Non so cosa fare, non riesco a capirmi
Buonasera, ringrazio in anticipo per le risposte e spero di essere breve.
Sono una ragazza di poco più di vent'anni, non ho avuto un'adolescenza felice, i miei genitori sono separati, mio padre non l'ho mai conosciuto e il compagno di mia madre è stato emotivamente assente.
Sono cresciuta con l'idea di voler essere, o dover essere, ad ogni costo, una donna indipendente e autonoma. Lavoro da quando ho 19 anni, sono anche fortunata a fare il lavoro che mi piace, nonostante credo che una parte di me sia destinata altrove, e spero un domani di riuscire a conciliare entrambe le mie metà.
Parlo così perché durante la mia adolescenza, per sopravvivere, è come se la mia personalità più dolce, bambina, debole e buona, avesse fatto spazio ad un'altra, completamente apatica, fredda, egoista, in grado di farsi scivolare ogni cosa.
Col tempo ho letto diversi articoli, libri, esperienze - la Vostra professione mi affascina così come mi affascina la mente umana, nonostante io abbia scelto una strada completamente diversa - e in qualche modo ho capito, in parte, me stessa, anche se non riesco ancora pienamente a gestirmi (sicuramente molto meglio di prima). Ho provato una sola volta ad intraprendere un percorso con una Psicologa, conclusosi con un mio abbandono dopo due sedute, non so se per colpa mia o per colpa sua.
Detto ciò, non ho mai avuto un rapporto semplice con l'altro sesso. Sono passata da una iniziale dipendenza affettiva incredibile,( mi sono innamorata, credo, due volte, casualmente entrambi impegnati) ad una totale apatia e disinteresse, quasi disprezzo, durato per almeno due anni, verso chiunque mi si avvicinasse ( se stavo con un ragazzo era unicamente a scopo ludico-ricreativo, come mi piaceva chiamarlo, ovviamente sempre rispettando l'altra persona, mai giocato con i sentimenti altrui).
Alla fine di questo periodo, ho incontrato lui, il mio primo nonché attuale fidanzato con cui convivo e conosco da poco più di un anno. Lui molto più grande di me, separato con una figlia e con una ex che probabilmente, credo, non abbia mai ricevuto l'ascolto adeguato e di conseguenza adesso si è trasformata in una persona totalmente tossica, non lo dico perché sono "di parte", lo dico perché oggettivamente è una persona che sta male, come tante, forse.
Lui se n'è andato di casa, dopo anni in cui subiva i soprusi di lei ( perché nonostante la violenza femminile sia un tabù, c'è da dire che noi donne, in fatto di violenza psicologica, forse siamo le migliori) ma che ha scelto di subire, a detta sua, per amore della piccola, cosa che io non condivido minimamente.
Lui ha un carattere come lo possono avere tanti della sua età, sicuramente pensa alle cose "concrete", non ha tempo di filosofeggiare o di romanticherie, ma a modo suo mi dimostra che mi ama, specialmente quando mi guarda con le lacrime agli occhi, quando mi dice che è stato fortunato a trovarmi, quando sono la donna della sua vita e vuole sposarmi, devo solo dargli tempo.
Tempo nel quale io ho pagato l'affitto, pagato le bollette, fatto la spesa ecc ecc perché lui , oltre ai debiti, deve pensare al sostentamento della ex compagna (non moglie), alla quale piaceva farsi mantenere e servire dall'uomo che "se n'è andato di casa da un giorno all'altro lasciandomi nella merda" e, ovviamente, della figlia, completamente condizionata dalla madre per la quale io sono una tro** ecc ecc e ovviamente non manca di farlo notare anche alla bimba, mandando a fanc*** ogni mio tentativo di creare un rapporto con lei.
Mi ritrovo ad arrivare a fine mese con 2 euro sul conto perché siccome la signora non vuole lavorare, lui decide di darle più di quanto dovrebbe, forse per paura che lei gli metta contro sua figlia, senza pensare al fatto che in ogni caso lei lo fa e senza notare che la signora non manca mai di andare a ballare con le amiche il fine settimana mentre io, ad esempio, evito di comprarmi un paio di scarpe perché ho sempre paura di non arrivare a fine mese.
Per spiegare ancora mi dilungherei moltissimo, e mi ritengo fortunata se qualcuno è riuscito a leggere fino a qui, ma la situazione per me è diventata veramente pesante perché io mi sento sempre come la ruota di scorta o l'elemento sacrificabile, sono consapevole che la situazione è questa e l'ho anche accettata nonostante la differenza d'età e tutto, ma mi sembra di stare con un uomo senza palle, che non è in grado di parlare e dire come si sentiva lui, che non è in grado di costruire un rapporto con la figlia, che non è in grado di gestire una situazione che lui ha creato di punto in bianco (quando ha lasciato casa è stata una sorpresa anche per me, nonostante in quel momento io ne sia stata egoisticamente felice) che rende vani i miei sacrifici.
Lui dice di dargli tempo che questa cosa passerà, ma è un anno che me lo dice e si comporta sempre allo stesso modo. Io non capisco più se lo amo, non ho più voglia di fare l'amore, mi vengono crisi di rabbia e a volte voglia di farmi del male come quando ero adolescente, non so se non lo amo abbastanza io perché se no lo aspetterei o se sto con lui solo perché mi sento in colpa e voglio aiutarlo.
Non so più cosa voglio o forse ho paura di scoprirlo.
Vorrei solo capire questa cosa, forse sono stata stupida a scrivere qui ma per fortuna non c'è il mio nome o la mia faccia.
Grazie, e scusate