Non riesco più ad avere rapporti sessuali con il mio fidanzato

Inviata da Enrica · 9 mag 2022 Problemi sessuali

Convivo insieme al mio compagno, stiamo insieme da due anni. Lui è più piccolo di me di 5 anni, io ne ho 28, lui 24.

Inizialmente, abbiamo avuto moltissimi problemi ad avere rapporti sessuali perché lui non riusciva a mantenere l'erezione, soffriva di ansia da prestazione e per giustificarsi, purtroppo, mi disse "non mi hai fatto eccitare". In quel momento, agli albori della nostra relazione, incassai dolorosamente il colpo e non dissi niente, rimasi muta e inerme. Con il tempo, la situazione non è mai migliorata, lui perdeva l'erezione ogni qual volta iniziassimo a spogliarci, così, il mio non sentirmi abbastanza attraente è diventata sempre più una certezza. Nei mesi a seguire, dopo settimane di digiuno, ho comincia a non accettare più quella situazione: ho sollevato la questione e lui ha ammesso di soffrire di ansia da prestazione. Nei mesi successivi (almeno 3 o4) è seguito un silenzio sessuale totale, lui non mi cercava mai, non mi faceva sentire desiderata, ed io soffrivo tremendamente, ma sapevo in cuore mio che era sostanzialmente controproducente chiedere all'uomo che ami e che ti ama di "desiderarti": è un paradosso. In quei mesi, più e più volte gli ho chiesto di trovare una soluzione insieme, gli ho fatto sentire il mio supporto, ma talvolta, quando sembrava fossi solo e solamente io a sortite gli effetti negativi del problema, ho perso anche la pazienza nei suoi riguardi: gli ho chiesto di mettere un punto alla nostra relazione, visto che non gli sfiorava neanche l'idea di parlare con me del suo problema.
Lui ha sempre e decisamente rifiutato di lasciarmi, diceva che il problema era suo, era emotivo etc.

Avvertivo, ora come allora, una mancanza totale di chimica e di feeling sotto l'aspetto sessuale che esisteva quasi come una "repulsione"

Trascorrono altri mesi, (2 o 3), e finalmente, raramente, riusciamo a ritagliarci delle performance sessuali di qualche secondo: lui soffre di eiaculazione precoce e tutti si svolge asetticamente: lui che mi penetra per 1 o 2 minuti, eiacula e poi coccole.

(Puntualizzo che lui è una persona stupenda, dolcissimo)

Il tutto fino a quando, dopo essermi sentita rifiutata per almeno 1 anno dal suo corpo, ogni volta in cui mi spogliavo perdeva l'erezione, dopo mesi in cui mi sono dannata l'anima affinché potessimo parlare di questo problema che lui negava essere legato al mio aspetto (sono una bella ragazza, ho avuto due relazioni durature ed appaganti prima di lui) e dopo aver avuto una vita sessuale che si limitava ad attimi privi di qualsiasi tipo di trasporto e passione, di mera penetrazione, ho smesso completamente di provare attrazione sessuale nei suoi riguardi, ed oramai sono mesi che non riesco né voglio fare l'amore con lui.

Un po' perché sono fortemente a disagio insieme a lui, un po' perché sono convinta di non piacergli davvero fisicamente (anche se nega con tutte le sue forze) un po' perché sono diventata fortemente complessata a causa dei suoi rifiuti, della frase che mi disse inizialmente, di tutti i mesi in cui dormivamo accanto e non mi sfiorava neanche per sbaglio, di tutte le volte in cui il massimo della vita sessuale erano due minuti di penetrazione (con lui che si limitava ad attendere che io mi masturbassi talvolta) e finiva lì.

Mi sono anche rassegnata al fatto che stare con lui è piacevole umanamente, ma incompatibile con una vita sessuale appagante.

Inoltre, inizialmente, quando le cose avevano iniziato a prendere una brutta piega sottomil profilo sessuale, capitava spesso che lui si fermasse a scambiare sguardi, anche piuttosto duraturi, con altre ragazze, in libreria, al supermercato, al bar...
Questo non ha fatto altro che alimentare la mia insicurezze riguardo al mio aspetto e a rendere il suo corpo e l'attività sessuale con lui qualcosa da evitare, prima per evitare la delusione, poi per evitare di sentirmi soltanto un oggetto per la penetrazione a cui dire: "guarda, non ti lamentare, facciamo l'amore".

Io gli voglio un gran bene, lo amo, è una persona veramente stupenda per la quale farei qualsiasi cosa, ma non ho intenzione di fare l'amore con lui, mai più.
E non si può neanche tentare di "ravvivare" la situazione, perché, nel periodo in cui facevamo sesso orale, spesso perdeva l'erezione ed era la stessa e identica cosa quando lo faceva lui a me. Quindi, l'unica maniera per fare l'amore con lui è accettare di essere presa, penetrata e coccolata nel giro di 3 minuti, senza andare al di là del missionario, perché provate a fare qualsiasi cosa gli farebbe perdere l'erezione, oppure nulla: ed io ho scelto il nulla.

Questi due anni con lui, benché sia la miglior persona che conosca, sia amorevole e presente, sono stati davvero molto duri.

Io ho smesso di sentirmi una "donna", anche quando mi relaziono con gli altri mi sento sempre "indegna" di essere in pubblico, come se la gente non dovesse essere esposta a tanto scempio. Evito di incrociare gli sguardi per il terrore di notare nei loro occhi la stessa indifferenza o schifo che provava il mio partner quando mi spogliavo o lo cercavo sessualmente.

Sono anche finita in un vortice di disperazione profondo, mi sono isolata da tutti e, alla soglia di 29 anni mi vedo come una vecchia decrepita, incapace di fare eccitare il suo uomo e con nessuna possibilità di competere con i corpi che a lui piacciono.
Ho sviluppato una grande fobia sociale ed ansia da prestazione, ho degli attacchi di panico molto di frequente e mi sento perennemente arrabbiata e incapace di relazionarmi col mondo.

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Miglior risposta 10 MAG 2022

Accontentarsi non esiste in una relazione. L’aspetto sessuale, come bel sa ed ha provato a far capire al suo compagno, è molto importante e pari all’aspetto emotivo. Il suo fidanzato sicuramente è una persona che può darle tanto dal punto di vista intellettuale ed emotivo, ma non tutto. Se i problemi all’interno di una relazione non riescono ad essere superati e provocano disagio invece che benessere bisogna chiedersi se è una relazione che vale la pena proseguire. Mi dispiace per la sua situazione, purtroppo le insicurezze che ha sviluppato continueranno ad essere presenti, per questo le consiglio di iniziare un percorso psicoterapeutico con questo scopo. Si ricordi che lei è degna di valore, sotto ogni aspetto e non tutti possono capirlo. Spero per lei che riesca ad affrontare la sua ansia, in bocca al lupo e buona giornata.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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10 MAG 2022

Gentile utente,
è arrivato il momento di mettere fuori ed esprimere tutte le sue emozioni, di rabbia, frustrazione, delusione, vergogna..proprio come sta provando a fare il suo corpo in questo momento attraverso i sintomi attacchi di panico.
Vede, mettere a tacere, fare finta di nulla da solo l illusione che le difficoltà non esistono ma come può appurare…alla fine emerge tutto con forza attraverso il canale del corpo.
È possibile lavorare con gli strumenti della terapia di coppia…per la coppia ma anche per la separazione, laddove non esistono i presupposti per stare insieme, laddove lo stare insieme alimenta dolore e sofferenza.
Si prenda cura di se stessa, siamo certi troverà la strada per il suo benessere.
Cordialmente
Studio Associato Dott Ferrara Dott. ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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10 MAG 2022

Cara Enrica,
la mancanza di erezione può essere condotta a diversi fattori, sia fisiologici che psicologici, tra cui l'ansia. Inoltre, l'ansia spesso è l'anello di congiunzione che porta una persona che soffre di disfunzione erettile anche a sviluppare successivamente una eiaculazione precoce dovuta alla paura di perdere subito l'erezione. Per quanto riguarda il suo partner io consiglio una visita andrologica per verificare questa condizione.

Il suo stato emotivo è una naturale conseguenza di questa situazione. Il sentirsi rifiutata, meno donna, meno piacevole, provare frustrazione, rabbia e ansia sono i sentimenti più comuni in questi casi poiché ci si attribuisce la colpa di quello che accade e ci si sente impotenti.

Il mio consiglio è quello di iniziare un percorso sessuologico insieme poiché questa condizione ha ripercussione sulle vostre identità e sul come vi vedete, se la cosa non fosse possibile per mancanza di motivazione del suo partner le consiglio di iniziare comunque un percorso individuale che possa aiutarla ad affrontare il suo vissuto emotivo nel modo più funzionale possibile.

Un caro saluto,
dott. Gabriele Ragozzino

Dott. Gabriele Ragozzino Psicologo a Santa Maria Capua Vetere

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10 MAG 2022

Cara Enrica,
mi dispiace della situazione che sta attraversando nella sua relazione. Le farei alcune domande su cui riflettere, come mai viste le difficoltà a livello sessuale ed emotivo del suo partner lui non ha cercato aiuto? e come mai lei ha spostato la responsabilità di questa difficoltà solo su di lei, sul suo aspetto fisico? Ha scritto di avere avuto delle storie soddisfacenti prima, lo stesso può dire il suo ragazzo? Mettere da parte il suo desiderio sessuale in una relazione è un privarsi di un aspetto molto importante di legame e connessione, credo questi aspetti vadano indagati in una terapia personale sua e del suo ragazzo, che credo abbia interesse a migliorare il vostro rapporto. A disposizione anche online.
dott. Marco Folla

Dottor Marco Folla Psicologo a Trieste

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10 MAG 2022

Cara,
ho letto con attenzione quanto hai riportato. Il potere distruttivo che le disfunzioni sessuali possono avere per le persone interessate, anche “indirettamente”, lo so tocca con mano nelle tue parole. Mi dispiace per tutto questo. Chiaramente il tuo compagno ha un problema di cui dovrebbe occuparsi. Ma voglio rispondere alla tua richiesta di aiuto in modo conciso. È chiaro che tutto questo ha avuto, comprensibilmente, un’influenza negativa su te, sulla tua autostima, sul tuo sentirti donna, sulla tua socialità. La situazione può essere anche molto dolorosa perché ci si sente causa diretta delle mancate erezioni del partner e del suo livello di desiderio, ma non è assolutamente così, certe disfunzioni possono instaurarsi a prescindere dalle partner, ma quello che conta in questo momento è l’effetto che tutto ciò ha ed ha avuto su di te. Hai fatto bene a chiedere aiuto qui, ti consiglio di continuare su questa scia e iniziare un percorso mirato. Sembra che questa situazione, con la sofferenza che porta, sia diventata abbastanza pervasiva. Parli di ansia, attacchi di panico: il tuo corpo comunica la sofferenza e ti dice che qualcosa deve cambiare. È il momento di prenderti cura di te. In un percorso potrai comprendere meglio le dinamiche che alimentano sofferenza e circostanze e trovare strategie efficaci per vivere la tua vita in modo appagante, in linea con i tuoi bisogni, e apprendere come fronteggiare al meglio le difficoltà.
Resto a disposizione.
Ti auguro il coraggio di iniziare e la forza per continuare… per prenderti la vita che vuoi!
Un caro saluto,
Dr.ssa A.Signorelli, sessuologo clinico, esperta in vita Relazionale e di coppia (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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10 MAG 2022

Cara Enrica, mi spiace la situazione che sta vivendo, dal suo racconto emerge tutto il suo malessere e lo comprendo. Potreste intraprendere un percorso di coppia per riuscire a comprendere i vostri vissuti in comune e per provare a dare una svolta alla vostra relazione, ma anche un percorso individuale in cui lavorare su se stessa per risollevare la sua autostima può esserle utile per ritrovare la serenità di un tempo.

Resto a disposizione, un caro saluto. Dott.ssa Sara Manzoni

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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10 MAG 2022

Buongiorno Enrica,
Mi dispiace molto per l’esperienza traumatica che ha avuto. Non permetta però che il passato determini il suo presente e condizioni il futuro.
La terapia EMDR è molto efficace per la rielaborazione e risoluzione dei traumi. La invito a prendere contatto con un terapeuta abilitato e ne constaterà benefici in tempi brevi.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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10 MAG 2022

Salve Enrica, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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