Crisi nella vita del partner e muro emotivo, decide di chiudere la relazione

Inviata da Sabrina · 19 feb 2024 Terapia di coppia

Ho avuto una relazione molto bella e fatta di amore per 4 anni, con una persona che però si identifica nella descrizione del “attaccamento evitante”. Nel corso di questi tre anni, c’è sempre stato supporto tra noi, complicità e un buon bilanciamento di impegno per la relazione. Negli ultimi mesi, però ci sono stati una serie di litigi, iniziati per motivi futili, che ci riportavano ad avere sempre le stesse discussioni, perché il mio partner stava in silenzio. Il suo silenzio non era una richiesta, era un silenzio che iniziava dal nulla quando la conversazione per lui diventava troppo, mostrava spesso la volontà di andare via e troncare del tutto la discussione. Questa cosa mi feriva molto e mi ha creato grossi problemi, non sono mai stata capace di accettare che volesse andarsene e non rispondesse a una persona che gli è davanti e vuole chiarire. Mi sentivo continuamente ferita, abbandonata, incerta e non capita. Probabilmente avrei capito se avesse chiesto “un timeout” per sbollire, con l’intento di chiarire più tardi, ma invece si chiudeva nel silenzio, se ne andava e si risolveva la questione da solo, arrabbiandosi molto se solo provavo a chiedere qualcosa sul suo stato emotivo, sulla relazione o mi rendevo disponibile al confronto. Nel frattempo io percepivo soltanto il distacco e provavo ansia, perché la situazione non mi permetteva di definire come e quando si sarebbe potuto risolvere. Abbiamo discusso diverse volte per questa questione, proprio perché gli esponevo il mio punto di vista e come mi sentivo davanti al suo muro emotivo. Dopo uno di questi episodi, sempre cominciato per motivi futili, mi ha lasciato in modo molto impulsivo e aggressivo dicendo che era stufo della situazione. Poi però qualche giorno dopo, si è pentito della scelta e mi ha detto che avremmo potuto lavorarci su.
Premetto che per lui è un periodo di crisi su tutti i fronti della vita, grandi cambiamenti e difficoltà, famiglia, casa, lavoro, persino difficoltà a svolgere alcune azioni quotidiane.
Nonostante mi abbia lasciato in modo molto brusco e poco rispettoso, ho provato a capire anche il suo stato emotivo e abbiamo ricominciato pian piano a sentirci e vederci. Nei giorni in cui ci vedevamo, con mia grande sorpresa si comportava come se nulla fosse successo, molto affettuoso e presente. Mentre quando ci sentivamo spariva per ore, non raccontava niente della sua giornata, mi rispondeva con toni freddi e scostanti (cosa completamente insolita per lui). Io in questo periodo mi sono armata di pazienza e comprensione, sono sempre stata molto disponibile ogni volta volesse parlarmi o vedermi e ho aspettato di capire come mai fosse freddo. Però la situazione non cambiava e la poca coerenza emotiva mi portava a stare molto male. Per questo motivo, ho deciso di parlarne con lui per capire quale fosse la ragione di tanti alti e bassi nel modo in cui si rapportava a me. La risposta è stato nuovamente darmi la colpa, perché non comprendo cosa sta vivendo, non capisco che sta male e nonostante io gli abbia offerto il mio aiuto, in tutta risposta mi è stato detto che “nessuno me lo ha chiesto”. Io penso di comprendere molto bene il momento complesso che sta vivendo, ma lui stesso talvolta minimizza il dolore come se non lo tangesse, talvolta lo sottolinea. A conclusione di questa discussione sul distacco e sul non essere costanti, mi ha lasciato nuovamente. Sempre in modo brusco e impulsivo, dandomi tutta la responsabilità della fine e del deterioramento della relazione. Mi ha detto che sono troppo oppressiv nel chiedergli di rispondermi un po’ più spesso/meglio ai messaggi e che lo stresso con i miei sentimenti. Io sento di non essere realmente la causa della fine della relazione, ma mi è difficile riuscire ad accettarlo e andare avanti.

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