Paura di guidare l'auto

Inviata da valentina · 22 lug 2016 Fobie

Salve,
mi chiamo Valentina e ho 27 anni.
Come da titolo, vorrei chiedere qualche consiglio per superare la mia paura di guidare.
Sono in grado di guidare senza alcun problema se sono in compagnia, non importa di chi.
Ma da sola ho paura, come se avessi un blocco, mi sento nel pallone e cerco in tutti i modi di evitarlo.
Il mio conflitto con l'auto è iniziato già da quando andavo a scuola guida a 18 anni.
In realtà, con il mio istruttore, tolte le prime volte, ero diventata capace, ma dopo aver conseguito la patente non ho più guidato per anni.
In realtà, all'inizio volevo farlo, ma i miei genitori non me lo permettevano.
Mia madre non guida, non ha la patente. Mio padre sì, ma non ha mai voluto lasciarmi la sua auto né intendeva comprarne una per me. Quindi di fatto non potevo guidare anche se ne avevo voglia.
Questo "problema" è comune a mia sorella che ne ha 23. Entrambe soffriamo di questa paura.

Non so esattamente da cosa dipende. Non ho mai avuto incidenti, né traumi legati ad auto in generale.
L'unica cosa un po' più strana è stato l'atteggiamento di mio padre nei confronti di questa cosa.
Infatti, a lui non fregava nulla se prendevo la patente o meno, se sapevo guidare o meno. Infatti, lui non mi ha mai aiutata a fare qualche guida come di solito fanno i genitori con i figli prima di fare un esame di guida.
Ne era del tutto disinteressato. Non sono stata mai invogliata e sono stata io a dovermi pagare la patente con un lavoretto estivo.
Lo stesso atteggiamento è stato riservato a mia sorella che è ancora più insicura di me.
Quando poi, anni dopo, ho avuto la possibilità di usare un auto, sono stata io a rifiutarmi perché avevo paura. Questa possibilità l'ho avuta quando la mia coinquilina universitaria mi permetteva di usarla per andare a fare commissioni, ma io piuttosto usavo l'autobus.
Adesso convivo e il mio ragazzo ha subito capito il mio disagio e ha cercato di spronarmi. Ogni volta che dovevamo andare da qualche parte, ero io a dover guidare. Abbiamo fatto questa cosa per 3 mesi. In 3 mesi però non ho mai guidato da sola.
Oggi per la prima volta ho guidato da sola. Un tratto breve e che conoscevo bene, ma sempre meglio di nulla! Per farlo, ho immaginato che affianco a me ci fosse qualcuno e così sono stata tranquilla.

Che consigli potreste darmi per "guarire" più velocemente e migliorare?

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Miglior risposta 22 LUG 2016

Salve Valentina, sinceramente leggendo la sua storia mi sembra che la sua paura sia totalmente legittima e razionale. Di conseguenza potrebbe non avere nessuna necessità di 'guarire'. Mi spiego meglio: alla base della sua difficoltà potrebbe esserci semplicemente uno scarso allenamento alla guida. È vero che ha la patente, ma è anche vero che non ha guidato per anni quindi molto probabilmente le sue capacita si sono 'atrofizzate' ed ha bisogno di riattivarle gradualmente, insieme alla fiducia in tali capacità. Capisco la voglia di risolvere la situazione velocemente, ma non mi sembra che stia procedendo in modo lento e, come lei stessa evidenzia, ha fatto dei miglioramenti. Credo che dovrebbe proseguire su questa strada senza pretendere tutto e subito. Se poi sente che la paura e l'ansia sono molto forti, una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a gestirle, ma ritengo che comunque l'obiettivo non dovrebbe essere quello di accelerare questo processo.

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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3 APR 2017

Gentile Valentina,

In generale le fobie sono tra i disturbi psicologici la cui cura del sintomo e conseguente remissione risulta nella maggior parte dei casi rapida e fattibile.

Una possibilità potrebbe essere quella di seguire un percorso psicoterapeutico che l'aiuti a gestire le proprie reazioni psicologiche e fisiologiche attraverso tecniche di rilassamento; e un intervento che si basi sull’esposizione allo stimolo fobico per favorire una conseguente desensibilizzazione.

In particolare, l'intervento da me proposto si basa sull'utilizzo di tali tecniche, potenziate dall'ausilio delle nuove tecnologie come la Realtà Virtuale.

Se vuole approfondire rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.

Cordiali saluti,
Stefano Barbieri

Dott. Stefano Barbieri Psicologo a Milano

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26 LUG 2016

Salve Valentina,
Sembra abbastanza normale per un principiante trovarsi con un certo imbarazzo e insicurezza se non ha fatto abbastanza pratica con la guida. Fa benissimo a provare a guidare da sola, anche per brevi tratti così da prendere più confidenza con il mezzo, la strada e il traffico. Mi incuriosisce che anche sua sorella abbia lo stesso problema e che quindi ci possa essere un riferimento all'atteggiamento di vostro padre. La figura paterna è molto influente per quanto riguarda lo sviluppo dell'autostima e della sicurezza interiore. Le auguro di poter ritrovare la sicurezza alla guida tramite l'approccio graduale che sta già praticando, ma se questo non dovesse raggiungere l'obiettivo desiderato le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per risolvere positivamente il rapporto con la figura paterna che è attiva in lei. Non intendo dire il rapporto che ha con suo padre nella realtà, ma il concetto che lei ha di lui come elemento di autorità, autorevolezza e sicurezza interiore.
Cordiali saluti
Giovanni Iustulin
Psicologo psicoterapeuta Udine

Dr. Giovanni Iustulin Psicologo a Udine

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25 LUG 2016

Valentina: probabilmente tuo padre non c'entra niente e questa paura è stata acquisita da mamma, che probabilmente a sua volta ha paura di guidare l'auto e chiaramente lo sapevate sin dall'infanzia.
Ma in questo caso, sapere il motivo non aiuta.
Questo problema si risolve con la psicoterapia cognitivo comportamentale che, in pratica, consiste proprio in quello che stai facendo: fare 1km alla guida sola oggi, 1,5 km domani, 2 km dopodomani, e ogni "allungamento" solo se il giorno prima non hai avuto paura, altrimenti continui con lo stesso tratto sino a quando non ti senti che la paura e' passata e sei pronta a fare 1 km in più.
Questa tecnica si chiama "desensibilizzazione sistematica", ma non immaginare che ci sia una persona accanto, perché nel momento in cui ti rendessi conto che non c'è nessuno, tornerebbe la paura.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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25 LUG 2016

Cara Valentina,
capisco il suo disagio, a 27 anni un'indipendenza simile è importantissima!
Il consiglio che posso darle è tuttavia di continuare a fare quel che sta già facendo: la soluzione migliore è non mollare e non arrendersi all'idea di "non essere in gradi di guidare da sola", fare piccoli tragitti che poi diventeranno gradualmente sempre più lunghi.
Quindi proceda così!
Se poi dovesse incontrare difficoltà potrà eventualmente richiedere l'aiuto di uno specialista, ma vedrà che è sulla strada giusta per risolvere in modo autonomo!
Un saluto,
dott.ssa M. De Simone

Dott.ssa Michela De Simone Psicologo a Nardò

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25 LUG 2016

Buongiorno Valentina,
innanzitutto credo abbia fatto dei primi buoni passi, sia affidandosi alla presenza del suo fidanzato e al suo supporto, sia iniziando a fare un piccolo giro da sola. La strada dell'esposizione (esporsi ed affrontare la situazione che causa ansia) è sicuramente la più efficace per riuscire ad acquisire fiducia in se stessa, nonchè per affinare e migliorare tecnicamente la pratica di guida. Potrebbe inoltre iniziare a riflettere e chiedersi che cosa le crea in particolare ansia e paura... se si tratta di aspetti pratici (ad es. cosa fare in caso si buchi una ruota!) potrebbe farsi aiutare dal suo fidanzato a "scoprire" meglio come riuscire a gestirsi in una potenziale situazione di difficoltà come questa. Conoscere ciò che ci fa paura, e acquisire informazioni e competenze di consente di essere meno ansiosi e più sicuri.
Se invece ciò che le crea disagio è la sua sensazione di ansia, potrebbe svolgere un breve percorso psicologico mirato alla gestione di quest'emozione.
Da ciò che scrive, non posso fare a meno di notare e di farle notare che, la presenza e il supporto familiare sono dei bisogni importanti per i figli e che vedersi mancare una "base sicura" a cui far affidamento e da cui trarre forza e fiducia può causare scarsa stima in se stessi, timore dell'esplorazione e delle novità e dell'assunzione di responsabilità (di cui la guida rappresenta una situazione "tipo"). Mi chiedo quindi se questo senso di insicurezza si manifesta soltanto alla guida o emerge anche in altre circostanze di vita quotidiana.. studio, lavoro, creazione di legami affettivi e sociali?
La inviterei a riflettere su questi aspetti, ed eventualmente ricercare un supporto terapeutico.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi
psicologa psicoterapeuta cognitiva
www.chiarafrancesconi.it

Anonimo-127163 Psicologo a Fano

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25 LUG 2016

Gent.le Valentina,
la tua paura di guidare da sola potrebbe essere dettata dall'inesperienza, o derivare da un più profondo problema di ansia. La tua determinazione a provare a guidare se accompagnata da qualcuno può essere un buon passo per iniziare, ma, alla lunga, potrebbe alimentare la tua ansia, secondo un circolo vizioso per cui l'appoggio di qualcuno diventa l'unico modo per guidare, scatenando maggiore ansia in caso di solitudine in auto, e portandoti a ricorrere maggiormente alla vicinanza di un altro guidatore, e così via... Una terapia di stampo cognitivo-comportamentale focalizzata sul problema che esponi sarebbe la scelta migliore per risolvere in breve tempo questa situazione.
Resto a disposizione,
Cordialmente.
Dott.ssa Valentina Cicalese, psicologa psicoterapeuta.

Studio LeggerMente Psicologo a Civitanova Marche

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23 LUG 2016

Cara Valentina, da ciò che scrivi non credo ci siano motivazioni "profonde" alla tua paura. Probabilmente la poca pratica e una scarsa fiducia nelle tue capacità contribuiscono a mantenere il problema. Una breve terapia cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarti, attraverso delle session di esposizione programmata, a risolvere definitivamente il problema.

Dott.ssa Claudia Petrilli Psicologo a L'Aquila

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