Salve, vorrei aiutare mio fratello di 32 anni;
E' una situazione che dura da più di 10 anni, era un ragazzo che andava benissimo all'università, alla fine del terzo anno il suo rendimento è calato vistosamente decidendo di continuare a studiare da casa, abbandonando la camera che aveva in affitto presso la città dove era la facoltà. Dopo questa decisione, nel giro di pochi mesi ha deciso non vedere più nessuno ad esclusione dei membri della famiglia, rinunciando a frequentare qualunque posto o amicizie. Sono 10 anni che passa la sua vita in camera da letto davanti al computer.
Siamo tutti consapevoli che c'è qualcosa che non va, ma lui non intende farsi dare una mano da nessuno. Alla base di tutto da come dice lui c'è un forte disagio creato dall'ansia che gli provoca attacchi di panico e vomito. Non so se riconosce il problema, sicuramente lo sottovaluta. Dice che è tutto sotto controllo e che ne uscirà da solo.
Tutta la famiglia è disperata per questa situazione, sono anni che gli chiediamo di andare da uno specialista, ma non ne ha la minima intenzione. Non sappiamo più cosa fare..
Ringrazio anticipatamente
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7 APR 2019
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Gentile Marco,
suppongo che suo fratello, se non ha rinunciato agli studi, parcheggi ancora all'Università senza fare esami e senza porsi il problema o decidersi a cercare un lavoro qualsiasi per diventare autonomo.
A parte i problemi di ansia e panico per i quali non vuole farsi aiutare, questo stallo (che evidentemente trova più comodo e rassicurante) gli viene permesso dalla famiglia che non sa prendere o teme di prendere delle iniziative e decisioni in merito.
E' per questo motivo che la famiglia stessa dovrebbe intraprendere un percorso di psicoterapia per dare il via ad un cambiamento e ricevere le istruzioni adatte a modificare questo stallo.
E' anche possibile che questa iniziativa serva a convincere suo fratello ad uscire dall'immobilismo nel quale si è rintanato da anni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 APR 2019
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Gentile Marco, una soluzione c'è. Non è suo fratello che deve andare dallo specialista, ma voi dovreste cambiare il vostro comportamento. Sicuramente il vostro sistema familiare è patogeno per lui. Rivolgetevi voi ad un terapeuta della scuola detta "psicoterapia strategica breve". Cordiali saluti
dr. Leopoldo Tacchini
1 APR 2019
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Buongiorno Marco,
non deve essere semplice, da famigliare, vivere una situazione come quella descritta. Da dieci anni vedere il proprio fratello bloccare la propria vita e non comprendere in pieno il malessere deve essere veramente pesante e doloroso. Come ha detto lei non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato, deve essere suo fratello a volerlo . Potrebbe intraprendere lei il percorso, visto il clima veramente doloroso.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole mi può scrivere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda