Mia moglie non vuole tornare ma nemmeno separarsi
Buongiorno. Mia moglie se ne è andata di casa (portandosi dietro nostro figlio di neanche 3 anni) ormai da 3 mesi abbondanti. Fino a qualche settimana fa ha continuato a dire di essere confusa e di aver bisogno di tempo per chiarirsi su quello che intende fare nel futuro (salvo poi dire che il lavoro nuovo distante da casa non le lasciava nè tempo nè energie per pensarci). Io da principio, sicuramente sbagliando (ma mosso dal desiderio di mettere a posto le cose, di riunire la famiglia, soprattutto per il bene del bambino), le sono stato un po' troppo addosso, cercando di parlarle, con calma, per chiarire ma questo non ha risolto le cose, anzi, ora è pervasa da una rabbia cieca, dice che il mio parlare l'ha esasperata e quindi sta ingigantendo sistematicamente episodi di poco conto del passato e soprattutto rileggendo altri episodi in chiave totalmente distorta arrivando ad accusarmi di cose non vere (sulle quali mi sono comunque interrogato e ho fatto decine di esami di coscienza). Mi aggredisce verbalmente e poi ore dopo si scusa via messaggio affermando di "non riuscire a controllare la rabbia" e che "spera che prima o poi riusciamo a parlarci di nuovo tranquillamente".. Io le rispondo "ok scuse accettate" e lei si rimangia tutto e mi dice che in realtà lei non è incattivita, che è una persona buona, che lei non sta facendo nulla per farmi deliberatamente del male, che mi devo abituare perchè tutto questo rancore ce lo avrà ancora per molto.
Dice di "non voler (per ora) tornare con me", che le possibilità di riunione sono ormai nulle, di non volerci riprovare, ma allo stesso tempo non procede ad una separazione di legge (che io non voglio, sia ben chiaro). Dice di che "(in questo momento) non si sente attratta da me", che "non prova nulla per me" (ma continua a portare la fede nuziale, a non cambiare le immagini profilo dei social, pur accedendovi quotidianamente, dove ha da tempo una foto di me e di lei abbracciati). Ha prima ammesso che scappando (come in effetti è successo) ha sbagliato e mi ha fatto male, per poi rimangiarsi anche quello, quando le ho detto che io le perdono tutto per il bene della famiglia, e che appena si sarà tranquillizzata spero si possa tentare di sistemare la situazione. A questo proposito, ormai da un mese non la contatto se non per sentire il bambino ed evito sistematicamente ogni tipo di discussione nella speranza che si calmi e che si possa procedere in un prossimo futuro ad un chiarimento e, almeno, ad una fase esplorativa con un terapista di coppia che medi il dialogo e freni le inutili animosità, cosa da cui lei si sottrae fermamente per ora. Ma la sua rabbia non passa, anzi sembra sempre peggio. Come mi devo comportare? Questo comportamento può lasciare tradire una sua non convinzione a chiudere per sempre, ed a voler magari prima attendere l'esito delle nostre terapie individuali, oppure ci sono altre motivazioni per cui uno non vuole più provarci ma nemmeno procedere alla separazione? Io spero ancora con tutto me stesso che la cosa, col tempo che serve, si possa sistemare. Grazie e buon lavoro.