Non riesco più ad avere rapporti sessuali con il mio fidanzato
Convivo insieme al mio compagno, stiamo insieme da due anni. Lui è più piccolo di me di 5 anni, io ne ho 28, lui 24.
Inizialmente, abbiamo avuto moltissimi problemi ad avere rapporti sessuali perché lui non riusciva a mantenere l'erezione, soffriva di ansia da prestazione e per giustificarsi, purtroppo, mi disse "non mi hai fatto eccitare". In quel momento, agli albori della nostra relazione, incassai dolorosamente il colpo e non dissi niente, rimasi muta e inerme. Con il tempo, la situazione non è mai migliorata, lui perdeva l'erezione ogni qual volta iniziassimo a spogliarci, così, il mio non sentirmi abbastanza attraente è diventata sempre più una certezza. Nei mesi a seguire, dopo settimane di digiuno, ho comincia a non accettare più quella situazione: ho sollevato la questione e lui ha ammesso di soffrire di ansia da prestazione. Nei mesi successivi (almeno 3 o4) è seguito un silenzio sessuale totale, lui non mi cercava mai, non mi faceva sentire desiderata, ed io soffrivo tremendamente, ma sapevo in cuore mio che era sostanzialmente controproducente chiedere all'uomo che ami e che ti ama di "desiderarti": è un paradosso. In quei mesi, più e più volte gli ho chiesto di trovare una soluzione insieme, gli ho fatto sentire il mio supporto, ma talvolta, quando sembrava fossi solo e solamente io a sortite gli effetti negativi del problema, ho perso anche la pazienza nei suoi riguardi: gli ho chiesto di mettere un punto alla nostra relazione, visto che non gli sfiorava neanche l'idea di parlare con me del suo problema.
Lui ha sempre e decisamente rifiutato di lasciarmi, diceva che il problema era suo, era emotivo etc.
Avvertivo, ora come allora, una mancanza totale di chimica e di feeling sotto l'aspetto sessuale che esisteva quasi come una "repulsione"
Trascorrono altri mesi, (2 o 3), e finalmente, raramente, riusciamo a ritagliarci delle performance sessuali di qualche secondo: lui soffre di eiaculazione precoce e tutti si svolge asetticamente: lui che mi penetra per 1 o 2 minuti, eiacula e poi coccole.
(Puntualizzo che lui è una persona stupenda, dolcissimo)
Il tutto fino a quando, dopo essermi sentita rifiutata per almeno 1 anno dal suo corpo, ogni volta in cui mi spogliavo perdeva l'erezione, dopo mesi in cui mi sono dannata l'anima affinché potessimo parlare di questo problema che lui negava essere legato al mio aspetto (sono una bella ragazza, ho avuto due relazioni durature ed appaganti prima di lui) e dopo aver avuto una vita sessuale che si limitava ad attimi privi di qualsiasi tipo di trasporto e passione, di mera penetrazione, ho smesso completamente di provare attrazione sessuale nei suoi riguardi, ed oramai sono mesi che non riesco né voglio fare l'amore con lui.
Un po' perché sono fortemente a disagio insieme a lui, un po' perché sono convinta di non piacergli davvero fisicamente (anche se nega con tutte le sue forze) un po' perché sono diventata fortemente complessata a causa dei suoi rifiuti, della frase che mi disse inizialmente, di tutti i mesi in cui dormivamo accanto e non mi sfiorava neanche per sbaglio, di tutte le volte in cui il massimo della vita sessuale erano due minuti di penetrazione (con lui che si limitava ad attendere che io mi masturbassi talvolta) e finiva lì.
Mi sono anche rassegnata al fatto che stare con lui è piacevole umanamente, ma incompatibile con una vita sessuale appagante.
Inoltre, inizialmente, quando le cose avevano iniziato a prendere una brutta piega sottomil profilo sessuale, capitava spesso che lui si fermasse a scambiare sguardi, anche piuttosto duraturi, con altre ragazze, in libreria, al supermercato, al bar...
Questo non ha fatto altro che alimentare la mia insicurezze riguardo al mio aspetto e a rendere il suo corpo e l'attività sessuale con lui qualcosa da evitare, prima per evitare la delusione, poi per evitare di sentirmi soltanto un oggetto per la penetrazione a cui dire: "guarda, non ti lamentare, facciamo l'amore".
Io gli voglio un gran bene, lo amo, è una persona veramente stupenda per la quale farei qualsiasi cosa, ma non ho intenzione di fare l'amore con lui, mai più.
E non si può neanche tentare di "ravvivare" la situazione, perché, nel periodo in cui facevamo sesso orale, spesso perdeva l'erezione ed era la stessa e identica cosa quando lo faceva lui a me. Quindi, l'unica maniera per fare l'amore con lui è accettare di essere presa, penetrata e coccolata nel giro di 3 minuti, senza andare al di là del missionario, perché provate a fare qualsiasi cosa gli farebbe perdere l'erezione, oppure nulla: ed io ho scelto il nulla.
Questi due anni con lui, benché sia la miglior persona che conosca, sia amorevole e presente, sono stati davvero molto duri.
Io ho smesso di sentirmi una "donna", anche quando mi relaziono con gli altri mi sento sempre "indegna" di essere in pubblico, come se la gente non dovesse essere esposta a tanto scempio. Evito di incrociare gli sguardi per il terrore di notare nei loro occhi la stessa indifferenza o schifo che provava il mio partner quando mi spogliavo o lo cercavo sessualmente.
Sono anche finita in un vortice di disperazione profondo, mi sono isolata da tutti e, alla soglia di 29 anni mi vedo come una vecchia decrepita, incapace di fare eccitare il suo uomo e con nessuna possibilità di competere con i corpi che a lui piacciono.
Ho sviluppato una grande fobia sociale ed ansia da prestazione, ho degli attacchi di panico molto di frequente e mi sento perennemente arrabbiata e incapace di relazionarmi col mondo.