Salve. Da qualche tempo nutro dubbi sulla mia relazione e sulla paternità. Sto con la mia ragazza da quasi 3 anni, io ho 33 anni e lei 34. Lei non ha niente che non va, è premurosa e dolce. Io sono però un solitario ed è con grande sforzo che sto cercando di includere gli altri nella mia vita.
Da quando lei ha compiuto 34 anni comincio a pensare che siamo "più vecchi". Mi chiedo se fra qualche anno proveremo la stessa attrazione l'uno per l'altro.
Inoltre lei mi ha detto di volere un figlio prima dei 36 anni. Ancora non conviviamo. In questo momento sono concentrato sulla mia carriera. Inoltre sono una persona molto ansiosa.
Non so ancora se lei è la donna della mia vita e se fra uno o due anni sarò pronto per essere padre.
Sarò in grado di far fronte costantemente a tutte le difficoltà?
O creerò una situazione e una vita che non sono attrezzato a gestire?
Inoltre ciò che mi terrorizza è stare insieme e poi lasciarci a 35 o 36 anni, quando lei magari avrà molte più difficoltà ad avere un figlio con qualcun altro. Mi sembrerebbe di troncarle la vita e di privarla della maternità. Lei dice che non è necessario avere figli per essere felici, ma temo che in futuro potrebbe pensarla diversamente.
Penso di desiderare figli, ma ho sempre immaginato di averli un po' più avanti. Questo però ora diventa difficile.
Non so se tutto dipende da un mio stato di ansia, pigrizia o autosabotaggio, o se invece è un segnale che dovrei troncare la relazione. Grazie.
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19 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile utente,
sembra abbastanza evidente ( anche perchè lei stesso lo afferma) che pur essendo fidanzato da 3 anni nutre dei dubbi in primis sulla sua relazione di coppia riguardo ai suoi sentimenti e poi su una sua possibile prossima paternità.
Contemporaneamente è apprezzabile il suo senso di responsabilità nei confronti della sua ragazza.
A questo punto è importante che lei affronti e risolva i suoi dubbi e può farlo in diverse modalità :
a) parlarne con onestà alla sua ragazza concordando una pausa di riflessione e valutando gli effetti di essa ;
b) intraprendere un percorso di psicoterapia individuale ;
c) intraprendere una terapia di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
15 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Caro Sereno Variabile,
la tua ultima frase parla di un dubbio che forse vale la pena ascoltare fino in fondo.
Il suo messaggio rimanda almeno a tre livelli di lettura: personale, di coppia e come potenziale padre. Lei che, come individuo libero e indipendente, ha tutto il diritto di decidere cosa fare del suo destino (mi sembra di capire che è ben avviato nel mondo del lavoro e che ci tenga) e con i suoi "problemi di ansia". Questi ultimi, almeno come tendenza (per considerare la patologia vera e propria ci vorrebbe ben altro che un messaggio) si intuiscono anche dalle sue paure legate al futuro: e se ci lasciamo? e se lei sarà troppo vecchia per il suo sogno?
Tutte domande lecite ma a cui non c'è risposta. L'unica risposta è invece quella che può comprendere se analizza bene, fino in fondo, i suoi sentimenti in questa relazione, adesso, nel momento che sta vivendo, e se sonda con la sua compagna il reale stato di felicità di entrambi.
Poi c'è il tema della paternità che è estremamente delicato e rispetto al quale fa molto bene ad ascoltare tutte le sue perplessità e le sue insicurezze, prima di fare un passo così importante. Al tempo stesso, dato che si dice ansioso, mi viene da dirle che forse dovrebbe indagare anche questa resistenza per capire se effettivamente sono solo paure ma lei ha il desiderio di essere padre, o se queste titubanze nascondano invece una lecita e implicita scelta di non esserlo.
Mi viene da dirle: si ascolti molto bene e poi decida, in un senso o nell'altro, innanzitutto rispetto alla vostra relazione. Non credo che possa altrimenti decidere serenamente in merito ad un'eventuale paternità.
Credo che un percorso di psicoterapia la potrebbe aiutare a far chiarezza, a sbrogliare la matassa e a capire meglio quali siano i suoi reali bisogni e desideri. Anche perché, nei suoi dubbi e nelle sue incertezze, è coinvolta un'altra persona che forse non ha capito quanto profondi siano questi dubbi.
Le auguro il meglio,
Annalisa Ilari
