Perché vengo sempre lasciata?

Inviata da Elyely · 24 ott 2023 Relazioni sociali

O meglio, perché sono sempre l'elemento debole della coppia, sia in amore che in amicizia? Forse per la mia scarsa autostima? Forse perché tendo ad essere un po' troppo gelosa e possessiva?
Il primo dolore fu essere "lasciata" dalla mia migliore amica delle elementari, che strinse un legame con la bambina che mi bullizzava. Tra l'altro ho scoperto che anche adesso, da adulte, hanno mantenuto una forte amicizia. Nonostante siano passati quasi trent'anni, quando vedo le loro foto sento una fitta alla stomaco. Non sono mai riuscita a far durare un'amicizia per diversi anni; ad un certo punto, le persone smettono di chiamarmi e di cercarmi.
A detta di tutti, sono una persona timida ma dolce e gentile, disponibile ad ascoltare e ad aiutare gli altri. Ho i miei difetti, ma non mi sembra di essere particolarmente scontrosa né antipatica. Eppure, evidentemente, non piaccio.
Sul fronte sentimentale, prima di conoscere mio marito ho avuto una sola relazione, quando avevo circa 15 anni. Il mio primo ragazzo mi denigrava continuamente, sottolineando i miei difetti, e faceva spesso e volentieri apprezzamenti sulle altre. Io ero talmente affamata di amore che sopportavo tutto, ma dopo un anno di grandi sofferenze mi ha lasciata comunque (oggi lo ritengo una fortuna, perché stava distruggendo completamente la mia autostima). Poi ho incontrato mio marito, un vero principe azzurro: romantico, innamorato, attento a non ferirmi. Ha sempre evitato di fare commenti su altre donne perché, forse a causa della mia precedente relazione, era una cosa che mi faceva davvero male (e l'idea che possa guardare le altre mi spaventa tutt'ora). Dopo pochi anni di matrimonio, però, è diventato progressivamente più freddo e distaccato. Il dialogo è diminuito, gli interessi comuni praticamente scomparsi (solo da parte sua), e ha quasi smesso di cercarmi fisicamente. Se ero io a tentare un approccio, spesso mi respingeva (oggi non prendo più l'iniziativa, ho collezionato troppe umiliazioni). Due anni fa la crisi si è accentuata e, quando ho insistito per parlarne, è arrivata la doccia fredda: mi ha detto che non mi amava più da un pezzo, da prima che ci sposassimo. Non ha addotto cause particolari, a parte l'affetto che mi lega ai miei genitori, a suo dire eccessivo. Tempo dopo ha cercato di rimangiarsi tutto, dicendo che aveva parlato così perché "era un po' stressato", e la nostra vita insieme è proseguita. Il nostro rapporto è un po' migliorato, ma io non sono tranquilla. Anche se non mi ha propriamente lasciata, percepisco chiaramente di essere l'elemento debole della coppia, quella ancora innamorata e nostalgica di un romanticismo ormai perduto. Però sono stanca di avere questo ruolo, stanca di elemosinare amore e di attendere con ansia un gesto di affetto, stanca di sentirmi dipendente. Per inciso, non voglio lasciare mio marito, ma questa situazione mi rende piuttosto sofferente. Esiste un modo per non essere sempre "quella che viene lasciata"?

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