Perché vedo tutto nero attorno a me?
Sono una ragazza di 25 anni e nonostante la mia giovane età dovrebbe forse rendermi una persona attiva, motivata, serena, mi sento totalmente spenta. Mi sento una fallita, inetta; ogni decisione che prendo sono convinta che sia quella più sbagliata. Nonostante la laurea in corso e a pieni voti non riesco a trovare un lavoro e questo mi getta sempre più nel panico e nel senso di inadeguatezza. Ho paura di affrontare la vita, di affrontare gli altri. Paura di giudizi, critiche. La gran parte delle mattine mi alzo con lo sconforto pensando che anche quel giorno mi sono svegliata e dovrò sostenere il fardello dell'intera giornata. In certi periodi penso al suicidio come unica soluzione ma non credo, forse sempre a causa della mia inettitudine, di trovare il coraggio di compiere un gesto che ponga fine ad un'esistenza senza senso. Non lo faccio poi un po' anche per gli altri che restano, anche se quando i "miei cari" mi fanno qualche torto, penso al suicidio come vendetta, un po' come dire "te la faccio pagare", ma è un pensiero impulsivo che si spegne dopo poche ore di ira, lasciandomi tornare nel grigiore della quotidianità. Ho sempre temuto l'insorgenza di una precisa condizione patologica per paura di soffrire fisicamente oltre che psicologicamente, ma ultimamente ho pensato che se la sofferenza debba essere l'ultimo gradino da salire per arrivare a destinazione, allora sarei disposta anche ad affrontare la malattia. Non riesco più a sostenere questa vita, ad essere in ansia quando devo parlare con una persona che non conosco più che bene, a sentirmi un'incapace, un'imbranata, diversa da tutti gli altri che sono bravi in ogni cosa, mentre io sto ancora qui a gravare economicamente sui miei genitori. Vorrei trovare un po' di pace, un po' di tranquillità, quell'apparente sensazione di calma che mi dia la possibilità di "vivacchiare" senza sentirmi sempre la peggiore di tutti (che poi è la sacrosanta verità). Ma è possibile trovarla nella mia condizione?