Salve a tutti. Scrivo qui perché ho bisogno di aiuto. Da qualche settimana a questa parte mi trovo in una situazione molto difficile. Ho 32 anni e da 7 sono fidanzata con il mio compagno. Andrebbe tutto a meraviglia se non fosse che la mia famiglia non lo vuole accettare,e i miei mi stanno facendo letteralmente una guerra psicologica pur di farci lasciare. Lui è un bravissimo ragazzo, però proviene da una famiglia non benestante e il padre è un pregiudicato, ha scontato la sua pena e adesso è pulito da più di dieci anni. Io non ho mai dato importanza a questa cosa, perché penso che non stia a me giudicare e dato che il figlio ha la fedina penale immacolata, trovo profondamente ingiusto che un figlio debba pagare per gli errori del padre. Il problema adesso sta nel fatto che lui da un po' di mesi è senza lavoro e nonostante stia facendo di tutto per trovare un impiego, qui al Sud risulta davvero difficile. Io sono laureata e ho le stesse difficoltà. Per questo motivo abbiamo preso la decisione di spostarci e cercare lavoro altrove nel Nord Italia, però non appena abbiamo comunicato questa decisione hanno iniziato ad ostacolarci, dicendo che è difficile trasferirsi in un'altra città perché gli affitti sono alti e noi non abbiamo soldi da parte (cosa non vera). Inoltre loro hanno detto chiaramente che non sarebbero disposti a darci un centesimo per fare questo passo. Tengo a sottolineare che alcuni anni fa io mi sono ammalata gravemente di leucemia e lui mi è stato accanto ogni santo giorno, anche quando non poteva neanche toccarmi con un dito. È possibile comportarsi così? Io e lui vogliamo sposarci, ma la prospettiva di vivere così ci distrugge. Cosa possiamo fare per trovare una soluzione? Sono davvero disperata.
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11 NOV 2022
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Il breve racconto della sua malattia mi ha stretto il cuore. Sono contenta che lei abbia al suo fianco un compagno che da anni le vuole molto bene e col quale le auguro di realizzare i suoi progetti di vita più ambiziosi
14 NOV 2022
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Gentilissima utente, ho l'impressione che il volersi trasferire al Nord per cercare lavoro, sia più un tentativo di fuga che altro.
Un tentativo di sottrarsi ai giudizi della sua famiglia d'origine, cosa che invece, dovrebbe essere vissuto con un maggior distacco e senza esserne condizionati. Credo che il matrimonio potrebbe essere rimandato fino a quando, almeno uno dei due, non ha trovato un'occupazione; forse i suoi genitori sarebbero meno preoccupati e più tranquilli e forse sarebbe più semplice anche per voi.
Tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli.
13 NOV 2022
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Cara Mina,
per prima cosa grazie per aver condiviso questa sua parte di storia personale. Mi sembra molto importante aver trovato una persona che sembra amarla sinceramente, e questa è una fortuna. È proprio un peccato che la sua famiglia non la accetti, e capisco che possa limitare e rendere le cose molto difficili e dolorose. D’altra parte però sarebbe interessante andare più a fondo sul motivo per cui per lei è così importante avere l’approvazione della sua famiglia d’origine per costruirsi la sua propria famiglia e prendere la sua strada.
Sicuramente un percorso personale di supporto psicologico o psicoterapia potrebbe aiutarla a comprendere più a fondo le dinamiche sottostanti queste sua necessità, che al momento la fanno soffrire, e magari affrontarle nel modo migliore per lei.
Un caro saluto,
Sara Bastiani
11 NOV 2022
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Gentile Mina,
tramite un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale), lei può imparare a migliorare le sue capacità comunicative, argomentative e persuasive per neutralizzare o almeno mitigare l'ostilità dei suoi genitori che nasce da un pregiudizio negativo.
Premesso che se lei e il suo fidanzato volete spostarvi al Nord per trovare migliori opportunità di lavoro nessuno lo può impedire e premesso che ognuno col passare del tempo deve cercare la sua autonomia dalla famiglia di origine nonostante eventuali difficoltà, lei può chiedere semplicemente ai suoi una spiegazione sul controsenso del perchè sono contrari al suo trasferimento e allontanamento se poi non vogliono darle nessun aiuto restando in sede.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 NOV 2022
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Cara Mina, se credete nella vostra relazione avete le carte in regola per contare l'uno sull'altra e potervi creare la vita che desiderate. L'accettazione da parte dei tuoi genitori potrebbe arrivare col tempo ma potrebbe anche non arrivare mai dato che i 7 anni già passati non sono stati sufficienti a fargli cambiare idea. Quello che non dovresti fare, al netto delle difficoltà che dovrete affrontare, è fare scegliere loro per te.
11 NOV 2022
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Buongiorno Mina,
Non deve disperare, amor omnia vincit. La forza dell’amore è sempre potente, ma per assecondare la tendenza benigna bisognerebbe cercare di non mettersi in una contrapposizione radicale per non sottoporsi e sottoporre la coppia a stress disfunzionali per la propria psiche e il proprio corpo. Quindi è proprio in questi casi che bisogna conservare la lucidità e fare appello alle proprie capacità di pensare. Pensando si trovano risorse inaspettate, agendo d’impulso si può incappare in conflitti e isolamento. Quindi il mio consiglio è quello di sospendere l’azione e parlare fra di voi per valutare l’opzione più realistica in questo momento senza esporre la relazione ma continuando a proteggerla da intrusioni esterne. Al contempo si può lasciare aperto il dialogo con i familiari, vedendo se anche loro sono disposti a collaborare nella ricerca di qualche soluzione. Una consulenza psicologica di coppia sarebbe opportuna.
Dott.Pietro Salemme
11 NOV 2022
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Mina cara,
lascia che ti restituisca tutta la mia più umana vicinanza alla situazione da te esposta. Non è facile convivere con una patologia come la leucemia, e l'ostilità della tua famiglia verso il tuo compagno certamente non aiuta. Pur non conoscendoti, sento di riconoscerti una straordinaria forza risolutiva. Ciò che vorrei consigliarti risiede nella preziosa opportunità di parlarne con uno specialista nello spazio di una relazione autentica e protettiva; esprimere il tuo dolore è il primo passo per scendere in profondità ed esplorare questa sofferenza per comprendere meglio non solo perchè la non approvazione della tua famiglia generi in te una risonanza tanto destabilizzante, ma soprattutto come agire nella serena coerenza dei tuoi desideri. Le radici familiari sono ciò che ci fanno sentire radicati nella nostra storia identitaria, ecco perchè è importante sciogliere i nodi irrisolti in esse assicurandoci che nel nostro procedere verso il futuro non paralizzino le nostre scelte.
Io resto quì, a te disponibile anche online.
Ti abbraccio.
