Ho iniziato ad andare dallo psicologo a dicembre 2022 però dopo 4 sedute il medico ha deciso di interrompere la terapia dicendo che non poteva essermi d'aiuto e di provare con una donna. Io non parlo molto però sono rimasta delusa da questo comportamento perché mi ha avvisato in quel momento che aveva intenzione di interrompere la terapia. Mi sono sentita abbandonata. È normale che mi ha avvisato solo al termine della seduta? Mi ha consigliato di andare da una donna, ma io non sono d'accordo a cambiare medico. Come devo comportarmi?
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17 FEB 2023
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Per darle una risposta avrei bisogno di avere maggiori elementi. Comunque rimango a disposizione anche on-line.
17 FEB 2023
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Gentile Felicia,
i presupposti per una buona psicoterapia, oltre alla competenza del professionista, sono la costruzione di una alleanza terapeutica e di un rapporto di fiducia.
Lei avrebbe potuto chiedere direttamente allo psicologo le ragioni di questa decisione per avere dei chiarimenti.
Ad ogni modo, è possibile ipotizzare che la decisione dell'interruzione ed il consiglio per lei di rivolgersi ad un terapeuta di sesso femminile avessero lo scopo di farla sentire più a suo agio relativamente alle tematiche specifiche che dovevano essere trattate.
Quanto al sentirsi abbandonata, credo sia una sua percezione errata per la eccessiva brevità della esperienza di terapia fatta e conseguente difficoltà di aver potuto formare un forte legame terapeutico e umano dopo solo quattro sedute.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
17 FEB 2023
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Ciao Felicia,
la decisione di uno psicologo di chiudere una terapia è dettata dall'esigenza di tutelare l'interesse del paziente, questo lo prevede lo stesso codice deontologico. Pertanto aldilà delle modalità e dei tempi con i quali lo psicologo glielo ha comunicato pensi che è un'indicazione che deve servire a lei per trovare il professionista più adatto al suo problema.
Quando si decide di intraprendere un percorso psicologico è importante avere la capacità di affidarsi e questo può significare anche accettare la chiusura di una terapia per intraprendere un'altra .
Se vuoi avere altre indicazioni ti informo che lavoro anche online.
Un saluto
Dott.ssa Michelucci Cristiana
17 FEB 2023
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Gentilissima Felicia, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo come non sia facile da vivere, soprattutto perchè è fondamentale avere fiducia ed una buona alleanza con il suo terapeuta. Il senso di abbandono che ha sperimentato e vissuto più che lecito; credo che in ogni caso ascoltare il suo consiglio potrebbe aiutarla nel comprendere la scelta giusta da fare, provando ad intraprendere un nuovo percorso con un altro specialista.
Resto a disposizione!
AV
17 FEB 2023
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Cara Felicia, di solito noi professionisti interrompiamo il percorso con una persona quando sentiamo di avergli dato tutto il supporto che potevamo dargli o quando la persona sta effettivamente meglio. Come professionisti siamo liberi di chiudere il percorso in qualsiasi momento, ovviamente giustificando il tutto, libertà che avete anche voi utenti. Se comunicarlo a inizio seduta o alla fine è una scelta che ciascuno di noi fa liberamente in base al proprio stile lavorativo. Il fatto che il professionista in questione abbia compreso e quindi comunicato di non poterle essere d'aiuto lo rende onesto e, a mio avviso, molto professionale, ha preferito inviarla invece di proseguire un percorso che per lei non sarebbe stato utile. Può provare a chiedere a questo psicologo ulteriori spiegazioni, ma se lui sente di non poterle essere utile in nessun modo non mi ostinerei e proverei a cercare un altro professionista. Darei anche importanza al suo sentirsi abbandonata.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.