Salve,
sono una ragazza di 23 anni, parlo da sola da quando sono piccolissima in camera mia quando sono sola.
Di questa cosa ne sono puramente cosciente e faccio attenzione a non farmi sentire in ogni caso.
Quando parlo da sola, ho situazioni immaginarie di uno stile di vita e/o momenti che non ho/ non posso vivere per svariati motivi (a volte assurdi), o amici immaginari.
Non so dire se può essere una valvola di sfogo, ma arrivata a questa età (voglio dire... l'era dell'immaginazione infantile è passata abbastanza tempo fa!) a me non mi pare una cosa normale (nonostante l'ho sempre fatto) e la cosa ora che mi preoccupa è capire davvero se è un disturbo di personalità o può essere una specie di normale valvola di sfogo.
Questa cosa la faccio anche quando sono soddisfatta di cosa faccio nella mia vita, quindi non è nemmeno da dire che è per frustrazione o altro.
Potete aiutarmi a capire se devo prendere coscienza se sia un disturbo di personalità o una semplice valvola di sfogo? Perchè ora inizia seriamente a preoccuparmi questa cosa, non sono più una bambina ormai e sinceramente non vorrei trascinarmela dietro tutta la vita questa cosa.
Se c'è bisogno posso fornire ancora più dettagli specifici.
Grazie mille
Anonima
Ps: sono una persona che sto benissimo in compagnia!
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24 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 12 persone
Cara Valeria, da quello che racconti e da come lo racconti non mi sento di parlare di disturbo della personalità. Quello che tu metti in atto sembra più un dialogo interno "rinforzato". Mi spiego meglio: dentro ognuno di noi convivono aspetti diversi della nostra personalità, aspetti che si attivano per sostenere, rinforzare, guidare il nostro pensare, fare e sentire. In questo caso tu dai letteralmente voce a questi aspetti della tua personalità e questo potrebbe non essere di per sé un male se tu non riferissi una sorta di preoccupazione per questo meccanismo. Nel momento in cui un comportamento viene percepito come distonico, non in sintonia con noi stessi, allora significa che sta diventando un problema e che quindi va approfondito.
Ti suggerisco di contattare un professionista della tua zona per approfondire la tua situazione; potresti decidere di cambiare e trovare nuove strategie oppure potresti, con stupore, scoprire che questo meccanismo va bene per te. Approfondisci.
Un caro saluto
Dott.ssa Del Rizzo Luana
Ps. Mi sono resa conto di averti dato una spiegazione "spicciola" del meccanismo che hai descritto. Se vuoi saperne di più resto a tua disposizione.
6 GIU 2016
· Questa risposta è stata utile per 8 persone
Cara Valeria
io penso che sia una tua "valvola di sfogo" del tutto personale anche dovuta alla tua fervida immaginazione.
Forsela modalità è arrivata fin da bambina per poter esprimere le tue "costruzioni mentali fantasiose" e rappresentarle in qualche modo.
Sinceramente non ci vedo molto di problematico o sbagliato se non che questa cosa sei tu a vederla strana forse perché è un tuo tratto talmente distintivo e personale che ti sembra ti "distacchi" troppo dagli altri.
Forse questa tua modalità potrebbe trovare degna espressione se fosse convertita in scrittura, mi risulta che molti scrittori facevano come te fin da piccoli una di queste è J. K. Rowling che, in diverse interviste, ha affermato di narrarsi fin da piccola storie e di narrarle ad altri...poi è diventata scrittrice ed è l'autrice ultramiliardaria della saga di Harry Potter...pensa un po'..
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta
25 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Valeria , quello che lei dice e la preoccupa è il fatto di pensare che un suo comportamento, di cui è pienamente consapevole, possa essere indice di un disturbo della personalità o rappresentare una certa patologia.
Ma lei dice anche di stare benissimo in compagnia e la sua voce potrebbe essere una piacevole compagnia. Una compagnia particolare, certo, che ha avuto la possibilità però di coltivare nel tempo e nelle situazioni più diverse in modo consapevole e deliberato.
Ora sente che questa particolare compagnia, forse non le sta più bene, come fosse diventato un vestito piccolo e stretto e la costringesse, in qualche modo, ad esso.
Lei sente a volte che le piacerebbe ancora indossare questo vestito, a volte che vorrebbe disfarsene e poter indossare altri indumenti e sentirsi così, forse, più libera.
Ora un abito è un abito e di solito si tiene nell'armadio e l'armadio può essere chiuso e aperto a nostro completo piacimento e bisogno. Poi quando lo apriamo non ci resta che l'imbarazzo della scelta e scoprire di poter essere anche felici e divertiti quando proviamo le diverse combinazioni a nostra disposizione. A volte queste possono essere a senso e logiche, a volte possono essere ludiche e assurde, ma quale libertà maggiore di questa?
25 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
valeria,tranquilla, non e' un disturbo, e' solo una abitudine. verbalizzare i propri pensieri aiuta, tant'è che c'è molta gete che se non studia ad alta voce non apprende.
L'importante e' che tu sia cosciente di questa tua abitudine ed evitare di farlo davanti agi altri perche' potrebbe essere scambiato per un sintomo di malattia mentale (potrebbero pensare che stai parlando con una persona allucinatoria).
Per il resto, non problem, da sola parla quanto ti pare
24 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
gentile Valeria,
non ci dice quanto tempo viene trascorso in questa sua attività, quante volte nella settimana o mese ecc.e se questa attività le "ruba" inutilmente del tempo che preferirebbe usare in altro modo.
Sono dettagli a mio avviso di non poco conto che possono far maggior luce sul'attività.
Essa potrebbe anche essere il residuo di un'abitudine appresa in passato, ma con il tempo le abitudini che non vengono rinforzate dovrebbero diminuire ed estinguersi, per cui se ciò non avviene evidentemente residuano anche i bisogni che le hanno instaurate.
Penso perciò che se vuole andare più a fondo della questione e magari ridurre o eliminare del tutto questo comportamento uno psicologo psicoterapeuta potrebbe esserle di grande aiuto.
Cordiali saluti
24 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Valeria,
non sembrerebbe che tu abbia un vero disturbo di personalità e forse nemmeno un tratto istrionico dal momento che questo comportamento lo esprimi quando sei da sola.
Si direbbe anzi che può essere un modo per farti compagnia proprio quando sei da sola.
Siccome però tale comportamento è egosintonico , ti suggerisco una tera pia cognitivo comportamentale per poterlo estinguere.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
Medico chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna ( Salerno ).
24 MAG 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Valeria,
questa tua abitudine è abbastanza diffusa, al punto che cinque/sei anni fa è stata anche soggetto di studi scientifici.
La buona notizia è che le conclusioni degli studi non solo non definiscono questa abitudine "patologica" ma la considerano un ottimo strumento che porta benefici a livello cognitivo.
Da bambini è utile parlare da soli perché si prende confidenza con la propria voce, ci si esercita nella comunicazioni (parlo con la bambola e imparo a parlare con gli altri bambini), si pianificano le azioni e si favorisce la memorizzazione.
Da adulti non è tanto diverso: per cominciare parlare ad alta voce può farci sentire meno soli; inoltre è utile a organizzare meglio i pensieri e pianificare le scelte; aiuta anche ad essere meno impulsivi e, infine, può servire per incoraggiarci.
L'abitudine può fare suonare qualche campanello d'allarme quando diventa talmente frequente da diventare la nostra modalità di comunicazione prevalente (non mi sembra il tuo caso perché nel post scriptum precisi di avere una buona vita sociale) o quando nella nostra abitudine interviene anche la percezione che qualcuno ci stia rispondendo (voci nella testa o fuori).
Anche la presenza di un interlocutore immaginario diventa preoccupante solo quando smette di essere una sorta di "gioco" e diventa una presenza che non riusciamo più a cacciare o a controllare.
Con questo spero di averti tranquillizzata sulla "normalità" del parlare da sola.
Se, tuttavia, per te resta un comportamento fastidioso, imbarazzante e assolutamente da estinguere ("non vorrei trascinarmela dietro tutta la vita questa cosa") e non riesci ad interromperlo da sola, rivolgiti ad uno psicoterapeuta (suggerisco di indirizzo cognitivo-comportamentale).
Un saluto