Piango uscita dal lavoro
Buonasera a tutti.
Ho bisogno di un vostro aiuto perché sono in una situazione veramente difficile.
La mia storia inizia qualche anno fa dove vengo assunta in questa azienda e sembra tutto bellissimo, seppure con le difficoltà iniziali. Il mio iter procede bene e vengo assunta con contratto a tempo indeterminato.
Congiuntamente la mia situazione lavorativa cambia e oltre al mio ruolo che non viene approfondito, inizio a fare altre mansioni. La mia azienda sta subendo un processo di multinazionalizzazione , quindi basata sulle performance.
Quando mi vengono date nuove mansioni sono lenta, inetta e l'ambiente è diventato frenetico e malato.
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico sui mezzi per tornare al lavoro e continuo a piangere non appena uscita da lavoro. Ripenso costantemente alla giornata, al fatto che sono inutile e verrò presto licenziata (mi sento nell'occhio del ciclone e sotto osservazione).
È come se non avessi una vera e propria responsabilità ma che mi vengano letteralmente affibbiate cose. Quando si tratta di compiti più importanti e che dovrebbero competermi sono l'ultima a sapere.
Sono una persona estremamente insicura e che in passato ha subito mobbing alla sua primissima esperienza lavorativa (precedente a questa) conclusasi con una brusca interruzione dello stage che ero in corso di sostenere.
Sto pensando di lasciare tutto, ma al tempo stesso dove trovo un contratto a tempo indeterminato? Penso anche al giudizio dei miei familiari e a come sto sprecando l'unica possibilità che ho di stabilità.
Questa situazione penso stia minando i miei rapporti con le persone a me care.
Vi chiedo un parere da esperti per uscire da questo bruttissimo tunnel.
Grazie in anticipo.