Non riesco ad adattarmi alla società, a vivere come tutti gli altri

Inviata da Michela · 11 nov 2015 Crisi esistenziale

Sono una ragazza di 22 anni, sono sempre stata una persona particolare, fin da piccola mi sentivo diversa dagli altri: mi piaceva stare sola, guardarmi in giro senza parlare con nessuno, senza esprimere la mia opinione e aprirmi. Ho passato tutto il periodo dell'infanzia così; nell'adolescenza ho cercato di cambiare, di aprirmi, di avere delle amicizie, di divertirmi, e diciamo che ci sono riuscita, ma ogni cosa risultava precaria: le amicizie che trovavo, col tempo non le ritenevo più degne di essere vissute, così come le relazioni; le cose che mi facevano divertire mi sta cavano subito. Ero in un perenne stato di insoddisfazione e mi trovo ancora così. Trovo assurdo che tutti vivano così tranquillamente e siano appagati da una vita che si limita solo a ciò che la società ci impone. Studiare, lavorare, sposarsi, fare figli, e in mezzo a tutto questo, bere, passare ore al bar o in discoteca e altre cose simili. Odio tutto questo, non riesco ad accettare il fatto che la vita sia solo questo. E mi sento sola perché non conosco nessuno con cui poter fare questi discorsi, col tempo sono rimasta sola, ho allontanato quasi tutti. È come se detestassi le persone ed è sempre stato così. A volte vorrei riuscire a non pensare, vorrei non avere questo carattere ed essere come tutti gli altri. Vorrei riuscire ad adattarmi perché non ho altre alternative, non perché lo voglio davvero... il mio problema si può risolvere? Ho anche provato più volte a parlare con degli psicologi, ma dopo una o due sedute l'ho trovato inutile, per risolvere il mio problema dovrei cambiare me stessa e anche volendo ci vorrebbe tutta la vita per farlo... ma io sento di star bene con me stessa, è con gli altri che non riesco a stare...

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Miglior risposta 13 NOV 2015

Gentile Michela,
probabilmente già nella sua infanzia emergeva in Lei una certa tendenza all’introspezionismo, dote questa, che non tutti possiedono, pertanto, osservatrice, solitaria, riflessiva, profonda, come avrebbe potuto appagarla appieno una vita fatta di amicizie fittizie e passeggere, discoteche, bar ecc. ovvero esperienze più superficiali, che si fanno ma non vanno certamente a colmare certe necessità dell’anima! La bella notizia è che il mondo non è solo questo! Ma grazie alle situazioni che non l’hanno soddisfatta lei può iniziare a capire cosa non le interessa, per arrivare attraverso un percorso di riflessione, alla sua anima e capire/sentire (ascoltando sé stessa, i suoi desideri più intimi) cosa veramente le può interessare! Si domandi quand’è che sta bene! Lei dice quando è da sola e allora si chieda cosa fa in quei momenti, quali sono le attività, i pensieri, i sogni, i desideri, le cose che le arrecano benessere, che le danno piacere e la fanno sentire appagata. Una volta chiarito questo, da sola o se non riesce anche in psicoterapia (la consiglierei una psicoterapia di stampo psicodinamico), basta capire dove si trovano le persone simili a lei e farsi avanti. Per fare un esempio, se le piace disegnare si può iscrivere a un corso di pittura, se le piace l’introspezione, l’osservazione e parlare di queste cose con altri potrebbe pensare ad un corso di psicologia, di teatro, e così via! Sa, esiste anche la psicoterapia di gruppo dove gente simile si confronta su problemi o aspetti del carattere simili, i gruppi esperenziali, i corsi di arte-terapia (questi ultimi anche della durata di pochi giorni e dal costo modico) dove i partecipanti con molta probabilità condividono molte sue caratteristiche di personalità. Ha uno spiccato spirito di osservazione? Il settore della ricerca si fonda su queste curiosità, quindi una facoltà universitaria come “sociologia”, psicologia, medicina, ecc. o un tipo di lavoro che le permette di usare questa sua curiosità, pensi a chi conduce le ricerche di mercato, ai giornalisti ecc. Vedrà, quando riuscirà a sentire dentro di lei cosa veramente le interessa e troverà persone come lei, allora la vita le sembrerà diversa, bella, motivante, interessante… Non è il caso sprecare il tempo ad imporsi un modo di essere diverso dal proprio, per far contento chi? Se la soluzione che abbiamo usato sino ad un certo momento non è quella giusta per noi (cioè se no ci soddisfa), allora vuol dire che dobbiamo cambiare soluzione!
Si lanci in qualche corso di teatro, di arte-terapia, psicoterapia di gruppo, vedrà che troverà gente come lei, con uno spessore interiore sicuramente maggiore di chi pensa solo alle discoteche!! Inoltre, anche un bravo psicoterapeuta, se è davvero bravo, potrà essere una persona che la capisce e che l’aiuta a capirsi! Mio consiglio: cambi finchè non trova quello giusto! Lo deve sentire sin dal primo incontro che è quello giusto! Non si scoraggi ai primi non riusciti! Un mio caro amico e collega ne ha cambiati sei prima di trovare quello giusto!
Le auguro buona fortuna!!

Dott.ssa Roberta Stanganello – Catanzaro

Dott.ssa Roberta Stanganello Psicologo a Catanzaro

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4 FEB 2016

Cara Michela
io ti capisco, sei una persona molto particolare e non ti accontenti di cose banali.
Attenzione ho detto banali e non semplici infatti in qualche modo sento che sei semplice e che la semplicità la puoi apprezzare mentre la banalità no.
Persone molto intelligenti e sensibili sono un pò tutte come te, trovano insignificanti tante cose che per altri hanno spessore e senso.
Credo che in parte tu debba imparare ad accettarti per quello che sei, anche nella diversità rispetto agli altri.
Quello che forse uno psicologo potrebbe insegnarti a fare potrebbe essere di accettare un poco di più anche gli altri e di vederli come compagni di viaggio in tappe diverse di cammino, o meglio, fratelli più piccoli che "sentono meno e comprendono meno".
Poi, nella psicoterapia, sarebbe anche bello pter condividere pensieri e riflessioni, in fondo la psicoterapia è anche scambio "filosofico" in qualche modo; il tutto però non dovrebbe portare fuori dalla realtà ma sempre rimanere inscritto nel reale e servire a partecipazione e convivenza pacifica con tutti.
Un caro saluto
Mi è piaciuto leggere la tua lettera.
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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13 NOV 2015

Gentile Michela,
lei è abbastanza contraddittoria! Infatti dice di stare bene con se stessa e di non voler cambiare ma contemporaneamente si lamenta della sua solitudine autoimposta e dice che non vorrebbe avere questo carattere e vorrebbe essere come tutti gli altri!
Riesce a cogliere l'incongruenza?
Forse, semplicemente, lei non sa ancora quello che vuole e chi vuole essere!
Ed allora, essendo ancora molto giovane, ha ancora tutto il tempo per scoprirlo grazie all'aiuto di una buona psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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12 NOV 2015

Buongiorno,
difficile sintetizzare in poche righe ciò che la sua richiesta suscita professionalmente; ma proverò a risponderle così. Saltano agli occhi i suoi 22 anni, giovanissima età che lei sembra aver però vissuto con maturità e determinismo fin da subito, e non c'è nulla di sbagliato o "da cambiare" in questo. Però emerge anche una sofferenza, per una disforia che lei percepisce, fra se e gli altri, fra se è il mondo, questo in poche righe è difficile stabilirlo. Non credo che, se ha visto qualche collega in passato, abbia centrato con lui/lei il punto, perché qui non si tratta di "cambiare" o "essere diversi" ma di riuscire a comprendere il perché della sofferenza e portarla a vivere in modo egosintonico la sua unicità. Ecco tutto. Facile a dirlo così, non semplice a farlo. Per il suo perfezionismo innato e forse per la mancanza di giusta sensibilità professionale dei colleghi da lei visti in precedenza. Ci rifletta, se tutto questo le risuona o meno, possiamo riparlarne. Potrebbe sempre valere la pena parlarne con qualcuno, alla fine, se ha scritto qui era proprio per parlarne.

Dott.ssa Elena BELLIA
Psicologa & Psicoterapeuta
Savona provincia e Genova citta

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12 NOV 2015

Cara Michela, alcune cose mi sento di dirti. Non sei la sola, a sempre piu' accade di vivere cosi'. E non serve tutta una vita per cambiare. La prima cosa da fare - che non e' semplice ma necessaria e risolve tutto o quasi - e accettarsi nella propria natura senza piu' sentirsi sbagliati. Quando tu ti vedi giusta, tutto cambia. Da sola puo' essere piu' arduo, non lo nego, per cui se hai la possibilita', trova chi possa accompagnarti. Troverai sicuramente un aiuto adatto a te! Buon viaggio.

Dott.ssa Simona Rao - Centro Evolù Psicologo a Milano

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11 NOV 2015

Buongiorno gentile Michela,
ho letto con attenzione la sua richiesta ma non è chiaro cosa vorrebbe cambiare il momento in cui ribadisce più volte che per lei non è un problema il suo non concepire le relazioni cosi come le si prospettano. Dunque, le rinnovo la domanda: che cosa vorrebbe cambiare? Se sta bene cosi e ritiene anche inutili gli interventi psicologici, come mai ci ha scritto? C'è in lei un desiderio di adattamento? Crede che il compito degli psicologi sia quello di riportare le persone entro i ranghi di una normalità fittizia?
Se sta bene cosi, ribadisca in se stessa questa sua tendenza e col tempo potrà anche riuscire a incontrare persone simili a lei.
Cordialità
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Roma

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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