mia moglie vuole la separazione io no

Inviata da nicola · 23 dic 2014 Terapia di coppia

Buona sera sono Nicola sono sposato da 2 anni.stiamo assieme da 3.ci siamo conosciuti su internet l'ho corteggiata per mesi un giorno ci siamo visti e non si siamo lasciati più. Ad agosto siamo andati in crisi o meglio lei ci è andata. viviamo con i suoi in una villetta noi sopra loro sotto.la casa era in ristrutturazione e da subito mi anno accettato bene.poi dopo un pò il padre ha iniziato a dire se lo aiutavo nei campi ma io non ero abbituato e non l'ho mai fatto o poco.io correvo in bici e a volte mi fermava dicendomi che c'era da fare nei campi un po ci stavo ma poi un giorno gli dissi che doveva dirmelo un giorno prima lui disse che non si possono programmare certe cose.cosi zitto zitto ogni tanto a malavoglia gli davo una mano.un giorno gli dissi che ci volevamo sposare e lui disse che c'era da fare il tetto che non poteva pagare il matrimonio cosi mia moglie si accollò tutto invece la mia famiglia pagò la mia metà. Le cose peggioravano mi controllava sempre dopo che mi sentì male dovetti abbanodare la bici e mi dedicai al fuoristrada lui disse che era una grossa spesa e che ogni volta rompevo qualcosa si arrabbiava e così iniziò a mettermi contro mia moglie.un giorno dissi a lei se voleva che andavamo a stare da soli anche in un buco ma solo io e lei lei disse di no che era troppo attaccata a sua mamma e che non l'avrebbe mai lasciata.io ho un gruppo e uso spesso il telefono e lei era contraria ma non ci facevo tanto peso anche perche volevamo un figlio gli dissi che come verrà mi dedicherei solo a lui.il fuoristrada era uno sfogo.ad agosto andiamo in crisi lei voleva mandarmi via ma io gli dissi che sarei cambiato e che avrei mollato tutto quando lei sarebbe rimasta in cinta.ma il figlio non è venuto e lei da 10 giorni mi ha buttato fuori casa!ma io la amo ancora ma lei vuole la separazione! Come devo fare anche se ormai è finita del tutto!lei mi ha detto che ha fatto 3 anni da incubo e sinceramente pure io li ho passati male.una sera mi ha detto se non ami mio papà non ami me!come per dire se non accetti le regole di questa casa ti butto fuori!praticamente suo papà ha rovinato il nostro matrimonio si intrommetteva sempre e mi controllava sempre!

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Miglior risposta 30 DIC 2014

Buongiorno Nicola
In ritardo sui colleghi voglio dirti comunque la mia.
Questa storia d'amore così invischiata nell'ambiente di vita dei genitori non ha avuto alcun modo di svilupparsi autonomamente.
Tu sembri essere molto estraneo all'ambiente di vita di lei e certamente i suoi genitori hanno cercato di cambiarti per poterti inserire in questo quadro che non ti appartiene.
E' evidente che il matrimonio non potesse durare con questi presupposti.
Tua moglie è molto attaccata alla sua famiglia di origine e desidera vivere lì.
Sono realtà che occorre guardare ed accettare.
Nonostante il tuo/vostro amore si sente che qualcosa manca, forse una reciproca maturità; una maturità che vi avrebbe permesso di fare insieme scelte diverse e più costruttive.
Credo proprio che attualmente non ci siano i presupposti per la nascita di un figlio.
Tu devi riprendere un pò la tua vita e i tuoi interessi (bici compresa), uno spazio tuo per vivere e un tuo stile di vita in cui riconoscerti.
Le, se non riuscirà a sganciarsi dai genitori, resterà lì con loro e, con i presupposti descritti, credo difficilmente troverà un altro che accetti una simile situazione.
Non penso sia una storia che possa continuare ma, volendo fare un tentativo davvero utile, consiglierei una Psicoterapia di coppia.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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27 DIC 2014

Buongiorno Nicola
Il presupposto del matrimonio è una creazione di una Nuova Famiglia , nuova quindi vuol dire diversa dalla famiglia di origine.
Ritengo che sua moglie non abbia proprio fatto un percorso di uscita dalla propria famiglia verso la creazione della Vostra Famiglia. Il perchè non possiamo saperlo ... magari semplicemente non voleva o magari andava aiutata nel farlo...
Il problema quindi non è tanto se i vostri suoceri abitavano nella stessa palazzina, quanto la loro intrusività continua nella coppia, e questa purtroppo sarebbe continuata anche a chilometri di distanza perché nessuno avrebbe messo un freno.

Dott.ssa Maura Di Lillo Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Campobasso

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24 DIC 2014

Salve Nicola,
la tua presentazione potrebbe di primo acchito, farmi mettere dalla tua parte ma con qualche riserva.
Per esempio tu parli dei tuoi hobbies (bici, fuoristrada) ma non della tua attività lavorativa e questo elemento sarebbe fondamentale per poter abbracciare o no la tua 'causa'.
Anche se l'eccessivo attaccamento di tua moglie nei confronti dei suoi potrebbe essere messo in discussione, resta da vedere se voi due da soli sareste in grado di affrontare i sacrifici economici di una coppia in attesa di un bambino, senza una equa suddivisione delle responsabilità necessarie e magari tua moglie, abituata all'appoggio dei suoi, non trova in te quello sostitutivo.
Ecco con delle informazioni in più, potrei mettermi in una relazione terapeutica per metterti nelle condizioni oggettive di affrontare la tua problematica.
Resto quindi a tua disposizione nel caso tu fossi del mio parere.
Dottssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta
.

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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23 DIC 2014

Buongiorno Nicola, purtroppo nella nostra professione vediamo molto spesso coppie che vanno in crisi a causa dell’interferenza dei genitori dell’uno o dell’altra. Quando si forma una nuova coppia affinché sia un rapporto durevole è necessario che sia avvenuta una differenziazione ed individuazione dalle famiglie d’origine, che non significa tagliare i rapporti e perdere il legame con loro, ma avere un rapporto maturo in cui si sono trovate quelle parti che dei nostri genitori vogliamo conservare e quelle che invece sentiamo non ci appartengono e quindi ne scegliamo altre, che sono solo nostre. Questo vuol dire saper costruire un confine attorno alla nuova coppia che delimiti il rapporto stesso e lo protegga dalle interferenze esterne. Perché questo avvenga però ci deve essere per primo un rapporto saldo tra i membri della coppia. Quello che mi sento di consigliarle è di chiedere a sua moglie di intraprendere una terapia di coppia, attraverso la quale potrete capire meglio quello che sta accadendo, dargli un significato e poi andare verso la direzione migliore per voi, che non è per forza la separazione come non è per forza lo stare assieme. Mi permetto di consigliarle di riflettere anche sul fatto che usare la nascita di un figlio come momento scelto di svolta, o come motivazione per tenere unita la coppia, sarebbe molto rischioso: questo bambino verrebbe al mondo con una grande responsabilità sulle spalle che è quella del far cambiare il papà, o di far stare insieme mamma e papà.
Spero che queste riflessioni le siano d’aiuto.
Cordiali saluti
Dott.ssa Atti Maria Benedetta

Anonimo-144658 Psicologo a Ferrara

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23 DIC 2014

Buongiorno Nicola, purtroppo nella nostra professione vediamo molto spesso coppie che vanno in crisi a causa dell’interferenza dei genitori dell’uno o dell’altra. Quando si forma una nuova coppia affinché sia un rapporto durevole è necessario che sia avvenuta una differenziazione ed individuazione dalle famiglie d’origine, che non significa tagliare i rapporti e perdere il legame con loro, ma avere un rapporto maturo in cui si sono trovate quelle parti che dei nostri genitori vogliamo conservare e quelle che invece sentiamo non ci appartengono e quindi ne scegliamo altre, che sono solo nostre. Questo vuol dire saper costruire un confine attorno alla nuova coppia che delimiti il rapporto stesso e lo protegga dalle interferenze esterne. Perché questo avvenga però ci deve essere per primo un rapporto saldo tra i membri della coppia. Quello che mi sento di consigliarle è di chiedere a sua moglie di intraprendere una terapia di coppia, attraverso la quale potrete capire meglio quello che sta accadendo, dargli un significato e poi andare verso la direzione migliore per voi, che non è per forza la separazione come non è per forza lo stare assieme. Mi permetto di consigliarle di riflettere anche sul fatto che usare la nascita di un figlio come momento scelto di svolta, o come motivazione per tenere unita la coppia, sarebbe molto rischioso: questo bambino verrebbe al mondo con una grande responsabilità sulle spalle che è quella del far cambiare il papà, o di far stare insieme mamma e papà.
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