Perché vedo tutto "nero"?

Inviata da Samanta · 27 gen 2016 Ansia

Ho 22 anni, quasi 23, il problema è che mi sento una fallita, non sono abituata a parlare dei miei disagi o pensieri con gli altri, tengo sempre tutto per me. Ma ultimamente sto davvero male...non ho un lavoro e sembra che il mio profilo lavorativo non interessi a nessuno, sono single da quasi 3 anni e non ho una compagnia di amicizie.
Tutto questo mi affligge, non ho più autostima, mi porta malessere, attacchi di panico e ansia, dormo poco, non mi curo più e piango spesso...non trovo una via d'uscita e mi sento tanto sola.
Non posso permettermi di andare da uno psicologo e questo mi distrugge ancora di più.

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Miglior risposta 27 GEN 2016

Gentile Samanta,
sicuramente avrai capito che chiuderti, tenerti sempre tutto dentro senza parlare con nessuno e non avere neanche una amica non ti fa bene ed innesca un circolo vizioso per cui sei portata a compiangerti e disprezzarti e questo ti fa isolare i sempre di più.
Questo meccanismo va interrotto e tutti i modi possibili per farlo vanno bene.
Iniziare una psicoterapia sarebbe il modo migliore ma dici che non puoi permettertelo, però potresti provare col servizio pubblico dell'ASL..
Tuttavia ci sono anche altri modi ed il primo può essere quello di parlare di più con i tuoi genitori anche se essi probabilmente non ti hanno dato, per loro carenze, il buon esempio per questa cosa.
Se non ti scoraggerai, è probabile che man mano migliorerà il dialogo e il rapporto con loro e questo potrà essere già un bene sia per te che per loro.
Dopo, è importante che tu impari ad avere più rispetto per la tua persona prendendotene cura anche in modo molto semplice ad es. cominciando ad apprezzarti quando ti guardi allo specchio, truccandoti nel modo giusto ed uscendo per una passeggiata.
Non devi poi arrenderti nella ricerca di un lavoro iniziando con l'accettare anche lavori umili purchè onesti.
Penso che dovresti cominciare con l' apprezzare le piccole cose della vita senza piangerti addosso e senza arrenderti, partendo da te stessa e rimanendo sia pure con cautela aperta e disponibile alle relazioni e alle esperienze che la vita ti offrirà.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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28 GEN 2016

Cara Samanta,
Immagino che sia un periodo difficilissimo e comprendo la difficoltà ad affidarsi e ad aprirsi con qualcuno quando innanzitutto non Si è abituati a farlo e soprattutto quando in tutti gli ambiti, lavorativo, relazionale, individuale e familiare, sussistono delle difficoltà oggettive. Credo che un passo importante l'abbia fatto proprio scrivendo in questo portale. A chi altra persona le piacerebbe comunicare il suo malessere? Un genitore, un' amica, una sorella, una conoscente? È importante capire che da soli non sempre possiamo affrontare e digerire le avversità della vita: dividere il peso, il macigno che portiamo con qualcuno non è debolezza ma una risorsa indispensabile per vivere meglio, soprattutto alla sua età, così giovane ma abbastanza grande da doversi realizzare ed eccellere nel lavoro, come impone la società. Riparta proprio da questo, da se stessa in relazione con gli altri, magari cambiando pettinatura, sperimentando un trucco diverso, uscendo a bere un caffè con un'amica.
Per un sostegno psicologico può rivolgersi all' ASL di competenza, ad un consultorio nello specifico.
Non è mai troppo tardi per risollevarsi e " toccare il fondo" serve a darsi la spinta per risalire. In bocca al lupo!
Dott.essa Antonietta Marciano, Roma

Dott.ssa Antonietta Marciano Psicologo a Roma

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28 GEN 2016

Gentile Samantha,
provi comunque a contattare uno psicologo, non tutte le terapie hanno una cadenza settimanale. Esiste inoltre il servizio pubblico che offre un servizio completamente gratuito, ma i tempi di attesa sono spesso lunghi.
Usi guidapsicologi per trovare un professionista della sua zona.
Rimango a sua disposizione,

cordiali saluti
dott.ssa Monica Salvadore

Dott.ssa Monica Salvadore Psicologo a Torino

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28 GEN 2016

Cara Samanta ,
Hai fatto bene ad aprirti su questo portale , continua a scrivere almeno qui.
Sei chiusa in te stessa, rannicchiata in un angolo della stanza con la porta chiusa , impegnata a dissimulare il tuo malessere , intenta ad allontanare chi ti si avvicina per consolarti o chiedere come stai . Probabilmente i tuoi genitori ti hanno abituata a tenerti tutto dentro e a non dare mai segnali di disagio , o forse perché troppo presi dalle cose della quotidianità , e quello di rivolgerti a loro è un gesto che in passato non ha mai portato il sollievo sperato .
Sicuramente stai capendo a tue spese che chiudersi in una posizione così passiva ti porta a compiangerti e a provare sentimenti negativi verso te stessa;
Sentirsi falliti è una sensazione brutta ma fa parte dei tempi e del contesto in cui viviamo , estremamente competitivo ed individualista, dove se non si raggiunge un obiettivo si precipita immediatamente nell'abisso dell'indifferenza ;ma dietro ad un senso di fallimento c'è però sempre un obiettivo personale molto grande che si è arbitrariamente fissato, un ambizione di carriera , che spesso ne nasconde altri più alla portata che possono essere raggiunti senza sentire il peso del fallimento; ma per capire questo occorre parlare di se con di cui ci si fida . Un percorso psicologico sarebbe opportuno e forse potrebbe essere l'occasione per chiedere l'aiuto dei tuoi genitori .
Ti mando un saluto
Dott. Giacomo Sella

Dott. Giacomo Sella Psicologo a Roma

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28 GEN 2016

Gentile Samanta, si sente perduta in un mondo che non può aiutarla a ritrovarsi? appare un pensiero espressione di uno stato depressivo. Se il disagio che prova la blocca non permettendole di affrontare i compiti che la vita le pone e impedendole di esprimere le sue potenzialità le consiglio di provare ugualmente a contattare lo psicologo. Può raccontare la sua situazione anche economica e insieme valuterete il datarsi. Esiste inoltre il servizio pubblico di clinica adulti che, seppur con tutti i suoi limiti, ha il vantaggio di essere economico.
Vedrà che troverà sicuramente il collega di zona che potrà venirle incontro.

Rimango a sua disposizione,
dott.re Lorenzetto Claudio

Dott.re Lorenzetto Claudio Psicologo a Ferrara

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28 GEN 2016

Cara Samantha
ancora questo aggettivo: "fallita".
Spesso ricorre nelle lettere di giovani, è un aggettivo usato a sproposito.
Non è possibile essere "falliti" a 22 o 23 anni; non ci sta proprio.
Bisogna comprendere che è ancora tutto da fare e le difficoltà che si incontrano in questa fascia di età sono "difficoltà evolutive"; fanno parte del percorso formativo individuale e servono proprio a formare il carattere.
Tu hai bisogno di acquisire molta sicurezza in più nelle tue capacità.
Se riuscirai a vederti in una luce migliore e in un'ottica evolutiva, anche le tue emozioni miglioreranno di molto e ti sentirai meglio e più rilassata.
Hai davvero un giudizio molto severo su te stessa, ti mortifichi molto.
Devi cambiare prospettiva.
Un piccolo libro può aiutarti e farti riflettere: " Dai che ce la fai" di Pete Cohen, ci sono dentro anche piccoli esercizi molto piacevoli.
Comincia fin da subito a rivoluzionare i tuoi pensieri e ...dai che ce la fai!
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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27 GEN 2016

Gentile Samanta,
può rivolgersi al più presto al consultorio pubblico più vicino a casa sua e richiedere un colloquio con lo/la psicologo/a dirigente per poter iniziare un percorso psicologico. In molti consultori il servizio è offerto gratuitamente. Può anche chiedere se è attivo lo "spazio giovani" nel consultorio erogato proprio per i giovani della sua età. In ogni caso sarà indirizzata verso una soluzione adatta a lei e alle sue condizioni economiche. Non si dia per vinta! Lei ha necessità di uno spazio d'ascolto previlegiato e di elaborare i conflitti che la stanno portando all'immobilità.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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27 GEN 2016

Buongiorno Samanta,
cerca di parlare a cuore aperto con i tuoi genitori, condividere questo malessere ti sarà di grande aiuto.
Poi considera che esistono anche dei centri convenzionati con le ASL dove l'assistenza psicologica è fornita gratuitamente dal sistema sanitario nazionale tramite ricetta del medico curante.
Se hai bisogno di più dettagli scrivimi.
Un saluto
Dott. Fabio Glielmi
Roma

Dott. Fabio Glielmi Psicologo a Roma

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