Salve, ho 35 anni e da un pò di trmpo un mio fratello più piccolo nn esce più di casa, nn vuole incontrare nessuno, tranne gli stretti familiari (genitori, fratelli). Passa lr giornate nella sua camera alla tv o al computer. Ha un rifiuto verso tutto. Non sappiamo come aiutarlo.
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Carla,
io credo che il modo migliore per aiutare tuo fratello sia quello di parlare con lui, cercare di fargli esprimere i suoi pensieri, i suoi problemi, fargli capire che siete preoccupati per lui perché gli volete bene e vorreste vederlo recuperare il suo benessere, la sua felicità.
Potresti consigliarli di rivolgersi ad uno specialista, che potrebbe aiutarlo in un modo professionale e diverso da quello che possono fare gli amici e la famiglia.
Si capisce che ci tieni e che vuoi cercare di aiutarlo, io penso che questo messaggio arriverà in qualche modo anche a tuo fratello e magari lo aiuterà a decidere di farsi aiutare, ma questo può deciderlo solo lui.
26 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Carla, nella sua lettera non è chiaro da quanto tempo suo fratello sta così e che età ha suo fratello. Dando per scontato che sia maggiorenne, e quindi non potete intervenire contro la sua volontà, credo che sia importante la vostra vicinanza. Stategli vicini con comprensione in questo periodo e attendete che suo fratello ritrovi in sé le energie per affrontare di nuovo il mondo. Se questo stato di cose persiste e compromette ad esempio l'attività di studio o di lavoro, potete chiedergli di rivolgersi almeno al medico curante o di fare un colloquio di consulenza da uno psicologo.
Dott.sa Federica Calandra
20 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Carla,
la sua preoccupazione è comprensibile visto quello che descrive. Non è un periodo tranquillo, turbato dai pensieri per una persona importante nella sua vita, un famigliare: suo fratello.
Ora proverò a dirle alcune possibilità che potrete poi valutare (o lei singolarmente, insieme alla sua famiglia o solo con suo fratello):
-potete recarvi da uno Psicologo che vi aiuti a trovare delle strategie di gestione per questa situazione e che aiuti la relazione fra i membri della famiglia.
Qualcuno che non consideri solo suo fratello, ma presti attenzione a tutto il nucleo famigliare come potente risorsa per lo sblocco della situazione.
-può recarsi lei stessa da uno Psicologo che l'aiuti a far chiarezza su cosa suo fratello porta con il suo comportamento all'interno del suo personale vissuto, su come lei può relazionarsi con lui in modo da facilitare un miglioramento relazionale di quest'ultimo.
-Può parlare a suo fratello e prospettargli un incontro con un professionista. A questo proposito valuti se indicare la possibilità di effettuare colloqui via internet. E' un servizio dato da molti e visto la propensione per suo fratello alla multimedialità forse troverà questo metodo più consono alla sua persona.
Resto a disposizione per chiarimenti eventuali. Nel frattempo le porgo cordialmente i miei saluti.
Dott.ssa Frandi Claudia
19 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Carla, è davvero difficile aiutare chi non accetta di essere aiutato. Ci sono diverse strade che potreste percorrere. Potreste proporgli per esempio di incontrare il suo medico di base o uno psicologo insieme. Magari con il coinvolgimento di voi famigliari potreste convincerlo a partecipare ai colloqui. In alternativa potreste rivolgervi comunque ad uno specialista per spiegare i vostri timori fornendo maggiori dettagli sul periodo e la modalità con cui è iniziato questo ritiro.
Un saluto
19 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Carla,
certo bisognerebbe capire meglio tutta la situazione, l'età del ragazzo è importante e poi le chiedo: da quanto tempo è iniziato questo "ritiro in se stesso"? Ci sono dei motivi all'interno del nucleo familiare che possano aver contribuito a questi comportamenti di rifiuto sociale? Magari, con molto tatto, lei potrebbe cercare di avvicinarsi a suo fratello e senza forzarlo o invaderlo e senza alcuna aggressività, dovrebbe rendersi disponibile, a "portata di dialogo" per così dire...riallacciare un poco un rapporto anche su cose non personali. Successivamente potrebbe proporre un consulto da uno Psicoterapeuta e proporsi di accompagnarlo qualora suo fratello si senta un poco motivato ma non deciso (ci possono essere sotto molte paure). Ci vuole molta pazienza e comunque la vicinanza discreta è sempre ben accetta quando si soffre.
Mi sembra che i consigli di altri colleghi siano pure strategie valide.
Noi siamo a disposizione per altri consigli.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna.
Cordiali saluti.
Possibili colloqui con skype.
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Carla,
quanti anni ha suo fratello?
Da quanto tempo ha questi comportamenti di "ritiro"?
E' successo qualcosa nell'ultimo periodo, che possa averlo turbato?
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo, Psicoterapeuta Viterbo
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ciao Carla
Ho letto il tuo problema e la terapia breve strategica attraverso delle tecniche riesce a portare in terapia il cosiddetto paziente ostile che non vuole venire in terapia.
Se vuoi avere ulteriori informazioni sono a disposizione.
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Carla,
non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato. Sarebbe importante che suo fratello cominciasse un percorso terapeutico, ma solo lui può decidere per se stesso. La motivazione è fondamentale nei percorsi psicologici.
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Il comportamento di suo fratello veicola uno stato di disagio che ha bisogno di trovare uno spazio in cui poter prendere forma ed esprimersi. La paura delle relazioni può trovare una soluzione in una stabile ed efficace relazione terapeutica. Dottoressa Ferroni
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
18 MAR 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Carla, visto che suo fratello rifiuta tutti tranne genitori e fratelli, provate a fare una consulenza familiare in cui partecipate tutti per affrontare il problema ed esprimere le vostre preoccupazioni.