Non amo più mio marito ma ho paura di lasciarlo!

Inviata da Serena · 9 nov 2015 Terapia di coppia

Buongiorno. Non amo più mio marito, il quale siamo sposati da 6 anni. Abbiamo due figli una di 6 ed un bambino di 7 mesi. Non lo sopporto più, sono anni che lottò affinché lui cambi, fa uso di sostanze come la marijuna.. Io lo schifo. Sono arrivata al punto di scappare di casa con i miei bambini per salvaguardarli da una situazione non proprio piacevole a casa, soprattutto per la grande che oramai capisce tutto e ne risente psicologicamente, ho paura che la bambina potrà avere conseguenze nel crescere serena. Voglio lasciarlo però non trovo il coraggio.. 1 per paura di lui, è un tipo iroso e violento e 2 perché non trovo il coraggio di dirlo ai miei e tutti quelli che lo verrebbero a sapere e 3 perché non ho un lavoro, non ho una casa e non saprei proprio dove andare... Lui non andrà via di casa perché dice che la paga lui con i suoi soldi. Aiuto.. Sto malissimo!!

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Miglior risposta 9 NOV 2015

Gentile Serena,
lei dice che lotta da anni per ottenere un cambiamento di suo marito ma non dice che cosa in pratica ha fatto. Immagino che questa lotta non sia andata oltre le lamentele e richieste inascoltate.
Innanzitutto non può farsi intimidire altrimenti la "battaglia" è persa in partenza ma dovrà diffidare verbalmente suo marito dall'usare violenza se non vuole rischiare una denuncia penale.
Dopo aver fatto questa premessa può provare a parlarci di nuovo con buone maniere ma con decisione pregandolo di chiedere un aiuto psicologico personale per provare a liberarsi dalla dipendenza da cannabis evitando di mandare all'aria la famiglia, visto che lei è arrivata al limite della sopportazione.
In attesa di verificare quale riscontro avranno eventualmente le sue parole, dovrà trovare il coraggio che le manca per informare i suoi familiari di questa situazione perchè potrebbe avere bisogno del loro aiuto, se fosse necessario, anche per far valere i suoi diritti.
Inoltre, anche lei ha bisogno di sostegno psicologico e può rivolgersi al consultorio familiare della sua città.
Se vuole ci tenga informati degli sviluppo della situazione.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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10 NOV 2015

Buongiorno Serena, la sua situazione molto seria mi sembra più per le Forze dell'Ordine che per noi psicoterapeuti. Ciò che posso dirle, almeno io, è che se la situazione era veramente pericolosa, ha fatto bene a far uscire i bambini di casa, anche se questa è una mossa che potrebbe rendere suo marito ancora più iroso e violento (ed in un, eventuale, contenzioso giuridico, potrebbe tentare di utilizzarlo a suo favore, non so però quanto riuscendoci, visto che lei ha pensato all'incolumità psico-fisica dei vostri figli) . La paura della donna, in questi casi, è certamente comprensibile, tuttavia non siamo più (anche se tutt'ora succedono molti gravi episodi) con la mentalità di qualche anno fa (forse solo in qualche paesino sussistono certe dinamiche intra-familiari). Ci sono associazioni per la donna, le Forze di Polizia, etc., dove può trovare sostegno concreto, soprattutto, in quanto mamma di due figli che stanno assorbendo il peggio della situazione in quanto, volenti o nolenti, hanno perso la figura paterna (carnefice e vittima), che, per quanto non positiva, è sempre stata quella maschile di riferimento (soprattutto quando erano molto piccoli ed il loro padre era l'unica figura maschile che vedevano). Dunque non le chiedo di non avere paura (in una situazione del genere, chi non ne avrebbe?), ma di farsi coraggio per sè e per i suoi bambini ed affidarsi agli Enti, Strutture pubbliche e private, Consultori, etc. Certe situazioni, credo, non debbano passare come vincitrici, ma come perdenti sicure. Parlare, non essendo coinvolti è semplice, ma le opportunità sono sempre le solite, quelle che le ho elencato sopra. Magari, qualche collega ha dei suggerimenti migliori o alternativi. Poi, la situazione reale, la conosce lei, quindi sa quanto può spingersi verso queste soluzioni e quanto no.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta,
Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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9 NOV 2015

Salve Serena,
A volte la forza e la soluzione sono a portata di mano ma non riusciamo a vederle per via della sensazione di sconforto.

Si chieda intanto perché non vuole chiedere aiuto ai suoi genitori. Teme una loro critica?
La loro critica sarebbe peggiore della situazione in cui si trova Lei e i suoi figli?

Ci sono situazioni di violenza (fisica o psicologica) oppure non ci sono ma è arrivata ad un livello di incomprensione tale da non riuscire più a sopportarlo?

Tenga presente che se ci fosse violenza dovrebbe allontanarsi subito, per il suo bene e quello dei suoi figli.
Ci sono anche associazioni che danno aiuto alle persone vittime di violenza e abusi, così come consultori e sportelli di ascolto anche gratuiti.

In caso di incomprensione totale, per fare chiarezza e trovare la forza di affrontare la separazione e quello che ne comporta, qualora lo ritenga opportuno, potrebbe farsi aiutare da uno psicologo.

Le auguro di risolvere al più presto.
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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9 NOV 2015

Cara Serena,
la situazione che vive è molto delicata ed è comprensibile come le paure che vive le impediscano di lasciarlo.. Quello che può aiutarla in questo momento è parlarne con la sua famiglia so che le risulta difficile ma è il primo passo per fare un cambiamento. Magari può prendersi del tempo per considerarla una buona possibilità e, dopo aver afferrato il coraggio per farlo, chiedere aiuto.

I miei migliori auguri.
Dr. ssa Ilaria Terrone, Bari

Dott.ssa Ilaria Terrone Psicologo a Bari

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9 NOV 2015

Buongiorno Serena,

la situazione che descrive è davvero molto difficile e preoccupante.

Sarebbe importante che Lei cercasse aiuto e sostegno all'esterno, per chiarirsi le idee e prendere le più giuste e serene decisioni per Lei e i Suoi bambini.
Si rivolga a qualche servizio del territorio (ASL, Consultorio, Centri specialistici pubblici) ove troverà dei professionisti in grado di aiutarla, sostenerla e accompagnarla.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa Psicoterapeuta Milano

Dott.ssa Cristina Fumi Psicologo a Milano

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