Lui non mi vuole e io non so come farmi amare

Inviata da Stefania · 16 apr 2024 Terapia di coppia

Salve a tutti 

Ringrazio in anticipo per il tempo dedicato a leggere questa lettera.

Credo di essere al capolinea della mia relazione, ma visto che ci tengo ancora vorrei avere un parere, per favore, per capire se la cosa e' ancora recuperabile. Ho 36 anni io e 42 lui e siamo insieme da 6 mesi.

Ho un buon lavoro e dei valori legati al mio stile di vita e scelte etiche, cosa che lui rispetta tantissimo e supporta. Ho anche una condizione familiare non semplice in quanto i miei cari sono molto assenti nella mia vita. Per lui la situazione e' molto simile quindi ci supportiamo molto l'un l'altro. Nessuno lo aveva fatto prima, il che perso sia il principale fattore che mi lega a lui e me lo faccia rispettare. E' un ragazzo generalmente calmo, razionale, indipendente e nel suo piccolo fa diversi sforzi per me e all'inizio mi sentivo speciale e vedevo un futuro insieme. 

Nonostante questo, i suoi comportamenti mi stanno davvero mettendo a durissima prova. 

Lui soffre di ansia e attacchi di panico, come da lui stesso rivelato, e quello che sembrava essere una cosa controllabile sta diventando un macigno. Ma a parte questo, il suo carattere tirchio, sia di sentimenti che di azioni, mi sta facendo stare male. 

Ogni incontro e' in forse, quando ci vediamo si presenta con ore e ore di ritardo, cosa che mi ferisce molto. A volte mi scrive all'ultimo cancellando o non mi scrive proprio e mi chiama come se nulla fosse il giorno dopo. Lavoro, chiamare i parenti, una ruota a terra, appuntamento all'ultimo dal barbiere, qualsiasi cosa sembra farlo rimandare, posticipare o cancellare con me. Io invece in mille occasioni ho fatto salti mortali per trovare tempo ed energie per stare con lui.   

Le uscite in locali o cene fuori sono eventi rarissimi, in quanto, nonostante lui abbia un buon lavoro ben pagato e stabilità logistiche, e' molto attaccato ai soldi e l'idea di spendere lo terrorizza. E' decisamente tirchio. Mi ha rivelato che la sua più grande paura e' finire in bancarotta.  Non faccio i conti con la calcolatrice ma credo che la maggior parte delle spese di coppia gravino su di me nonostante lui guadagni molto di più e io abbia uno stipendio base.  

Io per lui ci sono stata quando e' stato male fisicamente, quando suo padre e' morto, ho fatto del mio meglio per dargli affetto ma anche supporto logistico. Io quando ho bisogno ricevo se va bene un quarto di quello che do a lui, in quanto lui non si propone quasi mai di aiutarmi e quando chiedo vengo ignorata.  
Quasi mai un regalo, un pensiero, una sorpresa, un'idea diversa per un week end fuori. Ogni nuova proposta di attivita' viene ricevuta all'inizio con entusiasmo, ma poi si "dimentica" oppure va a scemare.  

L'intimità sessuale e' minima, non mi sento desiderata e voluta, dorme sempre e quando succede qualcosa ricevo poco anche se do molto per cercare di fargli capire che ci tengo. Io sono fisicamente attratta da lui e quando glielo chiedo dice che per lui lo stesso, ma a 'pancia' non credo che sia cosi'. Fisicamente lui non ha nessun problema ma visto che nonostante questo si fa poco o nulla sono arrivata al punto da chiedermi se sia omosessuale e io sia una copertura. Questo e' un duro colpo alla mia autostima sessuale in quanto sono molto aperta mentalemtene e attiva, al contrario di lui. 
Mentre all'inizio con lui mi sentivo felice e la ragazza più bella del mondo, ora con lui mi sento di non valere nulla, anche se so che non sia cosi mi vedo grassa brutta e sono diventata timorosa nel farmi vedere senza trucco o di ingrassare, mi sento sola e non protetta.

Dall'inizio della relazione lui mi ripete spesso che non sa cosa ci trovo in lui perché non si sente alla mia altezza, ma ai miei occhi non fa assolutamente nulla per conquistarmi o per dimostrarmi che ci tiene.  
Ad aggiungere un ulteriore peso da pochissimo suo padre e' morto e lui soffre tantissimo questa cosa. Io però non posso continuare a giustificare e supportare ricevendo sempre le briciole in cambio.

Sono appena tornata da un viaggio di più di 10 giorni con le mie amiche e in questo periodo non mi ha mai scritto né chiamata. Io per orgoglio non l'ho cercato. Non so davvero più come comportarmi. La soluzione più facile sarebbe mandarlo a quel paese e lasciarlo, ma non ne ho il coraggio e sopratutto, per qualche motivo che in questo preciso momento non mi so spiegare, ho ancora dei sentimenti veri e genuini verso di lui...e il fatto che sia giù per suo padre mi fa desistere dal fargli discorsi o prendere scelte che aggiungerebbe ulteriore peso. Non voglio ferirlo e non voglio ferire me stessa in quanto in fondo vorrei che in lui si svegliasse qualcosa e questa relazione funzionasse. 

Sono conscia che dentro di me viva un senso di colpa molto grosso, che mi impedisce di essere consapevole del mio valore e farmi amare/rispettare nelle relazioni. Non avendo mai ricevuto nulla fin da piccola ora mi sento sola e in colpa per tutto quando sono in una frequentazione, ma a volte anche con amici e a lavoro. Ricevere da qualcuno, a livello di affetto ma anche a livello logistico, sono per me macigni - non so come farmi amare dagli altri. 

Grazie per aver letto fin qui. Spero di poter ricevere un consiglio al più presto e potenzialmente avere degli incontri online con qualcuno specializzato. 

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Miglior risposta 24 APR 2024

Gentile Stefania, mi colpiscono le sue ultime parole "conscia che dentro di me viva un senso di colpa molto grosso" e "non so come farmi amare dagli altri" . Sono due riflessioni su se stessa che dovrebbero essere esplorate ed approfondite rispetto alla "qualità e quantità" delle sue relazioni. Il suo dare ed il ricevere che sembrano antitetici, soprattutto a livello di affidarsi all'altro. Buono che voglia prendersi un tempo per sé, di terapia personale...le chiedo perché on line. Sulle difficoltà relazionali mi sentirei di suggerirle una terapia individuale in presenza ed eventualmente una successiva terapia di gruppo. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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IERI, 1 MAG 2024

Cara Stefania,
penso che lei abbia messo bene a fuoco tutte leproblematiche. Ma nonostante abbia compreso molto di quello che non va a livello mentale, ha difficoltà a comprenderlo profondamente a livello di cuore e pancia.
Quella di cui parla è una relazione piuttosto breve, tra due adulti, che non sembra decollare.

La invito a prendersi dello spazio per lei, per quanto questo possa spaventarla, senza darsi colpe e senza cercare spiegazioni semplici per quesiti complessi. Lei si domanda come fare a farsi amare dagli altri, ora che è grande, se da bambina si è sempre sentita sola.

Cara Stefania, adesso lei è l'adulto che può amare quella bambina. Farle vedere che il mondo è un posto che merita fiducia, ma dal qual quale è giusto pretendere di essere riconosciuti per il merito che si ha. Lei ora può essere l'adulto che riconosce il valore di quella bambina e che può colmare i vuoti lasciati da altre assenze. Attraverso questo lavoro di conoscenza e poi amore nei confronti di se stessa, riuscirà a trovare la giusta soddisfazione anche nella relazione con gli altri.

se dovesse essere interessata, non esiti a contattarmi per un primo incontro conoscitivo online gratuito.

Non si scoraggi e non si accontenti, la saluto con affetto.

Dott.ssa Claudia Nunnari

Claudia Nunnari Psicologo a Roma

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29 APR 2024

Buongiorno Stefania,

dalle sue parole si percepisce una grande sofferenza e un grande bisogno di essere amata e apprezzata. Il problema più grande che mi sembra di intravedere alla base del suo disagio, è proprio il disperato tentativo di farsi amare dando tutto per l'altro e trasformandosi nella salvatrice del suo partner. Come se, per farsi amare, fosse convinta di dover dare tutta se stessa e tutte le sue energie per l'altro. "Guarda caso" ha scelto proprio una persona così problematica.

Purtroppo tutti noi tendiamo a rimettere in atto con gli altri certe dinamiche relazionali, perché sono quelle che abbiamo imparato in famiglia, ma queste stesse modalità di relazionarci, ci portano paradossalmente proprio a riconfermare la nostra percezione di non avere valore, di dover lottare per ottenerlo e di arrivare sempre, invariabilmente, a rimanere soli, senza aver ottenuto ciò che più desideriamo.

Penso che l'unico modo che lei abbia per uscire fuori da tutto questo, sia intraprendere un percorso terapeutico che la aiuti a sentire il suo valore, a rendersi conto delle sue risorse al di là di questo uomo e dei suoi comportamenti, che sono sicuramente legati a problematiche personali, in cui lei non c'entra niente.
E' evidente che razionalmente si rende conto che i suoi sensi di colpa e la sua percezione di non valore sono irrealistici, ma questa consapevolezza si scontra con un sentire che si fonda sulla convinzione profonda che lei non sia degna di essere amata così com'è.

Penso che finché non imparerà ad amare se stessa e a proteggersi da sola, non potrà trovare una persona che potrà apprezzarla e amarla veramente per la bella persona che è.

Un caro saluto,

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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28 APR 2024

Gentile Stefania,
da quanto lei espone si evince con chiarezza che nella relazione che intrattiene non vi è reciprocità e quando non vi è reciprocità, a mio parere, la relazione è destinata a finire.
Emerge anche un livello molto basso di autostima che le impedisce di porre fine a questa relazione per lei insoddisfacente se non proprio dannosa e per questo motivo è opportuno che lei si avvalga di un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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26 APR 2024

Buongiorno Stefania, lei riassume in maniera molto lucida ciò che le manca in questa relazione e ciò che lei è in grado di dare quando vuole bene a qualcuno ma, in maniera ancora più precisa nelle ultime righe riassume quale sia di fondo la sua difficoltà: "sono conscia che dentro di me viva......." In queste sue parole si racchiude tutto. Accettando una situazione di coppia insoddisfacente (come lei stessa spiega molto bene) lei "si costringe" inevitabilmente a situazioni umilianti che la fanno dubitare del suo valore. Lei crede di essere meritevole di amore oppure crede che sia necessario insistere per "farsi amare?"
Il mio suggerimento è di affidarsi a un professionista per approfondire queste tematiche al fine di iniziare un percorso di sostegno che la aiuterà innanzitutto a sentirsi meglio, con l'obiettivo poi di poter costruire una relazione sana e equilibrata finalizzata non a sfamare un bisogno d'amore ma a costruire una condivisione improntata sul desiderio reciproco di stare insieme.
A disposizione e disponibile anche on line.
Un caro saluto e un grande in bocca al lupo.
Dott.ssa Bellini Annalisa

Dott. Giuseppe Alessandro Dinoia e Dott.ssa Annalisa Bellini Psicologo a Capriolo

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25 APR 2024

Direi di smettere di giocare al gioco del "Ti ho beccato" e andare incontro a chi veramente può soddisfare i suoi bisogni affettivi.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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24 APR 2024

Cara Stefania,
Ci sono diverse cose che mi arrivano e su cui poter riflettere.
In primis mi arriva un forte conflitto tra ciò che prova per questo ragazzo, da cui è attratta e ciò che invece sente di meritare all'interno di una relazione e che dice di non soddisfare in questa.
Quello che posso dirLe è che è molto difficile cambiare ciò che prova l'altro per noi così come ciò che in termini di comportamento ci aspettiamo dall'altro. In altre parole possiamo decidere di cambiare noi, il nostro ruolo all'interno della relazione ecc...
Se sente di voler iniziare a lavorare sul suo comportamento all'interno della coppia ma anche all'interno di altre relazioni posso aiutarla.
Potrebbe essere utile apprendere anche come comunicare all'altro i nostri bisogni in modo efficace e come "farsi rispettare" all'interno delle relazioni.
Resto a disposizione anche online per avviare un eventuale percorso insieme.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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24 APR 2024

Buongiorno Stefania,
Mi sembra che il suo sia un po' un amore a senso unico, al di là dei problemi che ha avuto il suo compagno , una relazione presuppone condivisione, complicità , intimità e perché no, passione.
La mia domanda ora è quanto si vuole bene per accettare tale pochezza.
Le consiglio di lavorare su se stessa, sulla sua autostima e di intraprendere una terapia di supporto e consapevolezza del suo valore, dei suoi vuoti e di come opportunamente colmarli.

Pesto a disposizione per eventuali chiarimenti
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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24 APR 2024

Gentile Stefania,
dalle sue parole traspare chiaramente la difficoltà di questo momento. Quello che mi sento di dirle è che varrebbe la pena confrontarsi, almeno un'ultima volta, con quest'uomo, per capire che cosa sta succedendo, cercando di toccare tutti i punti critici che ha menzionato qui: il focus secondo me dovrebbe essere spiegargli come si sente in queste situazioni, cercando di esprimere i suoi bisogni e facendogli domande volte a "chiedere per sapere", piuttosto che a controllare o ad accusare l'altro. D'altra parte, le ricordo che non possiamo cambiare gli altri e che, per quanto provi dei sentimenti per questa persona, sarebbe bene indagare con un professionista come mai, nonostante gli aspetti negativi e la mancata cura nei suoi confronti, fatichi a staccarsi da lui perché, come lei stessa ha intuito, ha a che fare con la sua storia di sviluppo. Non è un suo compito sbrogliare la matassa affettiva e ansiosa del suo compagno, ma potrebbe essere chiarificatore per lei sbrogliare la propria.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento,
Dott.ssa Francesca Gastaldo

Dott.ssa Francesca Gastaldo Psicologo a Milano

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24 APR 2024

Cara Stefania, ho letto con attenzione la sua lettera.
E arriva forte e chiaro il suo dolore nella sensazione costante di non sentirsi adeguatamente amata e, forse, nemmeno degna d'amore.
Prima di tutto penso che sarebbe da capire se i comportamenti del suo compagno nell'evitare uscite, incontri, weekend con scuse poco credibili siano dettati dal suo disturbo d'ansia o sia effettivamente una mancanza di interesse. Per questo le suggerirei di confrontarsi col suo compagno e di dialogare sinceramente e apertamente, nella maniera più assertiva possibile, sulle sue sensazioni, vissuti, timori ed emozioni che prova nella relazione con lui.
Poi la inviterei ad una riflessione profonda a partire dal titolo della lettera: "Lui non mi vuole e io non so come farmi amare". Secondo me qui è racchiuso il tutto. Lei nella lettera espone tutti gli aspetti che (giustamente) non le piacciono di questa persona nella relazione con lei. Nello specifico dice che è tirchio di sentimenti e di azioni, che non la fa sentire una sua priorità, che quando chiede viene ignorata e riceve solo briciole, non si sente sessualmente desiderata e voluta, la fa sentire sola e di non valere nulla. Ora, alla luce di tutto questo, io la inviterei alla riflessione che le anticipavo sopra, ovvero la inviterei a provare a girare la domanda e chiedersi: ma io una persona con queste caratteristiche la voglio? Voglio una persona così al mio fianco? Cosa voglio io?
E poi mi concentrerei sulla seconda parte del titolo "non so come farmi amare". Mi sembra come se lei si sentisse in dovere di dover scalare l'everest per reputarsi degna d'amore. E anche qui mi chiederei "Perchè voglio così disperatamente farmi amare da una persona che di fatto mi fa sentire sola, di non valere e non voluta?"
Come lei stessa riconosce, in questo sono implicate anche cause che risiedono in dinamiche relazionali-famigliari dell'infanzia, quel "grosso senso di colpa" che si porta ancora dietro. Ci sono tanti nodi da sbrogliare, partendo dal presente e andando al passato.

Marangoni Francesca Psicologo a Faenza

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23 APR 2024

Buonasera, facendo scorrere come da abitudine l la mia quotidiana lettura delle numerose richieste di attenzione nel presente contesto, ho letto e riletto la sua angosciante esposizione. Il mio rispecchiamento emotivo mi conduce al desiderio di rispondere come segue. Il sui senso di impotenza nel sostenere una crescente tensione che sicuramente è dovuta ad una problematica di cui soffre la persona che è diventata per lei un continuo risucchio di energia, come dire una spirale dalla quale è urgente venirne fuori con l'aiuto di un professionista adeguato. Con questo vorrei sensibilizzarla per una ricerca dei suoi valori più profondi che forse nemmeno lei per prima conosce. La mia empatia trova qui una comprensione illimitata e disponibile ad offrire il proprio aiuto. Non continui a disperarsi, ma inizi da subito e con l'aiuto da chi per lei ne è più idoneo a guidarla nel ritrovare il proprio Sé che non deve essere tradito da lei stessa in primis.
Un caro saluto.

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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23 APR 2024

Cara Stefania,
dalle sue parole colgo la sofferenza che prova in questo momento, perché riconosce degli aspetti del carattere del suo partner che non la fanno star bene, ma al tempo stesso il suo sentimento e il timore di ferirlo in un periodo delicato come il lutto la bloccano. Un aspetto fondamentale nelle relazioni di coppia è comunicare all'altro ciò che si prova, quindi è importante che possiate trovare un momento di dialogo in cui ciascuno esprima le proprie fatiche e ascolti le percezioni dell'altro. Laddove anche lui fosse d'accordo potreste intraprendere un percorso di coppia, altrimenti potrebbe essere importante per lei trovare uno spazio per se stessa. Rimango a disposizione qualora ne avesse bisogno.

Dott.ssa Emmanuela Rocca Psicologo a Padova

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