Fidanzato autolesionista e con una dipendenza, non vuole farsi aiutare.Cosa fare

Inviata da Maria · 22 mar 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, vi scrivo per avere un consiglio riguardante il mio ragazzo di 30 anni con cui vivo da 2 anni.
Lui mette in atto comportamenti autolesionisti perché ha difficoltà a gestire la rabbia e i sensi di colpa ed è dipendente dai videogiochi.

In pratica quando le cose non vanno come vuole lui (per esempio gli si fa notare che ha sbagliato o che non si è contenti del suo comportamento o lui si sente in colpa perché le cose non sono andate come voleva lui) reagisce in modo violento e aggressivo contro se stesso.

All'inizio si dava botte in testa con le mani. Con il passare del tempo ha iniziato a usare oggetti.
Un anno fa stava al computer a giocare e qualcosa è andato storto e ha preso una bottiglia di vetro e se le dava di santa ragione in testa, diceva che era un fallimento, che non valeva nulla, e che si odiava a morte. Si strappava i capelli con le mani, si graffiava il viso e si è strappato la maglietta con i denti. Non lo riconoscevo più, non mi ascoltava e non riuscivo a fermarlo. Presa dalla paura sono scappata di casa e ho chiamato istintivamente l'ambulanza e la polizia.

Da quella volta, succedono episodi di autoaggressione e crisi di rabbia una volta ogni mese o 2 mesi, non più di quella portata ma comunque mi fanno stare male lo stesso e vivo in una situazione di costante inquietudine e timore perché so che ricapiterà prima o poi.

L'ultima volta con i miei genitori a pranzo, per sbaglio gli è caduta la pentola con la pasta per terra. I miei genitori e io non gli abbiamo dato peso all'incidente perché non era un gran problema ma lui se l'e presa, ha iniziato a imprecare ad alta voce contro se stesso finché non sono arrivata e ha smesso. Stavamo seduti a tavola a mangiare e ho notato che lui era chino sul piatto, molto serio e silenzioso, fino a quando ho visto per caso che lui sotto il tavolo con la forchetta si punzecchiava il dorso della mano fino a farsi tanti piccoli buchi come un colino. Mi è salita l'angoscia, il cuore mi batteva a mille dall'impressione ma non ho detto nulla ai miei che non se n'erano accorti, per non peggiorare la situazione.

Io sono molto preoccupata e anche spaventata dal suo atteggiamento. Ho cercato di parlarci mille volte ma vuole sempre evadere l'argomento. All'inizio ho cercato di ignorare e dargliela vinta pensando che forse ha bisogno di tempo, invece no, è passato più di anno e non ce la faccio più. Non posso vivere tra una crisi e l'altra. Non vuole farsi aiutare da nessuno, l'ho anche minacciato di lasciarlo ma lui inizia a fare la sua sceneggiata, si morde la mano, si schiaffeggia e ha lo sguardo rabbioso. A volte penso che vuole manipolarmi con questi atti e gliel'ho detto ma non mi fa caso.
In tutta questa storia ho solo capito che ha un grandissimo senso di colpa, si sente un fallimento, e dice spesso che si odia profondamente. Io credo che qualcosa è successo nel suo passato a livello familiare, ho l'impressione che forse uno dei suoi genitori (il padre forse) sia stato molto autoritario e severo, e lui da bambino si autocastigava, oggi all'eta'di 30 anni continua a ripetere questo schema.

Ha problemi a gestire la rabbia, non riesce a controllarsi fino a farsi del male come per autopunirsi.

Per non parlare che spende tantissimo tempo davanti al computer o al cellulare con i videogiochi. Spesso rimane fino alle 4 di notte a giocare e si dimentica di mangiare. Non ha altri interessi, lavora solo per mantenersi ma non ha ambizioni per cercare un lavoro migliore. Tutto il tempo libero lo divide tra me e i videogiochi.

Lui non vuole farsi aiutare da nessuno, non ne vuole sapere, è categorico su questo. Dice che ce la farà da solo, che sta migliorando.
Io ci tengo ancora a lui e le poche volte che l'ho minacciato di lasciarlo è sempre stato doloroso per me. Al tempo stesso mi chiedo come sarà il mio futuro con una persona che non si apre con me, che non vuole farsi aiutare, che si sfoga contro sé stesso per motivi banali e la sua dipendenza ai videogiochi.

Leggere le vostre opinioni mi aiuterebbe molto a fare chiarezza, non escludo un supporto psicologico per me.

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Miglior risposta 23 MAR 2023

Gentile Maria,
Immagino quanto questa situazione la spiazzi, la preoccupi, la spaventi e la mandi in completa confusione. Lui è l'uomo che lei ama e vederlo così le fa doppiamente male.
Purtroppo se rifiuta il supporto non possiamo obbligarlo, ma attraverso lei possiamo mettere in atto dei comportamenti che, inevitabilmente, possono beneficiare anche su di lui in maniera indiretta.
Per questo io credo che lei abbia bisogno di urgenti strategie da utilizzare nella sua quotidianità per fronteggiare questa situazione, che risulta particolarmente delicata e degna di attenzione. Quindi il mio suggerimento è quello di contattare un professionista, che possa aiutarla ad elaborare le sue emozioni, a trovare delle strategie e a riflettere sul suo futuro, sempre in conformità al suo volere e ai suoi bisogni.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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24 MAR 2023

Cara Maria, il tuo racconto porta al suo interno molto dolore e posso solo immaginare il tuo stato emotivo, il tuo desiderio di voler fare qualcosa per aiutare la persona che ami e l'annessa difficoltà del non riuscire a farlo. Purtroppo il tuo ragazzo sembra davvero essere in una condizione di disagio in quanto, come giustamente ci hai raccontato, utilizza comportamenti autolesivi per affrontare le situazioni di rabbia. Questo porta in evidenza quanto possa essere doloroso per lui e quanto non abbia avuto modo di acquisire gli strumenti necessari per affrontare le situazioni di difficoltà, generando dentro di sè sentimenti di colpa e di poca autoefficacia che incidono sul suo modo di vedersi e sul suo valore personale.
In questo contesto ti consiglio di avvalerti dell'aiuto della vostra rete sociale, la sua famiglia in primis, per tentare un'azione terapeutica su di lui; sarebbe sicuramente ideale che lui iniziasse un percorso di psicoterapia in cui acquisire dapprima strategie di estinzione del comportamento autolesivo per poi arrivare al vero lavoro su di sè e sulla modificazione dei suoi schemi per costruirne nuovi e maggiormente adattivi. Non posso, ovviamente, non dirti che se le azioni tue o di altri vicini a voi non serviranno a portarlo ad un lavoro su di sè occorrerà accettare di non poterlo aiutare.
In generale, mi sento di dirti che sicuramente è utile che tu prenda del tempo per te, faccia delle scelte riguardo alla tua vita personale prescindendo dalla sua. Certamente farti affiancare da un professionista in questo percorso può essere una buona scelta.
Ti auguro di riuscire a fare tutto ciò al più presto e iniziare a ritrovare il tuo equilibrio personale.
Spero di esserti stata d'aiuto e per qualunque necessità rimango a disposizione.
Un caro saluto.

Dr.ssa Antonietta Tantone Psicologo a Matera

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23 MAR 2023

Buongiorno
Se una persona non vuole farsi aiutare nessuno lo può obbligare.
Il suo ragazzo dovrebbe essere un bordelaine ne parli con la famiglia di lui, che parlassero con il medico di famiglia, sperando che riesce a convincere ad andare da uno psicoterapeuta .Per il controllo della rabbia, e per non essere più autolesionisti
E per uscire dalla dipendenza dei video giochi.
dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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23 MAR 2023

Buongiorno, la sua situazione è molto difficile e sofferente, sia per lei sia per il suo ragazzo. Sarebbe interessante sapere come la famiglia di lui reagisce di fronte a questi suoi atteggiamenti e quanto possano collaborare con lei nel convincerlo a farsi aiutare. Inoltre se lei ha avvisato polizia e ambulanza, dovrebbe aver subito un TSO e quindi in questi casi di solito si viene rinviati al Centro di Salute Mentale per dei controlli, ma non so se questo è avvenuto.
Detto questo, il problema centrale resta che se una persona non si vuol fare aiutare, non ci sono altre vie d’acqua percorrere. La cura di sé parte proprio da sé, non sono gli altri che possono fare al nostro posto. Tra l’altro la sintomatologia che lui presenta è importante e pericolosa, non può essere trascurata, non si risolverà col tempo.
Il mio consiglio è concentrarsi su di sé e capire quello che lei vuole da questa relazione. Se la decisione è di stare con lui, sappia che il percorso di coppia non sarà facile, anche in previsione di eventuali figli. Se resta con lui, si chieda però perché accetta un tipo di relazione così. Inoltre mi chiedo come lui sia affettivamente nei suoi confronti, se è in grado di darle sostegno e affetto.
Se decidesse di lasciarlo, penso che comunque il percorso non sia facile. Lei dovrebbe essere appoggiata da qualcuno, aiutata da qualche amico o parente di lui, perché queste minacce che lui fa sono pericolose e non le sottovaluterei. È ovvio che lui non la può obbligare a stare insieme, però immagino la sofferenza di lei se lui in seguito a un lasciarsi si facesse del male. I casi così complessi non vanno affrontati da solo, ma bisogna creare una rete di supporto sia per lei sia per il suo ragazzo.
Spero di esserle almeno stata un po’ utile. Cordiali saluti e auguri per il suo percorso.
Dott.ssa Elena Agio

Elena Agio Psicologo a Noventa Padovana

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23 MAR 2023

Cara Maria,
La situazione che ha raccontato è chiaramente di gestione complessa, il timore che il suo compagno possa farsi seriamente del male con questa sua modalità di gestione della frustrazione è estremamente concreto. L'empasse in cui è stata posta tuttavia irrimediabilmente la blocca nell'agire in quella che sarebbe la strada maestra, cioè fare sì che lui possa chiedere aiuto. Il suo rifiuto ho compreso è proprio netto e categorico. A questo punto il mio parere è di aiutare chi è possibile e disponibile all'aiuto, cioè lei stessa, cara Maria. Se al momento non si hanno possibilità con lui, è possibile aiutare te a gestire questa situazione in modo che tu non ne sia travolta. Una terapia breve strategica può darti strumenti per gestire gli episodi più acuti e fornirti sostegno e supporto nel gestire il dopo o il prima di questi episodi.
Resta tua disposizione per qualsiasi informazione o chiarimento, online e in studio, e nel frattempo ti auguro una buona giornata.

Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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23 MAR 2023

Cara Maria, mi spiace per la situazione che sta vivendo, comprendo come per lei non sia facile. E' complicato aiutare qualcuno che non vuole farsi aiutare. Quello che può fare è proporre al suo compagno un percorso di coppia, in cui entrambi possiate trovare uno spazio sicuro in cui parlare di questa situazione che state vivendo.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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23 MAR 2023

Leggere la tua storia mi ha fatto capire quanto ti senti preoccupata per il tuo ragazzo e per la vostra relazione. Mi sembra che tu abbia fatto tutto ciò che era in tuo potere per aiutare il tuo partner, ma che non abbia funzionato. Il suo comportamento autolesionista e la sua dipendenza dai videogiochi sembrano essere diventati un vero e proprio problema per la vostra relazione e per la sua vita in generale. Ti suggerirei di parlare con il tuo partner e di spiegargli come ti senti riguardo alla situazione attuale. Fagli capire che ti preoccupi per la sua salute e che desideri che prenda in considerazione la possibilità di cercare aiuto professionale. Cerca di fargli capire che il suo comportamento autolesionista e la dipendenza dai videogiochi possono essere causati da un senso di colpa o da difficoltà a gestire le emozioni.
Potrebbe essere utile per te anche cercare un supporto psicologico per capire come gestire la situazione e per aiutare il tuo partner a cercare aiuto. Un professionista potrebbe aiutarti a capire le possibili cause del comportamento del tuo partner e a trovare strategie per affrontare la situazione.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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