Buongiorno, premetto che io sono una donna di 37 anni sposata da 12 anni con Fabio di 39 anni e abbiamo una bambina di quasi 11 anni.
E' un periodo (da un anno circa) che mia figlia, in momenti diversi della giornata, senza alcun motivo, inizia a piangere e disperarsi ma senza sapere il perché.
L'ultima volta è capitata ieri che era in casa con mio marito, uscita da scuola, già con viso strano, ha iniziato a tenere il muso e ad ogni richiesta per capire cosa avesse iniziava a rispondere male, fino a quando è scoppiata, abbracciando il padre e dicendogli che non era vero che andava male e da lì ha iniziato a disperarsi.
con le bune maniere abbiamo cercato di capire se fosse successo qualcosa.... ma niente, lei continua a ripeterci che va tutto bene, sia a scuola, con i compagni, a casa....
Non so più cosa fare... e come aiutarla.
La pediatra ci dice che è una fase della crescita, che potrebbe essere il suo corpo che cambia (non è ancora sviluppata), ma io personalmente non ricordo di essermi mai sentita così.... mi sento impotente e lei mi chiede aiuto, spaventandosi.... cosa posso fare? E' il caso di farla parlare con una psicologa?
Vi ringrazio per l'attenzione e spero in una Vostra risposta.
Serena
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4 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 16 persone
Gentile Serena, la sua sensibilità e attenzione di donna e di mamma le sta mettendo davanti il disagio di sua figlia e il suo senso di impotenza davanti alle sue difficoltà. E' vero che sua figlia sta entrando in una fase della vita fisiologicamente difficile e complesso, ma è anche vero che sta inviando dei segnali importanti per essere aiutata, perché ci possono essere tanti motivi per la sua sofferenza e tanti motivi per la sua difficoltà a parlarne. Le consiglio di continuare, insieme a suo marito, a fornirle il sostegno e il contenimento di cui ha bisogno; ma nel frattempo indaghi anche negli altri ambienti frequentati da sua figlia, si confronti con gli altri adulti di riferimento per comprendere se anche loro hanno osservato qualche cambiamento importante, e infine si rivolga ad uno psicologo infantile che possa aiutare sua figlia e tutti voi in questo momento delicato. Tanti cari auguri, dott.ssa Roberta Monda.
13 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Salve sig.ra Serena
purtroppo per la mia esperienza in psicodiagnosi le dico che i bambini non piangono senza motivo, non credo che sua figlia sia stata completamente sincera con voi, se è da circa un anno sarà accaduto qualcosa di importante che l'ha scossa profondamente, le consiglio vivamente di portarla a parlare con una psicologa, nella vita dei giovani pre-adolescenti alcune situazioni non necessariamente gravi possono essere percepite e vissute da loro come destabilizzanti.
Deve cercare di controllare se sono cambiateanche anche delle abitudini nella quatidianeità di sua figlia per esempio il sonno, se sono presenti incubi, insonnia, ipersonnia, oppure nell'alimentazione, e nella cura personale, pulizia, abbigliamento, tutto può essere importante.
Le auguro tutto il meglio per sua figlia e le auguro di avere la forza di seguire il suo istinto materno ,si fidi dei suoi sentimenti nell'insistere con sua figlia e con altri di andare avanti nella ricerca della verità.
saluti
dott.ssa Lucia Scarcella
13 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Salve sig.ra Serena
Purtroppo non credo che sua figlia si sia aperta completamnte con voi, sarebbe importante portarla a parlare con uno psicologo per cercare di capire esattamente da qundo è iniziata questa situazione di disagio, le cause potrebbero essere molteplici ed è inutile fare ipotesi senza poter avere conferme o riscontri, le assicuro per la mia esperienza in psicodiagnosi che delle crisi improvvise di pianto non nascono dal nulla, cerchi di verificare se sua figlia soffre anche si insonnia, ipersonnia o fa spesso incubi, e notare se ci sono cambiamenti nelle normali abitudini, di pulizia, vestiario, interessi, alimentazione.
Auguro tutto il meglio per sua figlia, e le auguro di avere tanta forza e costanza per poter insistere ed andare avanti se dentro di lei sente che c'è qualcosa che non va, si fidi dei suoi sentimenti.
Saluti
dott.ssa Lucia Scarcella
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10 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Serena, comprendo bene la sua preoccupazione e le sono vicina. immagino la sensazione di impotenza che descrive nel non riuscire ad essere maggiormente di aiuto a sua figlia. Quello di cui ha bisogno, da voi, come genitori, tuttavia lo sta ricevendo, sia tranquilla in questo. Sua figlia ha due genitori affettivamente disponibili e attenti. Sarebbe certamente utile, in questo momento, per la bambina trovare un canale, in una persona affidabile, in una seria professionista, attraverso il quale poter farvenire alla luce i suoi vissuti, le sue paure, le sua angosce, ed iniziare a dargli un nome ed un senso. E' bene che troviate qualcuno che si occupi di questo, con tutta la pazienza ed il tempo che sarà necessario, mentre voi possiate dedicarvi a continuare a fare i genitori serenamente, un pò più scarichi di quel senso di impotenza perchè sapete che c'è qualcuno che se ne sta occupando. Quindi una cosa in più che potete fare per vostra figlia è liberarvi e liberarla del fantasma del "chissà che cosa le sta accadendo di così terribile ed insormontabile" dandole la sicurezza invece che potrà risolversi e passare. Spero di esserle stata di supporto e di aiuto. Cordiali saluti. dott.ssa Annalisa Sammaciccio psicologa psicoterapeuta Padova
4 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Gentile Serena,
la sua preoccupazione è lecita davanti alla chiusura di Sua figlia. Importante è sapere che la bambina sicuramente non piange senza motivo, dietro ad un atteggiamento del genere c’è sempre una causa e lei da madre dovrà rassicurarla e farle capire che voi genitori siete pronti ad ascoltarla. E’ vero anche però, che vostra figlia sta attraversando un momento delicato della sua vita e quindi la difficoltà nel comunicare con i genitori viene raddoppiata. E’ giusto quindi valutare ogni suo comportamento, osservare i suoi stati d’animo durante il giorno, parlare con la scuola al fine di avere un quadro più ampio di cosa succede fuori casa.
Se i suoi atteggiamenti di chiusura continuano a persistere, verbalizzate da genitori la vostra preoccupazione e cercate di condividete insieme la possibilità di parlare con una psicologa.
Felicia Burnò - Psicologa ed esperta in Infanzia e adolescenza
Cernusco sul Naviglio (Milano)
4 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Serena,
da quello che racconta mi sento di dire che, come genitore, sta già facendo il possibile. La disponibilità all'ascolto ed il coraggio di porre e porsi domande sul dolore di una figlia, è cosa tutt'altro che scontata e di poco conto. Il modo in cui lei e suo marito avete agito, pur non riuscendo a venire a capo del problema, ha dato a vostra figlia la certezza di avere due genitori accorti e pronti ad accoglerla.
Tuttavia il problema sembra protrarsi da un pò, con comprensibile preoccupazione da parte vostra. Per questo mi sento di consigliarvi un aiuto terapeutico di tipo familiare, che potrebbe offrire sia un contenimento alle vostre ansie che uno spazio di ascolto per vostra figlia.
4 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buon pomeriggio, dietro al pianto della sua piccola sicuramente c'è un motivo. Molte potrebbero essere le cause ma spesso, soprattutto a quell'età, non si riesce ad esternare ciò che si prova o si pensa sopratutto ai propri familiari.Anche io le consiglio di effettuare degli incontri con un professionista in modo da poter capire le cause del suo malessere e di conseguenza attuare un intervento efficace che consenta a sua figlia di affrontare più serenamente la giornata.
In bocca al lupo.
Dott.ssa Barbato
4 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile signora,
credo anzitutto che potrebbe consultare le insegnanti per sapere se anch'esse hanno notato qualcosa di anomalo. Se poi non veniste a capo di nulla, o anche nel caso contrario, potrebbe essere utile consultare una psicologa. Generalmente è bene che lo psicologo parli anche con i genitori.
Cordiali saluti
3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Serena,
il fatto che sua figlia non esprima le motivazioni del suo disagio non significa che non ne abbia; così come per qualche ragione non riesce a confidarsi con voi genitori. Per questo il colloquio con una psicologa infantile potrebbe aiutarla a trovare un modo per farlo.Si rivolga ad una specialista della sua zona.
Un caro saluto.
3 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Carissima Serena,
sento il tutto il dolore del tuo animo di fronte a ciò che sta capitando alla tua piccola. E ti sono umanamente vicina, anche come donna e madre.
Ti voglio dire che tu stai facendo la cosa migliore per lei standole accanto, dandole tutto l'affetto e il contenimento che insieme a tuo marito siete in grado di dare.
Su questo lei potrà fondare la certezza che qualsiasi sia la causa delle difficoltà che sta attraversando, possa essere, con amore e fiducia, affrontata a superata.
E' chiaro che dentro di lei attualmente si sta aprendo una grande angoscia, di fronte a cui l'unica difesa che lei trova, per il momento, è la negazione.
Un aiuto professionale attento, rispettoso e caldo sarebbe senz'altro utile per creare in lei altri modi di reagire. Creando un clima di fiducia e di sostegno lei si potrebbe lasciare andare a raccontare ciò che prova, quando lo prova e perchè.
Son sicura che potrete trasformare questo momento difficile, in uno stato di maggior benessere e stabilità per tutta la famiglia.
