Come posso aiutare mio fratello affetto da bipolarismo?
Buongiorno,
Mi ritrovo a scrivere su questo portale in quanto avrei bisogno di pareri di esperti in campo. Ho un fratello a cui è stato diagnosticato il bipolarismo da qualche anno, anche se ci hanno sempre detto che sintomo di questa patologia era la sua iperattività quando era più piccolo. Oltre a questo, so anche che gli è stata diagnosticata la schizofrenia e personalità borderline. Non so se sono riuscita a spiegarmi bene ma vi dico quello di cui sono a conoscenza in quanto non vivendo sempre in casa con lui, sono queste le cose che so. Lui sta seguendo un percorso di cure a base di psicofarmaci ma si rifiuta di seguire un percorso psicologico, ovvero non parla con nessuno. L’unica persona con cui lui ha rapporto è mia madre, con la quale ha instaurato un rapporto di amore-odio morboso in cui alterna momenti di tranquillità a episodi violenti. Inutile dire che è successo che le abbia alzato le mani, come è successo anche che le abbia alzate a me è addirittura al compagno di mia madre, un uomo di 50 anni. La situazione in casa sta diventando sempre più ingestibile in quanto lui oltre ad avere questa malattia è anche per sua natura una persona provocatoria, violenta è profondamente narcisista. La nostra vita ruota intorno a lui e ai suoi bisogni, anche per le cose più stupide. Per fare un esempio, una sua fissazione è quella di andare a prendere il caffè appena sveglio al bar e, dato che non ha la patente per ovvi motivi, tutti devono smettere di fare quello che stanno facendo per portarlo al bar perché altrimenti potrebbe diventare estremamente violento. La persona che ne soffre di più di questa cosa è ovviamente mia madre che è costretta ad assecondare ogni sua richiesta per cercare di mantenere una tranquillità a casa, che comunque non esiste perché ormai è riuscito a rovinare ogni tipo di equilibrio in quanto purtroppo anche tra di noi ci addossiamo le colpe per non riuscire a trattarlo per la persona che realmente è: un malato psichico.
Vi chiedo dunque quale strada potremmo percorrere per cercare di farlo stare meglio e per dare una tranquillità a mia madre e al suo compagno che combattono ogni giorno con il suo carattere instabile. Abbiamo parlato con il centro di salute mentale della nostra città che ci ha detto che a meno che lui non si rifiuti di seguire il percorso con gli psicofarmaci, hanno le mani legate. Vorrei capire se è possibile in qualche modo portarlo in una struttura in cui sarebbe seguito da professionisti così che si possa allontanare anche da tutto il contesto tossico in cui si trova in quanto negli anni si è circondato di persone che probabilmente stanno messe anche peggio di lui. Lui ovviamente non è assolutamente d’accordo con il fatto di passare un periodo in una struttura del genere, ma se sta rovinando la vita praticamente a tutti oltre che a se stesso, è possibile in qualche modo prendere questa decisione al posto suo?
Grazie mille a chi risponderà.