che questa scelta dolorosa per la parte di te (o di voi) che è ancora attaccata alla relazione sia la cosa giusta per il bene maggiore di entrambi, riconoscendo in essa non il rifiuto dell'altro, ma l'accettazione delle cose così come sono, dei propri bisogni e di quelli dell'altro e della loro incompatibilità, almeno per questo momento. La dicotomia è data dal fatto che il nostro Io (la parte egoica) spesso non è allineata con il nostro Sè (la parte più saggia e autentica): più conosciamo e ci allineiamo a quest'ultima, meno sofferenza e dubbi sentiremo intorno alle nostre decisioni.

Dott.ssa Francesca Candiani Psicologo a Ivrea

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12 MAG 2023

Cara la ringrazio per averci scritto. La rottura di un legame richiede sempre un tempo necessario per fare i conti con ciò che si era incrinato e con l’assenza dell’altro, nonostante il sentimento amoroso possa essere ancora vivo. Un percorso di ascolto potrebbe rivelarsi di aiuto per elaborare la fase che sta attraversando e per interrogare i movimenti che ciascuno ha compiuto verso l’altro e il posto che questo rapporto ha rappresentato nella sua vita.
Con l’auspicio che possa trovare il supporto che cerca, le porgo un saluto cordiale.
Dott.ssa Di Costanzo

Dott.ssa Francesca Di Costanzo Psicologo a Milano

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12 MAG 2023

Buongiorno Emma,
leggendo il suo racconto il punto non sarebbe l’attaccamento evitante, che non è un destino, che non è un prigione, ma che desideriate due tipologie di relazione diverse. E soprattutto, che ruolo ha lei in questa coppia? Si legittima, asseconda?
Mi spiego meglio: avete convissuto due anni, a una età precoce, vede che l’attaccamento evitante non ci condanna a fuggire dal mondo intero in eterno? Mi permetto di dirle di accantonare queste categorie, e di stare più sulla esperienza.
Stia su quello che prova lei, per come è lei, per cosa desidera lei. È compatibile col progetto del suo ex compagno?
Emma, qui non c’è un giusto o uno sbagliato, c’è solo il legittimarsi a vivere la vita che si vuole a 25 anni. E anche lei ha diritto a dire la sua.
Se volesse approfondire, io resto qui
In bocca al lupo, ha un futuro davanti

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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12 MAG 2023

Salve. Capisco che stia attraversando un periodo emotivamente difficile dopo la fine di una relazione importante. È normale sperimentare una dicotomia tra il razionale e l'emotivo in una situazione del genere. Da un lato, hai delle ragioni valide per aver scelto di terminare la relazione, considerando i problemi che stavate affrontando e i bisogni che non venivano soddisfatti. Dall'altro lato, è comune provare senso di colpa e rimpianto per non essere riuscita ad accettare la persona per come era e per aver dovuto separarvi nonostante l'amore che provavi. Per superare questa situazione, potrebbe esserti utile considerare l'opportunità di intraprendere una terapia individuale. Uno psicologo può fornirti uno spazio sicuro per esplorare i tuoi sentimenti, elaborare il senso di colpa e il rimpianto, e affrontare il processo di guarigione. La terapia può aiutarti a comprendere meglio te stessa, i tuoi bisogni e i tuoi modelli relazionali, favorendo così la crescita personale e la possibilità di costruire relazioni future più soddisfacenti. Durante il percorso terapeutico, potrai esplorare il tuo senso di colpa e lavorare sulla tua autostima. Sarai in grado di riflettere sui tuoi bisogni emotivi, imparare a comunicare in modo più efficace e sviluppare strategie per prenderti cura di te stessa. Attraverso la terapia, potrai anche lavorare sulla tua capacità di accettare la fine della relazione e trovare la forza per affrontare il processo di guarigione. Ti incoraggio a considerare seriamente l'opportunità di iniziare una terapia individuale. Sarà un percorso personale e significativo che ti aiuterà a superare il senso di colpa, elaborare le emozioni e sviluppare una migliore comprensione di te stessa. Sappi che è normale sentirsi vulnerabili e confusi dopo una rottura, ma con il tempo e il sostegno adeguato, potrai guarire e costruire una vita emotivamente soddisfacente.
Per tutte le informazioni mi trovi online.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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