Credo di non stare più bene

Inviata da Don · 8 feb 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Scusate lo sfogo,ma non so con chi condividere queste informazioni...
Sono stanco. Stanco di fare questa vita,stanco di dover rimanere in silenzio e stanco di dover dimostrare di non essere un fallimento. Oramai ho 26 anni,sono avanti con l'età e non capisco più cosa mi rende felice. Mi sento solo perché nessuno mi comprende,a partire dalla mia famiglia,ad arrivare ai miei amici. Gli studi vanno una merda;mi manca l'ultimo esame per la laurea,ma non riesco a studiare,sia per la difficoltà dell'esame in se,sia per la voglia di completare con successo questo percorso. I miei amici mi chiamano "poppice" per indicare quanto sono povero rispetto a loro, che per avermi vicino sono "costretti" a pagarmi un caffè perché non ho mai un euro in tasca. La mia ex fidanzata,insieme alla madre, mi ha definito un fallito,mi ha detto che non valgo la pena per lei e per nessuno perché nella mia vita non raggiungerò mai un obiettivo e quindi non esprimo sicurezza. I miei parenti mi prendono in giro,a partire dai miei zii che sminuiscono totalmente il mio percorso di laurea dicendomi cose come "va beh prenditi 18 e finisci questa laurea STAI DA UN ANNO BLOCCATO". Ogni volta che viene a trovarci mio cugino viene osannato in quanto a 22 anni è riuscito ad entrare nel corpo di polizia percependo uno stipendio fisso e il paragone con me diventa sempre oggetto di discussione: "perché non lo hai fatto anche tu?" "E intanto lui si è sistemato" "hai visto che lui ci è riuscito?" "Tu invece quando ti muovi?". Tutte le persone che conosco, sentono questa necessità di insegnarmi a vivere perché loro sono riusciti conseguire i propri obiettivi,mentre io no. Sono rimasto il solo a non avere un lavoro,una laurea,una relazione,dei soldi,del tempo e un'ambizione. Ho bisogno di aiuto perché non riesco a sbloccarmi, sono insicuro, ho perso passione in tutto. Non ricordo più l'ultimo giorno in cui sono stato felice. I miei fratelli si sono realizzati,i miei cugini pure,sono rimasto solo io. Mi impegno tanto a non giudicare le vite degli altri,ma perché gli altri s'impegnano così tanto a giudicare la mia?
Oramai quando studio vengo preso in giro in quanto troppo ignorante per capire la materia. Ho chiesto la tesi pochi giorni fa e mia madre con aria sorpresa è stata capace di dirmi "sai di che parla questa materia almeno?" Come se non avessi mai studiato per quella disciplina. Oramai sono stanco,ho l'ego a pezzi. Ogni volta che vedo una bella ragazza e voglio provarci, i miei amici mi dicono "NON È PER TE" e ho sentito anche frasi tipo questa: "Sei un 26enne senza lavoro e senza laurea,ti pare che ti calcola?".
Se qualcuno mi risponde male non posso controbattere, perché la risposta che mi viene data è sempre la stessa "io intanto mi sono laureato/a" oppure "io almeno ho un lavoro fisso e tu?".
Ho meditato varie volte di chiudermi nella stanza a marcire da solo ,ma neanche di questo sono capace. Torno spesso a pensare al mio passato e con fare nostalgico mi ripeto che vorrei tornare indietro nel tempo e vivere di nuovo quei giorni.
Non riesco più a studiare,eppure vorrei solo finire questo supplizio. Non per realizzarmi ,ma perché non riesco più a stare bene così ,non riesco più ad essere felice e non riesco più ad amarmi.
Ogni volta che cerco di leggere qualcosa da quel libro di 900 pagine mi vengono i giramenti di stomaco. Ho provato a comprare una dispensa pensando di ridurre il carico dello studio,ma invece non ha avuto alcun effetto in quanto dimentico completamente tutto ciò che leggo e sottolineo il giorno prima.
Adesso ho dovuto fare l'iscrizione per un altro anno accademico e dovrò pagare 1500€ di tasse per via di un isee troppo alto. Tasse che non pagherò io ovviamente,ma i miei genitori ,che già in passato mi hanno rinfacciato questi pagamenti. Mio padre stesso l'altra sera mi ha detto "visto che sei incapace , perché non ti sei iscritto all'università privata?"
Ho proposto di cercare una lavoretto per pagarmi da solo le tasse e loro hanno rifiutato. Si,ho dovuto proporre a loro perché abito in una zona isolata e non ho una macchina,quindi necessito di un passaggio per poter andare o tornare da un'ipotetico lavoro. Tempo a dietro ho già provato a lavorare e mi muovevo con una bicicletta che ho comprato in un mercatino e mi sono aggiustato da solo,ma era straziante e in più ogniqualvolta che tornavo a casa venivo guardato come un pezzente. Ovviamente mio padre esordiva sempre con la solita frase "ecco il giostraio"(perché lavoravo in un parco divertimenti all'epoca).
Vorrei soltanto un po' di pace da tutte ste cose che mi stanno accadendo.
La settimana scorsa un mio "amico",mi ha proposto di andare a mangiare un panino e ho negato l'invito ,dicendo che non avevo soldi con me e allora lui ha iniziato a darmi addosso dicendo che non ero buono,e che quando inizierò a lavorare come lui capirò cosa vuol dire non avere tempo. Questo ovviamente è il parafrasato delle cose che mi ha riferito il suddetto amico ,in quanto ,tra una critica e l'altra,sono volati anche svariati insulti senza alcuna giustificazione.
Vorrei trovare un modo per finire tutto questo , perché non riesco più a tirare avanti. Sono tutti migliori di me e tutti fanno il possibile per venire a dirmelo nonostante io (data la mia bassissima autostima) cerchi di evitare il confronto.
La soluzione sarebbe laurearsi e vorrei farlo con tutto me stesso,ma allora perché non riesco? Non riesco a capire le parole che leggo ,non riesco a ripetere ad alta voce i concetti e non riesco a memorizzare le cose che ho appena letto. Allora questa sarebbe davvero la soluzione?
Ho bisogno di aiuto,ma non so in che cosa.
Sono stanco di sentirmi in colpa per il mio essere.
Sono stanco di farmi e farvi schifo.

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Miglior risposta 9 FEB 2023

Caro Don, grazie per aver condiviso con noi parte della tua storia e per aver fatto un primo passo verso una richiesta di aiuto.
Dal tuo racconto arriva forte un senso di solitudine e incomprensione, così come una visione negativa di sè alimentata da chi ti circonda. Spesso diventiamo ciò che gli altri pensano di noi e cominciamo a credere più di loro in queste caratteristiche: lasciamo che gli altri ci definiscano e cominciamo a raccontarci e vivere con le loro parole.
Arriva forte il senso di blocco in cui ti senti intrappolato, tuttavia credo che questo stallo in qualche modo possa anche proteggerti: potrai correggermi se mi sbaglio, ma rimanendo bloccato in una situazione in cui ormai ti sei abituato, non corri alcun rischio e non ti assumi alcuna responsabilità; le cose vanno così e basta.
Con un sostegno di un professionista è possibile riscrivere il racconto di se stessi e la propria storia e ritrovare dentro di sè quella scintilla che si è affievolita nel tempo e che può nuovamente illuminare la tua vita.
Chiedi un aiuto ad un professionista, concediti di rinascere.
Spero di esserti stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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16 FEB 2023

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Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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10 FEB 2023

Caro Don,
Dal lungo sfogo traspare tutto il tuo attuale malessere interiore. Sembra che il tuo sguardo al momento sia concentrato solo all'esterno, dimenticando le motivazioni e la determinazione che comunque ti hanno fatto arrivare sin qui: ad un passo dalla laurea. E' come tu stessi puntando l'obiettivo della tua macchina fotografica interiore solo su elementi esterni, periferici e poco utili al tuo benessere emotivo.
Ma ampliando lo zoom cosa vedi? Quali altri paesaggi trovi? Perché ci sono...
Potresti scoprire opportunità che al momento non vedi e che potrebbero ri-colorare la tua vita.
Un abbraccio
Dr ssa Ornella Peloso - Pedavena (Belluno)


Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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9 FEB 2023

Gentile utente, la sua interminabile lagna è davvero molto lagnosa. Addirittura lagnosissima. Provi a rileggere più volte il suo sfogo e veda che sensazione le dà.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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9 FEB 2023

Gentile Don,
Il sentimento di fallimento e di incapacità è alla base del blocco dello studente. Il blocco dello studente è una condizione che viene alimentata da "strategie disfunzionali", messe in atto per andare a placare le proprie ansie e le proprie insicurezze rispetto allo studio, ma anche rispetto a se stessi nella veste di studente efficace.
Ad esempio la “lotta con la memoria” è un meccanismo mentale frequentemente presente in tutte le diverse tipologie di blocco dello studente. Ha diverse forme comportamentali come quella del “sottolineatore seriale” (il comportamento di indugiare nel sottolineare il libro e gli appunti invece di costruire schematizzazioni basate sulla sintesi), il “ripetitore compulsivo” (la pratica che deriva direttamente dalle scuole superiori del leggere e ripetere fino allo sfinimento con l’obiettivo di rassicurarsi pensando che sia l’unico modo per memorizzare alla lettera), e altre forme di lotta mnestica.
Inoltre ad alimentare tutte le sue ansie, paure ed insicurezze si aggiunge anche il contesto che la circonda, che non è decisamente da tralasciare nelle considerazioni.
Per tutte queste ragioni la invito a rivolgersi ad un professionista, in maniera tale da trovare delle strategie funzionali, che la conducano fuori dalla sensazione di malessere che sta avvertendo.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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9 FEB 2023

Caro Don, descrivi una situazione difficile e complicata, complicata da tutto quello che c'è intorno e dall'importanza che tu rivesti sul contesto e sull'approvazione altrui. Non ho percepito da questa lunga descrizione un ragionamento sulle tue motivazioni e sui tuoi obiettivi, l'accento è stato posto sulle difficoltà di contesto e le osservazioni degli altri. Un primo step potrebbe consistere nel cominciare a fare le cose per te stesso e non per convincere gli altri delle tue capacità, che è la cosa che dovrebbe importarti meno.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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9 FEB 2023

Buongiorno. Credo dovresti concentrarti su quello che è importante per te, indipendentemente dal giudizio degli altri. Sei giovane e hai tante possibilità di realizzazione personale. Potresti provare a parlare del tuo stato d'animo, del tuo malessere, con i tuoi genitori, per far conoscere loro il tuo bisogno di essere compreso, non attaccato. Al contempo, potresti cercare di concentrarti sullo studio, considerando che, se sei arrivato quasi alla laurea, sei in grado di terminare i tuoi studi. Hai tante risorse dentro di te e non devi lasciare che il giudizio di chi non è te condizioni la tua autostima. Ognuno ha i suoi tempi e non vuol dire che, se comincia a lavorare più tardi, sia un fallito. Per quanto riguarda le relazioni, non temere di rapportarti con una ragazza solo perché non lavori. Non ci si innamora di un conto in banca, ma di una persona. Spero di esserti stata utile. Un abbraccio.

Giuliana Gaeta Psicologo a Roma

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