Lui è stressato e mi esclude. Partner con esaurimento?

Inviata da Marina9 · 16 mag 2023 Terapia di coppia

Buongiorno
Sono una ragazza di 30 anni fidanzata da quasi 8 con un ragazzo di 34. Cerco di farla spiccia.
Noi siamo andati a convivere già dopo un anno, lui è sempre stato un ragazzo fantastico nei miei confronti. Un gran lavoratore. Insieme siamo sempre stati bene anche se non sono mancati momenti di sbagli ed errori che nel tempo si sono accumulati. Io spesso gli davo addosso, mi sentivo poco aiutata un casa, insomma mi pesava come stava andando la convivenza, eravamo arrivati a fare due vite separate. Anche se insieme stavamo bene, i rapporti non mancavano, forse è sempre mancata un po' di comunicazione empatica.
Nel corso dell'ultimo anno lui si chiude sempre di più in se stesso. Lavora quasi sempre 10 ore al giorno, è scontento, si dedica poco all'unico hobby che ha fino a mollarlo.
Arriva settembre scorso, in cui prende e va via di casa. Chiude i rapporti con me dicendomi che vuole stare da solo, mi blocca sui social, con me non ci vuole parlare, non ha nulla da dirmi. Io rifletto sulla nostra storia rendendomi conto degli errori, sto da cani, mi sento in colpa per averlo trascurato e trattato spesso male senza motivo. Gli scrivo dopo settimane rendendolo partecipe delle mie riflessioni e riprendiamo i rapporti... Promettendoci di parlare dei problemi, prendercela con calma, cercando di cambiare la routine. Parlando e cercando di sviscerare come ci siamo sentiti, cosa vorremmo, mi rassicura sui dubbi che mi vengono. Tutt'ora non conviviamo ancora, ma facciamo piccoli progetti a breve termine. (Un posto da vedere, dove andare a mangiare di particolare. Voleva portarmi a un concerto e fare una breve vacanza. Le cose andavano bene, anche se lui non è mai stato tranquillo al 100%.)
Un paio di giorni fa, mi sembra di essere tornata in un incubo. Gli hanno negato le ferie per una giornata che dovevamo passare insieme. L'avevo sentito al telefono due ore prima di questo ed era tutto normale. Da lì si è chiuso nuovamente nei miei confronti.
Dice che io non c'entro, che è stressato e tutto lo irrita in egual modo, non vuole pensare e non ha niente da dirmi. Non ha voglia di fare niente se non lavorare.
Gli ho fatto notare che mi ferisce perché vorrei stargli vicino ma le sue risposte sono che non riesce a fare altrimenti, anche se sa che ho ragione e non è giusto, lui è fatto così e non sa cosa dirmi se non che sta male e proprio per questo vuole rimanere da solo e non sa come risolvere questa cosa. Che è stanco della vita che fa.
Era contento di una promozione avuta a inizio anno ma che comunque lo porta a lavorare dalle 7 alle 18.30 se non 19 e spesso anche il sabato mattina, perché lui stesso dice di non riuscire a staccare la testa dal lavoro. Anche al telefono durante le brevi telefonate che avevamo sentivo sotto i colleghi che gli chiedevano sempre qualcosa. E anche per questa nuova responsabilità mi aveva già detto che aveva bisogno di tempo per sistemarsi. Infatti non ho mai preteso nulla, lui non è mai tornato a vivere con me in questi mesi, ogni tanto ci si confrontava sul futuro.
Io sto provando a dargli tempo, anche se è davvero dura. Gli avevo anche proposto una terapia ma per lui non ha senso perché i problemi dice di esserseli sempre risolti da solo. Cosa posso fare?
Mi sento inutile e rifiutata, piena di amarezza, vorrei rispettare il suo bisogno di spazio ma non posso fare a meno di sentirmi ferita un'altra volta. Non dovresti volere vicino la persona che dici di amare quando hai un problema? Proprio perché sono sicura questa volta di non centrare nulla, e non mi ha mai fatto venire dubbi in questi mesi di ritorno, credo lui stia venendo alienato dal lavoro rinunciando alla sua vita, stia tipo esaurendo (come ha supposto anche lui, anche se quando glielo dicevo io non ci credeva molto). Non so dove sbattere la testa.

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Miglior risposta 17 MAG 2023

Buongiorno Marina, voglio rispondere subito alla sua domanda: "Non dovresti volere vicino la persona che dici di amare quando hai un problema?". No, non necessariamente. I primissimi rapporti di amore che ognuno di noi ha sono quelli con le figure di attaccamento cioè la madre e il padre. Se queste figure, nei momenti di sofferenza del bambino, non sono accudenti, ma al contrario fanno a loro volta delle richieste al bambino (di stare bene, di fare il bravo, di andare bene a scuola, ecc.) ecco che il bambino percepisce l'amore come un compito e la relazione amorosa come una serie di compiti e prestazioni da fornire all'altra persona. Nei momenti di sofferenza acuta sente di non poter essere all'altezza di questi compiti e quindi ecco che il bambino, e l'adulto in futuro, attueranno delle forme di ritiro e di auto-accudimento, perché così ha imparato a sopravvivere psicologicamente nel corso del suo sviluppo.
Questo "copione" di auto-accudimento è, nel suo compagno, talmente forte da falsare anche la sua aderenza alla realtà. Mi riferisco al fatto che ha rifiutato di andare in terapia dicendo che i problemi se li è sempre risolti da soli. Questa è una pura e semplice forma di auto-inganno, di fallacia cognitiva, dato che è evidente che i problemi della rottura del vostro rapporto e dell'incapacità a ripristinare una relazione, ma soprattutto del suo isolamento e incupimento dal punto di vista psicologico, non li ha affatto risolti. Ciò dovrebbe fargli comprendere che non tutto si può risolvere da soli e che un aiuto specialistico è fondamentale innanzitutto per se stesso. Continuando come sta facendo rischia di sprofondare nella tristezza e nella solitudine conducendo una vita in cui il lavoro sarà tutto ciò che ha nella vita. Vista la sua giovane età ha ancora possibilità di dare una sterzata alla sua esistenza prima che certi atteggiamenti si sclerotizzino, ma deve farlo con gli strumenti idonei.
Dal canto suo, può tentare di stargli vicino più possibile stando bene attenta a far comprendere che il cambiamento lo deve mettere in atto per se stesso e non per poter portare avanti una relazione, altrimenti vivrà il percorso come un compito da svolgere per altri e non per sé. Tuttavia, è necessario per il suo bene cominciare a mettere in conto ad un certo punto che potrebbe essere necessario lasciarlo andare e voltare pagina, accettando che anche se vi amate lui vuole stare da solo. Ad un certo punto dovrà decidere di fare qualcosa per stessa voltando pagina, quando sarà evidente che per lui non potrà fare niente.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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1 GIU 2023

Gentile ragazza,

lei è portatrice di una istanza di coppia ed è in un percorso di coppia che potreste provare ad affrontare la problematica qui esposta. Una psicoterapia di coppia potrebbe aiutare lei ma probabilmente anche il suo compagno a capire cos'è che non va più all'interno del vostro rapporto. I comportamenti del suo compagno segnalano la presenza di forte insoddisfazione. Ne parli con il suo compagno, potrebbe essere un occasione di crescita per entrambi.
Cordiali saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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17 MAG 2023

Più che alienato dal lavoro sembra lo abbia scelto come nascondiglio. I motivi non saprei dirglieli.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 MAG 2023

Buonasera
Mi spiace molto della situazione in cui si trova.
Le sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta
Per superare le sue problematiche
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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17 MAG 2023

Gentile Marina,

molto spesso capita che le relazioni sentimentali possano incorrere in un blocco, in alcuni momenti significativi della vita di coppia. Una crisi all'interno del rapporto è un passaggio fondamentale che richiede l'impegno di entrambi e che può portare ad un cambiamento positivo.
Accettare il cambiamento non è mai semplice e può generare vere e proprie incomprensioni perchè non tutti reagiamo allo stesso modo ad alcuni eventi di vita come la convivenza, il matrimonio o la nascita di un figlio. Per questo - a prescindere dall'atteggiamento del suo compagno - le consiglio di concentrarsi sulle proprie emozioni, su ciò che vorrebbe lei da se stessa e da questa relazione e soprattutto quale pensa che potrebbero essere le proprie difficoltà. Si dedichi a se stessa, al suo lavoro. Se ritiene di aver lei bisogno di un percorso di terapia individuale potrebbe essere utile per cercare di focalizzare i propri vissuti interiori.
Una volta che avrà un'idea precisa allora potrà impegnarsi nel tentativo di cercare un punto di incontro con il suo compagno.
Se lui per il momento le sta chiedendo una distanza, la cosa più controproducente è cercare di attrarlo a sè. Rischia di esacerbare una situazione che per il momento il suo compagno non ha la possibilità di affrontare.
Cordiali saluti

Dott.ssa Carolina Giangrandi Psicologo a Ladispoli

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17 MAG 2023

Gentile Marina.
La cosa che mi viene da chiedere è: lui ha intenzione di risolverle queste difficoltà che ha? Lui si rende conto dei suoi funzionamenti e vorrebbe lavorarci? Perché parte tutto da qui. Lo capisco che lei non sappia dove sbattere la testa perché la situazione di lui non dipende da lei ma dipende da lui e se lui in primis non ha intenzione di lavorare a questa sua difficoltà dubito che possa cambiare qualcosa.
Può essere una possibilità anche valutare una terapia di coppia, la cosa importante è che da parte di entrambi ci sia la volontà di andare.
Un saluto,

Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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