Pensieri sconnessi continui, ansia ed attacchi di panico...

Buongiorno,
ho 21 anni (quasi 22). Entro nell'età adulta dopo infanzia ed adolescenza costellata da gravi abusi da parte dei miei familiari, gravi maltrattamenti ed umiliazioni costanti (che purtroppo continuavano anche a scuola, sia da parte dei miei compagni di classe che degli insegnanti). Chiedo scusa se non scendo nei dettagli, ma cerco sempre di non pensarci troppo, perché questi ricordi - per quanto siano ormai lontani -, mi creano intensi attacchi di ansia e forti dolori al petto. Vi basti però sapere che, da bambina, per paura di incontrare i miei genitori o mio fratello uscendo dalla cameretta, evitavo anche di andare al bagno, finendo addirittura per farmi la pipì addosso e nascondendo gli indumenti sporchi per timore che qualcuno di loro se ne accorgesse (cosa che effettivamente accadeva e allora erano guai). Questi fattori hanno avuto una serie di terribili ripercussioni sulla mia mente e sul mio fisico. Da quando ho preso le distanze dalla mia famiglia, mi sento effettivamente molto più tranquilla. Eppure continua ad esserci qualcosa che non va, che decisamente non va e non capisco realmente cosa sia, visto che il mio unico desiderio nella vita era di non sentirli più e l'ho realizzato.
Ho continuamente pensieri confusi e sconnessi, insonnia costante, seguita da giorni in cui non faccio altro che dormire e dormire (anche dalla mattina presto fino a notte fonda) e al risveglio mi sento ancora peggio, continuo ad avere una spossatezza fisica e mentale che non passa mai; non riesco a concentrarmi sulle cose più banali e non porto mai nulla a termine, ma non per svogliatezza, è come se perdessi interesse quasi subito in ciò che sto facendo, che sia guardare un film o cucinare un piatto di pasta, indipendentemente dall'entusiasmo con cui ho cominciato quella determinata attività.
Mangio male, di tutto, anche quando non ho fame... per poi digiunare o mangiare pochissimo per molto tempo e quasi avere il disgusto al solo sentir parlare di cibo. Detesto la luce del sole, in casa non faccio altro che chiudermi al buio e soprattutto, senza alcun motivo apparente, comincio ad idealizzare la morte (non sono veri e propri pensieri suicidi, non è un intento suicida il mio, sono dei pensieri assolutamente lucidi e in quel momento so benissimo che non ho alcuna intenzione di suicidarmi, eppure ci penso, ci penso per ore). Ad esempio, ieri pomeriggio, ero sul balcone a stendere il bucato e guardando la ringhiera ho immaginato (per qualche strana ragione) di scavalcarla e di saltare giù. Ci ho pensato e mi sono sentita incredibilmente entusiasta, come se pensarci mi rendesse felice... al tempo stesso sapevo bene di non voler minimamente fare una cosa del genere, ma invece di sconvolgermi per il pensiero che avevo appena fatto, un attimo dopo cambio umore, canticchiando allegramente ascoltando la radio e domandandomi cosa cucinare per cena. E' assurdo, lo so.
Ho un cagnolino che amo tantissimo, ho fatto tanti sacrifici per poterlo comprare ed è come se fosse la mia famiglia. Eppure ci sono dei momenti in cui lo guardo, e così, senza una ragione, mi convinco di non sopportarlo più, mi pento di averlo comprato, mi infastidisce averlo intorno. Oppure lo abbraccio e dentro di me mi domando se gli voglio realmente bene, come se mi fossi dimenticata quanto lo adoro, addirittura finisco per pensare di volerlo portare al canile... così, povero cucciolo, senza motivo.
Ve ne prego di non giudicarmi male, credetemi, non riesco a spiegarmi del perché di questi miei comportamenti e me ne vergogno profondamente. Sono pensieri davvero contorti, per me è molto difficile spiegarli in maniera tale da darvi modo di comprenderli, perché ci sono dei momenti in cui me ne rendo conto e mi mortifico, mi sento una persona terribile. Continuamente, ho crisi di pianto esagerate ed immotivate, che penso di compensare mettendomi a dormire. E sì, una volta sveglia, mi sento quasi sempre meglio, ma quel benessere dura per poco.
Verrebbe da pensare che questo capiti nelle giornate "no", ma la verità è che mi capita sempre, tutti i giorni, sono io il problema.
Mi vergogno a parlarne, a volte credo di essere completamente fuori di senno ed ho inoltre il terrore che qualcuno possa pensare male di me (ed avrebbe anche ragione). Non so dove io abbia trovato il coraggio di scrivere questo messaggio.
E non so se c'entri qualcosa con tutto il resto, ma da quasi un anno ho anche troppa difficoltà a farmi la doccia. Mi crea molta ansia svestirmi e fare la doccia (non per una questione estetica, non so perché). Infatti, quando proprio devo, entro ed esco veloce (molte volte addirittura con ancora lo shampoo nei capelli). E' probabile che non c'entri nulla con tutto il resto, ma comincio a pensare di sì.
Sono io il problema, è la mia persona ad essere totalmente inadeguata o soffro di qualche patologia, secondo voi? Nel caso, potrei avere speranza di guarire? Non riesco più a vivere così.
Vi ringrazio tantissimo anticipatamente.