Paura di poter perdere il controllo delle mie azioni e della mia mente

Inviata da Andrea Tinini · 29 ott 2019 Fobie

Buongiorno a tutti,
mi chiamo Andrea, ho 20 anni e sto affrontando un periodo abbastanza difficile.
Premetto che fin da quando ero bambino l’ansia, anche se leggera, è sempre stata
una compagna di vita anche quando “stavo bene”.
Sono sempre stato molto timido ed ho sempre avuto difficoltà ad aprirmi con le persone.
Le maestre hanno sempre riferito ai miei genitori la mia incapacità di fidarmi delle mie scelte riferendo che qualsiasi cosa facessi chiedevo sempre conferma per capire se andasse bene o no ciò che avevo fatto nonostante abbiamo sempre sottolineato il fatto che ero un bambino con un’intelligenza non indifferente.
Sono sempre stato molto superstizioso, ho sempre tenuto durante le verifiche un oggetto di ferro credendolo il mio portafortuna e prima di ogni verifica esercito una sorta di rituale come se il voto dipendesse solo da questo.
Prima di addormentarmi dico sempre alla mi fidanzata “a domani” credendo che il fatto che arrivi a domani dipenda da questo e che se dovessi un giorno dimenticarlo potrei non svegliarmi più dal sonno.
Sono una persona molto ordinata, mi piace tenere vestiti e oggetti in posizioni ordinate in modo che siano simmetrici tra loro e a volte organizzarli persino per colore, forma e dimensione.
Tutti i giorni ancora nel pomeriggio preparo già tutto per il giorno successivo e ricontrollo il tutto svariate volte per paura che manchi qualcosa o che ci sia disordine.
Ho sempre avuto paura di tutto, stare da solo, ammalarmi in modo irreversibile, essere una persona pericolosa per gli altri e cose di questo tipo.
Cambio spesso compagnie di amici un po’ perché sento di poter non andare bene a loro e un po’ perché credo che possano non essere adatti a me.
Ho difficoltà ad ascoltare gli altri, le loro opinioni, i loro consigli, credendo che solo ciò che dico io è vero e che solo io possa avere ragione, in poche parole non mi fido di nessuno.
Circa 4 anni fa, mi accorsi di una strana macchia sul mio petto e questo evento mi portò ad un intenso attacco di panico.
Ne conseguì un breve periodo legato alla paura che questa macchia potesse essere qualcosa di grave o incurabile ma dopo una visita dal mio medico di base, che mi disse che non era nulla di grave, questa paranoia se ne andò lasciandomi però un fortissimo stato d’ansia accompagnato da forte angoscia.
All’epoca su consiglio della dottoressa e dei miei genitori mi rivolsi ad una psicoterapeuta, durante il percorso presi inoltre la decisione di abbandonare gli studi ed andare a lavorare e poco dopo il disturbo sembrava totalmente superato.
L’anno successivo ripresi gli studi e tutto andava a gonfie vele, successo a scuola, successo come persona in generale, insomma ero molto realizzato della mia persona.
Quest’ultima estate è stata molto intensa, molto studio, pochi spazi, ho abbandonato la palestra e lo stress era elevato.
A settembre finiti gli esami e riferitomi il risultato positivo di questi ultimi non ho provato nessun tipo di soddisfazione e inoltre è successo qualcosa di abbastanza singolare.
Durante una normalissima chiacchierata con un mio amico ho iniziato ad avvertire una sorta di terrore di potergli fare del male e con conseguenti ossessioni raffiguranti me che compievo il gesto.
Questa sensazione è durata in modo intenso per circa un mese e continuava a mutare tra la paura di fare del male a persone care, fare del male agli animali ( che amo molto) e paura di fare male a persone o esseri viventi indifesi, tutte cose che ho sempre visto come cattive e che non avrei mai fatto.
Col passare del tempo questo circolo vizioso di pensieri e ossessioni negative ha l’abitudine di mutare e quindi passare dalla paura di perdere il controllo alla paura o quasi convinzione di soffrire di schizofrenia o disturbi mentali gravi e che da un momento all’altro potessi perdere la capacità di controllare le mia azioni o addirittura dissociarmi da ciò che è la mia personalità.
Ora ho elevate difficoltà a stare solo perché le paranoie si intensificano molto, cerco di evitare ambienti come casa mia o camera mia e ultimamente insisto molto nello stare fuori o in compagnia di più persone.
Ammetto che sono una persona molto curiosa e che la maggior parte di questi pensieri possa averli elaborati attraverso la vista di film o articoli riguardanti persone pericolose o psicopatiche che fanno cose al di fuori di qualsiasi tipo di logica.
Ho inoltre la tendenza a informarmi attraverso articoli o documenti che parlano di queste patologie e mi sembra di riconoscere ogni volta questi sintomi come se li avessi anche io.
Questo ciclo di pensieri è stato particolarmente interessato dall’ossessione di poter essere bipolare, schizofrenico, depresso o addirittura di soffrire di personalità multipla o per lo più che potessi da un momento all’altro contrarre una di queste patologie o che queste avvengano in seguito ad un forte trauma che potrei subire in futuro.
Tutto questo mi porta al non riuscire ad abbandonare questo modo di pensare, queste paranoie e soprattutto al forte senso di angoscia ed ansia che mi fa provare costantemente ogni giorno.
Sono da un paio di mesi in cura da una psicoterapeuta e sono emerse varie sfaccettature della mia vita come genitori troppi controllanti, incapacità di riconoscere i miei talenti, impossibilità ad essere una persona indipendente ed una difficoltà non indifferente nell’esternare i sentimenti.
Mia mamma è sempre stata una persona molto apprensiva ed ha sempre cercato di controllarmi in tutto e per tutto ed ora riconosco queste manie di controllo in me per il semplice fatto che a mia volta le esercito sulla mia fidanzata.
Ho sempre visto mio padre come una figura irraggiungibile, un esempio da seguire a tutti i costi cercando di essere per forza come lui e la paura di deluderlo è sempre stata altissima.
A differenza di mia mamma lui non ha mai messo in atto questo controllo ossessivo ma è sempre riuscito a farmi sentire fortemente in colpa e sembrare fortemente deluso da me.
Mia sorella invece mi ha sempre detto che le sembro strano, diverso, particolare e a volte pure pazzo dicendomi sempre che secondo lei sarei potuto diventare omosessuale oppure un assassino.
Vorrei quindi infine chiedere un parere sulla mia situazione ed il mio stato di sanità mentale, sapere che tipo di percorso sia più giusto per me e come affrontarlo al meglio.
Grazie in anticipo per il vostro tempo.

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Miglior risposta 27 OTT 2021

Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È illusorio credere che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat, serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).

Dott. Massimiliano Castelvedere Psicologo a Brescia

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