Parere su questa mia situazione di stallo...

Inviata da sissy86 · 5 ott 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Buonasera, Sono una ragazza di 35 anni e scrivo per condividere la mia situazione attuale che rispecchia un periodo di difficoltà che ho vissuto lo scorso anno. Quel periodo mi ha portato ad iniziare un percorso con uno psicoterapeuta.

Lavoro e relazione sono due cose che mi fanno diventare matta, il lavoro che attualmente manca mi fa sentire inutile, le giornate che non passano mai aspettando chiamate che non arrivano.
La mia relazione dura da 5 anni, con ultimo anno e mezzo di alti e bassi. Dopo una crisi lo scorso anno in cui il mio ragazzo si è allontanato da me dicendo di non avere certezze, di non sapere che fare della sua vita e attuando una chiusura totale nei miei confronti ovvero non volermi vedere, sentire. ( periodo covid)
Vedermi a detta sua è un impatto a livello emotivo troppo forte. Dopo mesi ci siamo ritrovati e molto lentamente paradossalmente dopo aver chiarito ed espressamente messo in tavola tutte le sofferenze provocate, abbiamo deciso man mano di riprovarci. Tutto andava per il meglio, anzi più di prima mi è sembrato di ritrovare una persona più matura ed anche io ero molto più sicura di me stessa. Evidentemente il percorso psicoterapeutico aveva effettivamente portato i suoi frutti. Nel mentre sempre in quel periodo che considero nero per mancanza di lavoro, lutto in famiglia, nonostante ciò sono riuscita a laurearmi. Quella è stata una grande rivincita su me stessa, dimostrazione che nei momenti duri sono riuscita, a fatica molta molta fatica, a farcela.
Ora il punto è.. dopo questo ricominciare io sono andata fuori a lavorare e lui avendo possibilità di spostarsi è stato praticamente sempre con me, non mi ha mai lasciata sola. Qualche litigio stupido dato dalla convivenza, dalla stanchezza ma mi sentivo veramente felice di averlo accanto. Finito di lavorare rientriamo in estate entrambi nella nostra città, stiamo distanti circa 20km e inizia ad essere distante. Inizia a voler passare più tempo con gli amici e a rifiutare o trovare scuse a passare tempo con me. Al che io reduce dallo scorso anno inizio a risentire i mostri del passato e vado in panico, cerco di parlare ( a volte assillare) e risponde semplicemente che ha bisogno di spazi dopo che siamo stati mesi sempre insieme appiccicati.. Ma io non sono assolutamente il tipo di persona che ama le cose morbose, anzi.. Comunque dopo non avermi voluta vedere, ne venirmi a prendere a casa una sera per caso mi incontra con due miei amici in giro e da lì il delirio. Ha iniziato il giorno dopo ad insultarmi a dirmi che mi voleva ridare le chiavi di casa, dicendo che io sono un peso, uno stress quando ho amici che mi vengono a prendere e invece stresso lui. Che a lui le chiavi non servono perchè non sapeva se sarebbe mai tornato in quella casa visto come cambiano i piani, Al che io pensando scherzasse gli avevo detto che l'avevo già lasciato se non se ne fosse reso conto visti i comportamenti, da li mi dice di non volermi vedere mai più e mi blocca. Atteggiamento mai avuto. Non so se possa essere considerata gelosia. Dopo una lunga litigata al telefono dove ne vola di ogni, cerchiamo di trovare un punto di incontro in quanto mi parla di preoccupazioni di famiglia che al momento gli mettono molta confusione e ansia che cerca di curare in casi estremi con ansiolitici. Problemi che non condivide con me subito, vengo a saperli sempre dopo. Prima di una mia partenza per un imminente lavoro che ancora non ho ottenuto, ovvero 1 mese fa, ci rivediamo. Parliamo tanto ma inizialmente non sembrava si volesse trovare un punto di incontro, io risultavo come un peso come una troppo esigente e che lui al momento non mi può "accontentare" perchè non sa cosa fare del suo futuro. I piani prima dell'estate erano quelli di risalire insieme nella città dove dovrei lavorare, in quanto ho già preso in affitto una casa che consideravamo nostra. Quella sera è stata segnata da tanti discorsi e lacrime da parte mia perchè sopraffatta da lui, dall'incertezza che ho nella mia vita anche a livello lavorativo e dal fatto che ogni volta lasciare la mia terra è un colpo al cuore. Dopo tutto questo gli ho semplicemente detto che dobbiamo prendere una decisione se cercare di risolvere o chiuderla, lui stesso continua a dire di volerla risolvere e da lì c'è stato un avvicinamento fisico diverso rispetto ai precedenti. Un amore che non avevo mai percepito prima da parte sua, come una sorta di paura di perdermi. Mi ha destabilizzata totale. Dopo essere partita ci siamo sentiti normalmente, con tranquillità esprimevo le mie emozioni la mancanza e la sensazione di vuoto nell'entrare in un appartamento che avevamo lasciato insieme. Dopo qualche giorno io stremata dalle chiamate che sarebbero dovute arrivare a livello lavorativo e che non arrivavano, iniziavo a prendermela un pò con tutti e lui si è allontanato dopo essermi stato vicino. Cosa che non sono riuscita a recuperare ora che in attesa di lavorare sono rientrata dalla mia famiglia. Quindi siamo di nuovo a pochi km, ancora non ci siamo visti. Non capisco perchè non c'è quella voglia da parte sua di passare del tempo con me, nonostante parli dei miei genitori e di organizzare cose insieme. Mi crea molta confusione e mi destabilizza. Ci siamo sempre venuti incontro in qualsiasi parte di italia, sia per lavoro mio che suo. Anche per poco sempre trovavamo il modo di passare tempo insieme. Ma arrivati in terra nostra ogni volta si crea questo distacco. Mi rinfaccia sempre che anche se dovessimo lasciarci ho sempre qualcuno che mi viene a prendere la sera per uscire, facendo riferimento all'episodio estivo. Non capisco se sia gelosia. In più io essendo disoccupata al momento vivo le giornate con lentezza e purtroppo la testa batte sempre li. Soffro di ansia che mi provoca insonnia e nausea e per ora curo con ansiolitici lievi. La mia breve permanenza in casa in affitto l'ho vissuta realmente male, mi mancava tanto. Sarà il nostro rapporto che quando siamo insieme siamo sempre vicini, dipendenti quasi e ritrovarmi per mesi ad avere tanto e poi non avere quasi nulla non so. A volte ho pensato di avere una sorta di dipendenza affettiva che si manifesta nei momenti in cui lui magari si allontana per altri motivi, io per timore la ricollego alla nostra relazione perchè l'anno scorso sono stata davvero male. Cosa mi consigliate? Mi scuso per il poema ma è chiaro che la voglia di un parere obiettivo mi faccia buttare fuori tutto. Grazie

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Miglior risposta 6 OTT 2022

A dire ili vero credo che il dipendente affettivo sia lui, visto che quando lei si è organizzata con degli amici per uscire dopo che le aveva ripetutamente detto di non voler fare cose insieme, si è arrabbiato molto.
Credo che ci sia poca trasparenza da parte di questo ragazzo e soprattutto quando parlate lui si esprime con molti giudizi nei suoi riguardi, ma parla molto poco di sé. Dice di lei che è esigente, che è un peso, ma io penso che considerata l'età che avete vorrebbe semplicemente fare una vita da adulti trovando un lavoro stabile e vivendovi la vostra relazione.
Lei dà molta importanza al lavoro giustamente, ma non si capisce se lui nel periodo che avete convissuto fuori dal vostro paese ha lavorato. Dice che le è stato molto vicino, ma così facendo anche lei è stata vicina a lui. Ne consegue che siete stati l'uno il sostegno dell'altra.
A mio modo di vedere lui sta vivendo delle difficoltà psicologiche lo stanno portando a regredire, regressione che esprime ora attaccandosi a lei ora divertendosi con i suoi amici. Vuole allontanarsi da lei in quanto rappresenta anche le responsabilità, ma teme di perderla e per questo si arrabbia se fa cose senza di lui.
In una situazione di questo genere o si recupera la centratura su se stessi o si continua a sbandare paurosamente sull'onda dei cambiamenti umorali del partner. Il suggerimento è quello di riprendere il percorso con il terapeuta, o di intraprenderne un altro con un* altr* psicolog*, al fine di recuperare le sue risorse e concentrarsi sulla costruzione di una vita fatta di lavoro e relazioni amicali e/o sentimentali. Il recupero della sua individualità, dopo questo periodo di confluenza che avete vissuto, potrà favorire anche la crescita di lui, dopo di ché le vostre strade potranno tornare a intrecciarsi nuovamente, ma come due individui ben definiti.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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6 OTT 2022

Buongiorno,
ho trovato due aspetti particolarmente interessanti nel suo racconto. Prima dice che non le piacciono le situazioni morbose, e conclude dicendo di pensare di avere una dipendenza affettiva.
Inoltre, mi ha molto colpito il suo dubbio, espresso con frequenza, se il comportamento del suo compagna possa chiamarsi gelosia. Dal suo racconto, non so dirle se si chiama gelosia, ma instabilità si, e mi sembra anche lei assorba in modo che merita attenzione i comportamenti del suo compagno, in alcune parti anche aggressivi. Il punto non è cosa muove lui, ma cosa spinga lei a rimanere in una situazione, che, mi permetta ma è tutt’altro che stabile. Mi rendo conto che essere disoccupata può essere un deterrente per concentrarsi sulla sua relazione, a discapito della sua esistenza che potremmo pensare di arricchirla un po’ in un percorso insieme di contesti un po’ più sani, che non le creino questa confusione. Quale aree della sua esistenza possono fare da stampella emotiva per non sprofondare di fronte a una situazione così dolorosa?
Resto a disposizione
Dott.Ssa Autelli

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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