Perché non trovo nessuno con cui stare?

Inviata da Hermione · 20 mar 2023 Relazioni sociali

Salve a tutti. Sono una ragazza di 21 anni e studio ingegneria all'università. Scrivo qui perché ultimamente mi trovo a vivere una situazione che con il passare del tempo sta diventando un "problema".
Premetto che dai 17 ai 19 anni ho effettuato moltissime sedute con una psicologa della mia città perché soffrivo di depressione, ansia e sporadicamente di attacchi di panico. Questo specialista mi ha accompagnato durante la scelta della facoltà e il primo anno (in dad) all'università, facendomi comprendere che il mio malessere era gran parte scaturito dalla mia autostima pressoché inesistente e guidandomi verso un percorso di crescita personale e consapevolezza di sé che mi ha profondamente cambiata in positivo. Grazie alle sedute che ho fatto ho capito che il mio sogno era studiare ingegneria in una città parecchio lontana dalla mia natìa, che mi costringe a tornare a casa solo 3 volte all'anno. Sono contenta della facoltà che ho scelto e della città nella quale ho deciso di andare a vivere, perché ho vissuto per 19 anni in un paese e io, all'interno della mia famiglia, ero sempre vista un po' come una persona con una profonda apertura mentale, che difficilmente si sposava con l'ambiente nel quale vivevo; qui, invece, ho conosciuto colleghi simili a me, con i quali ho instaurato legami più profondi di quelli che avevo nel mio paese d'origine. Insomma, dal punto di vista di amicizie e di studio non mi posso lamentare, sebbene ho qualche materia "vecchia" da dare ancora e che ho intenzione di fare nella prossima sessione estiva.
Il motivo per il quale ho deciso di scrivere qui risiede nel fatto che ho 21 anni e non ho mai avuto una relazione "seria". Confidandomi con persone più intime, loro mi hanno fatto più volte capire che non esiste un'età per provare un sentimento di questo genere e che prima o poi l'amore arriva per tutti. Fino a qualche tempo fa ne ero convinta di questo, alle superiori avevo compagne di classe fidanzate da diversi anni ma questa differenza non mi creava assolutamente problemi. Ho iniziato a soffrire di questo dall'anno scorso, quando ho cominciato a frequentare le lezioni in presenza e a confrontarmi con ragazze della mia stessa età, le quali erano per il 90% fidanzate.
In particolare ho legato con 4 ragazze, tutte fidanzate e come me lontane da casa, anche se di pochi chilometri. All'inizio chiedevo loro informazioni su come avevano conosciuto i loro fidanzati giusto per avere un'idea di come funzionasse quel mondo per me estraneo; con il passare del tempo il nostro legame diventa sempre più profondo e inizio ad essere parte della loro vita, raccontandomi i loro problemi sentimentali e dicendomi quanto fossi fortunata ad essere single. Da quel momento ho iniziato a provare invidia nei confronti delle mie amiche, per una serie di motivi: ritornano a casa dopo le lezioni e chiamavano il ragazzo per raccontare la loro giornata; ritornano spesso nel loro paese perché vogliono vedere i loro fidanzati; organizzano viaggi a coppie durante le pause didattiche. Insomma, sono tutte cose che, essendo la single del gruppo, mi fanno capire che mi manca quel qualcuno che mi faccia sentire "speciale".
Dall'anno scorso circa ho iniziato a cercare una soluzione a questo problema, ho conosciuto qualche ragazzo e ci sono uscita assieme, senza però mai giungere ad una relazione seria perché non era ciò che loro volevano. Tra tutti, c'è stato però qualcuno che con me ha fatto "tira e molla", che prima diceva che non voleva niente di serio ma che poi mi dimostrava che ci teneva e che mi voleva nella sua vita. Non mi dilungo su questa relazione, vi dico solo che questa conoscenza è durata per tutto l'anno, ho sofferto ma anche gioito con questo ragazzo e ho perso la verginità con lui. Si è conclusa (da pochissimo) perché mi aveva solo preso in giro, il suo desiderio era avere qualcuno che era sempre disponibile per lui (io lo ero, perché pensavo che con il tempo potevamo diventare una coppia), e dopo aver compreso che io volevo una relazione ha smesso di cercarmi e ne ha trovata un'altra. Sono stata malissimo per questa situazione, mi sono sentita sbagliata e ho pensato che fosse mia la colpa del suo allontanamento, perché io lo reputavo una persona speciale che mi ha sostenuto nel periodo più brutto della mia vita (la morte di mia mamma a novembre per un tumore). Ora che non ho più lui, è come se sommassi la mia inesperienza e l'unica che ho avuto e deducessi che non sono fatta "per l'amore", che vivrò una vita in solitaria e questo mi uccide. Piango quando vedo le mie colleghe che parlano di uscite con i loro ragazzi, perché mi sento diversa e anormale in confronto a loro. Non ho voglia di fare nulla perché penso sempre che non ho nessuno che mi ami in quel modo nella mia vita, con cui litigare per stupidate e poi fare pace, insomma un po' di spensieratezza che dovrebbe caratterizzare questi miei anni. In particolare, noto che ci sono momenti di solitudine e tristezza che si intervallano con momenti nei quali vado alla ricerca ossessivamente di qualcuno con cui stare, magari rendendomi perfino ridicola.
Vi ringrazio per aver letto questo messaggio lunghissimo.
Saluti!

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