Perché nonostante un tradimento non vedo nessun altro nella mia vita,se non lui?

Inviata da Emi · 6 ott 2020

Salve, sono una ragazza di 28 anni e per 3 anni sono stata fidanzata con un ragazzo (mio coetaneo) che credevo potesse essere il mio compagno di vita, prima di scoprire il suo tradimento. Sin dal nostro primo incontro è scattato per entrambi il colpo di fulmine, ci siamo vissuti intensamente sin da subito, e avevamo in mente progetti per un futuro insieme: a Gennaio 2020 dovevamo andare a convivere! All’inizio (2017) va tutto benissimo, sembriamo completarci nonostante le differenze di pensiero. Nel dicembre del 2018 sento che qualcosa non va nella nostra relazione, ho il presentimento che lui possa tradirmi, gli parlo con chiarezza esponendo i miei dubbi e le mie sensazioni. Lui mi risponde che non c’è bisogno che io mi preoccupi perché se fosse accaduto me lo avrebbe detto e che se fosse stato interessato a qualcun altra ne avremmo parlato perché significava che la nostra relazione non funzionava più.
Mi fido delle sue parole e cerco di tranquillizzarmi, tra alti e bassi la nostra relazione va avanti. Io gli sono molto vicina poiché lo vedo pensieroso e stressato per la ristrutturazione della casa e per la promozione al lavoro che gli mette pressioni in più, quindi cerco di aiutarlo il più possibile. Nell’ottobre del 2019 però arrivano ulteriori sospetti di un possibile tradimento: 1)un pacco di salviettine tra le lenzuola del letto. Chiedo spiegazione e dice che sono uscite fuori dallo scatolone del trasloco che ha sistemato in quei giorni...la cosa che mi stranisce è che la mattina seguente, dopo avermi accompagnata al lavoro le butta, senza rifare il letto o sistemare la stanza .
2) Qualche giorno dopo il nome di una ragazza (mai sentita prima) tra le persone contattate su whatsapp . Gli chiedo chi sia questa ragazza e lui mi risponde “ Non lo so, il telefono nuovo mi ha messo tutti i contatti e chat vecchie in rubrica...comunque quando vieni a stare qui da me? Quando iniziamo una vita insieme? ” e io rimango spiazzata e confusa, non indago più su chi sia questa ragazza. A dicembre 2019 i sospetti aumentano, mi sento matta nel pensare una cosa del genere ma ho bisogno di sapere. Guardo il suo telefono e trovo una conversazione risalente a dicembre 2018, con una ragazza (la stessa della chat di whatsapp) dove si danno appuntamento per vedersi. A quel punto non ce la faccio più chiedo spiegazione e con le spalle al muro, confessa di avermi tradita, ma solo una volta e a dicembre 2018. Io non gli credo, non riesco ad accettare un torto e una presa in giro simile anche se fosse stato davvero solo una volta perché gli sono sempre stata accanto in questi anni; e decido di lasciarlo. Lui torna insistentemente, continua a dire di aver sbagliato e vuole fare di tutto per sistemare le cose, perché sono io la donna della sua vita. Ci riproviamo, ma io divento quella che non sono: “controllante”, gelosa, una persona negativa. Decido di lasciarlo nuovamente. Ad oggi sto bene perché non ho più pensieri ossessivi e negativi , ma non riesco a togliermi lui dalla testa. Nonostante il male provocatomi e la sofferenza, non riesco a vedere nessun altro al mio fianco: vedo sempre e solo lui nella mia vita. Mi dico che sarà solo questione di tempo e torneremo insieme. Perché?
Spero di ricevere una vostra professionale e competente risposta alla mia domanda.
Grazie per la vostra preziosa attenzione.

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Miglior risposta 8 OTT 2020

Buongiorno Emi,
progettare la vita insieme ad un'altra persona è un passo importante, che certamente non avrete pensato di fare a cuor leggero. Sicuramente il suo compagno era per lei un punto di riferimento e, nel momento in cui questo è venuto meno per i motivi che ci ha descritto, sono un po' crollate anche le fondamenta. Ad essere rimasta intatta, invece, è la visione idealizzata che ha di lui: nonostante ci abbia già provato a tornare con questa persona, ma abbia constatato che metterebbe in atto comportamenti di cui lei stessa non si compiace (gelosia, controllo, ecc), continua a percepirlo come l'unico uomo "della sua vita". Forse questa persona ha risvegliato dinamiche latenti risalenti ad epoche passate e a punti di riferimento del passato, tanto da rendere complesso il "lasciar andare".
Sarebbe utile per lei concentrarsi su ciò che le manca senza questa persona: si sente incompleta? Se sì, su cosa e perché? Lavorare ad un proprio progetto di vita mettendo al centro se stessa può essere senz'altro un valido punto di partenza.
In bocca al lupo!
Un saluto,
Dott.ssa Federica Beglini

Dott.ssa Federica Beglini Psicologo a Milano

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12 AGO 2023

Buongiorno Emi,
le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, con il fine di comprendere meglio cos'è successo e stare meglio.
Resto a disposizioni
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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13 OTT 2020

Gentile Emi, comprendo la delusione e la tristezza che la fine di un rapporto come quello vissuto può averle lasciato. Accade spesso sin dai primi incontri che attrazione e passione non lascino spazio ad una conoscenza più approfondita dei diversi aspetti di sé. Lei scrive che nonostante l'affiatamento, le diversità tra voi erano già evidenti, a circa un anno di frequentazione ha iniziato a sospettare che lui non fosse sincero e infine il tradimento è arrivato. Tutti noi umani riteniamo molto arduo perdonare un torto così importante, il perdono è un'arte non impossibile ma difficile da praticare e ritengo del tutto normale che a ventotto anni lei non sia riuscita a superare l'offesa e l'insincerita'. Resta il fatto che l'esperienza vissuta ha inciso fortemente sulle sue emozioni, l'aver progettato ed immaginato un futuro insieme ha impattato con la dura realtà creando in lei due forze opposte: la prima "amorevole" che le fa idealizzare ancora adesso i momenti vissuti con lui, la seconda "contraria" che la conduce alla dura realtà di non poter ancora superare l'offesa subita. Le propongo una riflessione: provi a chiedersi se è innamorata di lui o se è il ricordo del piacere assaporato nei bei momenti vissuti nei quali c'era lui, a darle emozione e vuoto interiore. Ancora una riflessione: ama la parte di sé stessa che in amore è capace di dare il meglio di sé in termini di generosità, affetto, piacere, comprensione o ama proprio lui così com'era e desidera accettarlo pienamente con i suoi limiti ?Credo che una relazione vissuta profondamente sia sempre un'opportunità di crescita, forse ora non può davvero tentare una relazione intima con nessun altro poiché può stare ancora un po' con se stessa per comprendersi ed accettarsi. Buon lavoro e buona vita

Dott.ssa Silvana Perino Psicologo a Pinerolo

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7 OTT 2020

Buonasera Emi, è stata molto chiara e completa nello spiegare la situazione e ciò che sta vivendo. Ognuno di noi ha degli schemi, i quali sono alla base del nostro comportamento e quando sono molto presenti creano sofferenza e difficoltà nella gestione della vita quotidiana, tali sofferenze possono ripercuotersi nelle relazioni con il partner, con gli amici, sul lavoro ecc... Un percorso di crescita personale aiuta a prendere consapevolezza di tali aspetti e a gestirli nella maniera più funzionale.

Dott.ssa Nadia Pagliuca Psicologo a Torino

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7 OTT 2020

Buongiorno Emi,
si coglie la grande difficoltà nel raccontare la sua storia. Certamente un'infedeltà non è letta da tutti allo stesso modo. Ogni relazione ha le sue dinamiche interne, determinate dall'unione di due persone uniche. Quello che ti consiglio è di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarti a chiarire quali sono le tue caratteristiche di funzionamento interno che ti portano ad agire così all'interno della coppia e nei suoi movimenti (lasciarsi, riprendersi ecc.).
A presto,
Dott.ssa Taddio

Mind Lab Psicologo a Trofarello

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7 OTT 2020

Buongiorno Emi. Andando dritti al punto della Sua domanda: perchè questa persona era parte di un progetto (ad es, convivenza) su cui Lei si manteneva e si mantiene tutt'ora. Così, nonostante la sofferenza, resta una fonte potente di co-percezione. Come uscirne? con una nuova progettualità, identitaria e autentica, su cui mantenere il senso di sè, che si riveli positiva. Valuti, se ritiene difficoltoso farlo da sola, un supporto professionale. Cordialità, DP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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7 OTT 2020

Buongiorno il fatto che lei sia ancora attaccata a una relazione finita implica un'insicurezza di fondo e scarsa autostima. Dovrebbe lavorare su se stessa magari con l' aiuto di un collega che l'aiuti a superare questi aspetti. Deve affrontare anche l'aspetto del tradimento che può essere in alcuni traumatico. Cordialmente dott.ssa Peri Bonaria psicologa psicoterapeuta ctp

Dott.ssa Peri Bonaria Psicologo a Massa

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