Buonasera, ho già scritto un paio di giorni fa descrivendo la mia situazione ed esponendo i miei dubbi riguardo ad un possibile disturbo bipolare e mi è stato consigliato di consultare uno psichiatra, io però ho preso appuntamento con una psicologa sapendo che se lo riterrà opportuno potrà indirizzarmi lei da uno psichiatra. Sarebbe stato meglio andare direttamente da uno psichiatra?
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27 GIU 2023
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Salve, io direi che ha fatto bene a scegliere un terapeuta, poi se servirà consultare uno psichiatra per farmacoterapia, allora si procederà in quel senso mantenendo la psicoterapia.
Dott. Pietro Salemme
27 GIU 2023
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Buonasera,
La scelta di consultare prima una psicologa è assolutamente valida. Gli psicologi sono professionisti della salute mentale altamente qualificati che possono fornire valutazioni dettagliate dei sintomi psicologici e possono aiutare a determinare se i sintomi che sta sperimentando potrebbero essere indicativi di un disturbo bipolare o di un altro disturbo della salute mentale.
Se la psicologa ritiene che sia necessario un consulto psichiatrico, sarà in grado di indirizzarla a uno psichiatra. Gli psichiatri sono medici che possono prescrivere farmaci e gestire il trattamento di disturbi mentali più complessi.
Quindi, iniziare con una psicologa può essere un buon primo passo. Lei può aiutarla a capire meglio ciò che sta sperimentando e a delineare un percorso di cura appropriato. Ricordi, è importante essere aperta e onesta riguardo ai suoi sintomi e alle sue preoccupazioni durante le sedute.
27 GIU 2023
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Buongiorno, non penso ci sia un ordine da rispettare, psichiatri e psicologi dovrebbero lavorare in sinergia, le suggerirei ormai che ha prenotato di effettuare questo incontro con la psicologa e poi eventualmente scegliere se consultare lo psichiatra suggerito da lei o sceglierne uno autonomamente. Mi
27 GIU 2023
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Buongiorno Math,
immagino che andare direttamente dallo psichiatra possa spaventare.
Come hai detto tu, la collega psicologa (psicoterapeuta?) sarà in grado di poterti offrire una prima parte di colloquio anamnestico e di inquadramento e, se lo riterrà opportuno, come ben hai detto tu, chiederà la collaborazione di un collega psichiatra.
Con buona probabilità, i percorsi saranno paralleli.
Non ti preoccupare!
Buona giornata,
Dott.ssa Valeria Carbone - Psicologa, Consulente sessuale e Counselor professionista (Torino e online)
