36 anni, fallita per la società e per la mia famiglia
Sono una donna di 36 anni, vivo con i miei, non lavoro e non ho mai voluto farlo. Ho conseguito una laurea in filosofia, amo lo studio e non lo lascerò mai. Non ho mai avuto relazioni sentimentali e non ho amici. La mia vita si svolge nella mia testa dove ho costruito un mondo immaginario ( in realtà soffro di quello che viene definito maladaptive daydreaming). Oltre alle fantasie che compensano la mancanza di affetti e di esperienze reali, la mia mente è costantemente sovraccaricata da ossessioni. A volte sono ossessioni di tipo ipocondriaco, ma da qualche anno a questa parte sono ossessionata con l'idea di fare viaggi e esperienze, di visitare luoghi esotici. Ho fatto un pò di viaggi ed esperienze nella natura negli anni. Quando guardo la mia pagina social e vedo tutte le foto scattate do un senso e un significato alla mia vita che altrimenti non sarebbe nulla. Non voglio lavorare, perchè ho delle routine quotidiane che non riesco a interrompere, e in genere non mi piace la dinamicità e l'imprevedibilità del mondo lavorativo. Mi vesto in modo eccentrico, inusuale per il luogo in cui vivo, ma io mi sono messa in testa che voglio assomigliare al modo di vestire nord europeo, più libero e colorato per come lo interpreto io, e anche questa è una fissazione. La gente, di sicuro, mi rispetta di meno perchè non mi vesto in modo elegante e consono alla mia età. Trascorro le mie giornate a contare "i divertimenti" che ho collezionato, quante volte sono andata al mare in estate, quante volte sono andata in palestra, quante gite fuori porta ho fatto in un mese. Spesso non ho voglia di fare queste esperienze, ma le faccio comunque perchè non voglio guardarmi indietro e dire che ho fatto la vita piatta di una provinciale. Lo so, non ha senso tutto ciò, ma sono schiava della mia routine, del mio modo "narrow" di pensare. Con le persone non mi so relazionare, a parte la mancanza di empatia che provo verso il genere umano, non mi piace muovermi e relazionarmi in una società che assomiglia a un palcoscenico, dove ognuno recita un ruolo, non mi piace che gli altri mi rispettino o meno per il mio ruolo e non per la mia persona. In mezzo alla gente devo controllare il mio tono di voce, le mie espressioni facciali, il modo in cui mangio, non sono mai a mio agio e mi stresso tantissimo. Non mi piacciono le chiacchere inutili della gente, il fatto che mi possano chiedere di fare cose che non voglio, ad esempio in un contesto lavorativo. In quel caso non riuscirei a far valere il mio pensiero nè le mie volontà perchè mi sono autoimposta che con la gente, fuori, si debba essere solo gentili, e solo tramite questa interfaccia riesco a relazionarmi. Ho sempre sospettato di essere autistica, non so. Di certo con questo bagaglio personale, senza l'aiuto economico della mia famiglia sono rovinata.