Come amare ancora?

Inviata da Fiume · 3 mar 2023 Terapia di coppia

Salve,
vi scrivo per mettere nero su bianco il mio soffrire, sperando ovviamente in un ascolto attivo.
Circa quattro mesi fa, tramite un'app di incontri, conosco un ragazzo quasi mio coetaneo (siamo trentenni). Io ho concluso l'anno scorso un percorso di psicoterapia durato 4 anni, che mi ha concesso finalmente di vivere, di amare. Sono ancora supervisionata da una psichiatra per una cura farmacologica dell'ansia. Lui va da una psicologa da circa un anno, si rifiuta di consultare uno psichiatra, come suggerito, per curare stati ansiosi e ossessivi-compulsivi.
Ci troviamo, condividiamo le nostre fragilità, incluse quelle dei nostri due corpi, da subito disinibiti. Ci scambiamo vissuti, gesti, passioni. Creiamo anche un nostro lessico verbale e gestuale dell'affetto. Chiariamo già dopo poche settimane di frequentazione anche alcuni punti: lui mi dice che non vuole una relazione, che conosce già un'altra ragazza, con la quale si vede sporadicamente e senza profondità emotiva, ma con la quale non vuole chiudere, perché, appunto non vuole darmi l'esclusiva; io gli dico che è presto, che voglio continuare a conoscerlo, che la sua presenza e il suo darsi sono, per il momento, sufficienti per spingermi a continuare.
L'intensità del rapporto cresce, io non applico strategie, do affetto e lo ricevo, gli dico che gli voglio bene. Lui si sorprende, ci riflette e, dopo qualche tempo, lo vedo risoluto e sincero quando ricambia con le stesse parole.
Ritorniamo giustamente a parlare di noi. Lui ribadisce che non vuole una relazione, che ha paura, che non vuole farmi soffrire, parla confusamente di poliamore e anarchia sentimentale, ammettendo di averne un'idea chiara. Io esprimo i miei bisogni: dico che sono tendenzialmente monogama, che non credo nel poliamore, che la mia natura non mi permette di reggere più relazioni contemporaneamente. Gli dico che non voglio chiudere ora, che non lo costringo a scegliere, che sono responsabile delle mie azioni, che sono appena 4 mesi che ci frequentiamo e voglio darmi una chance con lui. Chioso chiarendo che valuterò l'evolversi della situazione, e se non ne varrà più la pena, prenderò io la mia scelta, senza istigare la sua. "Ok, vediamo insieme": questo ci diciamo. Continuiamo a volerci bene ancora per qualche settimana, ci vediamo ed è come sempre, direi anzi più intimo: abbracci, parole, esperienze, tanto affetto. Sento anche un sentore di bella abitudine, quasi una consuetudine da coppia. Soppeso questa sensazione, rifletto, decido che in questa cosa voglio restare. Al tempo stesso mi assale una domanda angosciosa: e se invece lui, percependo tutto questo, si spaventasse e fuggisse?
Accade. Piccoli segnali per messaggio, poi il confronto. Lui mi riconsegna oggetti prestati, sottolinea che non dipende da me, ma da lui, che ha una megaconfusione, e poi: "faccio quello he avresti fatto tu fra un po' ", "mi sento soffocare". Io, distrutta, esausta, dico che capisco, che per me quello è un saluto, rappresenta una chiusura, che dovrò fare tutto il necessario per affrontare la perdita, un quasi-lutto: per me è o tutto o niente, quindi declino inviti a rimanere eventualmente in contatto. Mi scende qualche lacrima, lui non ne sopporta la vista, se ne va.

Non mi/vi chiedo come superare questa ennesima perdita, ma cosa devo farne di tutto questo amore immenso che sento dentro, e che non trova approdo, che non trova fiducia.

Grazie.

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Miglior risposta 4 MAR 2023

Salve,
ho letto attentamente ciò che ha scritto, la ringrazio per la condivisione estremamente intima ma soprattutto accolgo il dolore che, in questo momento, lei sta provando. La sua descrizione, seppur breve, è ricca di particolari e un pò ci spiega quali sono le intenzioni e le emozioni sia sue che di questo suo coetaneo, in questo preciso momento della vostra vita.

"ma cosa devo fare di tutto questo amore immenso che sento dentro e non trova approdo, che non trova fiducia"
Quella che ha scritto è un bellissima dichiarazione d'amore con un finale alquanto triste. Se lo dedichi. Si dedichi questo amore immenso che lei possiede dentro di sé. Imparando ad amare sé stessi, si riuscirà ad amare anche l'altro ma soprattutto si imparerà ad amare anche le sfumature. Lei scrive "per me è o tutto o niente" mettendosi, così, dei paletti e dei divieti (che sia in amore che non) che potrebbero non farle vivere emozioni ed esperienze a pieno, siano esse in positivo che in negativo.
Per quanto riguarda il non trovare approdo e fiducia... credo che siano punti estremamente importanti da cui partire.
Si dia la possibilità, insieme ad un/a specialista, di prendere in mano il timone della sua nave. Percorra tutte le tappe di questo viaggio e cerchi di capire, insieme alla persona alla quale si affiderà, qual è il porto più accogliente per lei, nel quale riporre non solo la sua nave (e il suo amore) ma anche la sua fiducia.
In bocca al lupo e buon viaggio!

Resto a disposizione.

Un caro saluto,
Dott.ssa Medea Moretto

Dott.ssa Medea Moretto Psicologo a Salerno

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4 MAR 2023

Buongiorno,
Cosa fare di questo amore amore immenso che sente? Se lo dia, cara.
Trovi approdo in se stessa: dal suo racconto questo ragazzo ha chiarito in modo chiaro cosa desiderava, e la tipologia di relazione che sente per lui più comoda, non compatibile con la sua. Questo amore non ha trovato fiducia, o non può attraccarsi a un porto se vuole rimanere in mare? E perché, sapendolo, è rimasta?
Questo ha a che fare più con lei.
Resto a disposizione

Buona giornata

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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4 MAR 2023

Ciao, capisco il dolore che stai vivendo in questo momento. Sembra che tu abbia vissuto una forte connessione emotiva con questo ragazzo, ma allo stesso tempo hai trovato difficoltà a gestire le aspettative e i bisogni di entrambi.
In questo momento, credo che potresti beneficiare di una terapia individuale per esplorare i tuoi sentimenti e comprendere meglio la tua natura emotiva. La terapia può aiutarti ad affrontare le difficoltà relazionali e ad aumentare la tua consapevolezza emotiva, in modo che tu possa sviluppare relazioni più sane e soddisfacenti. In particolare, ti consiglio di concentrarti sulla gestione dell'ansia che stai vivendo, che potrebbe avere radici più profonde e limitare la tua capacità di creare relazioni sane e durature. In terapia, potresti esplorare come l'ansia ti influisce e imparare tecniche di rilassamento e di gestione dello stress per aiutarti a vivere meglio con essa. Inoltre, potresti esplorare come il tuo desiderio di avere una relazione monogama si combina con la tua necessità di essere te stessa e di soddisfare i tuoi bisogni emotivi. Questo potrebbe aiutarti a identificare le tue priorità e a comunicarle in modo più chiaro e diretto nelle future relazioni.
Spero che tu possa trovare il coraggio e la forza di intraprendere un percorso di terapia individuale per aiutarti a superare questa difficile esperienza e a costruire relazioni più sane e soddisfacenti in futuro.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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