Ho conosciuto questa persona tramite una collega nel mese di maggio 2013. Si è mostrato interessanto a me e dopo qualche caffè organizzato per il tramite della mia collega si è spinto a chiedermi il numero. Abbiamo iniziato ad uscire dal mese di settembre, ma nonostante lui sembrasse sempre più interessanto, stavo molto distante perché uscivo da una relazione di sei anni. Abbiamo continuato a frequentarci (pranzi perché lavoravamo stessa città) e cene con colleghi (almeno una volta settimana) tuttavia mentre il mio sentimento cresceva lui diceva che era in una situazione complicata. Mesi dopo ho scoperto che aveva un altra frequentazione in un altra città con altra ragazza e altro gruppo di amici. Abbiamo continuato a vederci con la stessa frequenza ma lui continuava a tenere nascosta la sua seconda vita. Fino all'estate successiva (2014) in cui lui mi ha detto di volermi stare vicino e per la prima volta gli ho raccontato tutto di me e della mia famiglia. Il nostro rapporto si è rafforzato ed ha iniziato ad esserci per me con la costanza di un fidanzato salvo i week end. A settembre sono esplosa e gli ho fatto presente che non ce la facevo a tollerare una situazione così perché per me lui era importante e doveva scegliere. Mi ha detto che vedeva un futuro con me e che non mi avrebbe lasciata sola. Mi ha dato un grande apporto standomi vicina all'esame di stato di dicembre, ma a capodanno non era con me. Abbiamo messaggiato di continuo, ma ero già partita e lui con lei anche se non lo ha ammesso. Ogni mese del 2016 litigavamo per questa sua relazione che mi diceva che voleva chiudere, ma voleva farlo bene. Non ci siamo mai persi. Mi è stato vicino per i miei grossi problemi in casa e anche sul lavoro. Un mese fa, dopo varie tensioni e un estate di litigi in cui gli ho detto di voler chiudere ha litigato per non so cosa con questa persona e si sono lasciati. È stato male e gli sono stata vicina. Non mangiava e non usciva ma io c'ero. Ora è passato un mese, ma sono sempre la sua amica e anche se ha detto che sono importante per lui dice di aver bisogno di tempo per stare bene per un fidanzamento.
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14 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile anonima,
non capisco cosa vuole sapere. Forse se deve concedergli questo tempo?
Lui aveva una doppia vita e lei ha accettato prima le sue bugie e poi questa triangolazione. Io credo che lei debba innanzitutto pensare a se stessa e a ciò che è bene per lei come persona. Se quest'uomo le piace e le dà quello che cerca, se si sente trattata come desidera e se pensa che sia la persona giusta, allora gli stia vicino. Queste sono decisioni che può prendere solo lei!
Rifletta sui suoi sentimenti e sulla sua dignità di persona
Cordialmente
16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Anonima Y,
anche se la vostra relazione è iniziata con varie difficoltá, ora siamo arrivati a un punto in cui lui ha lasciato la sua ragazza. Per ora da quello che racconta non ci è dato sapere se lui ha lasciato la sua ragazza per te, oppure per altri motivi. Comunque credo che il suo stato d'animo ora sia comprensibile, si tratta sempre di una relazione che ha chiuso evidentemente con dolore. Per questo credo che se ti chiede tempo, tu dovresti concederglielo. Abbi pazienza, rimani vicina a lui come amica e confidente, sii presente nel momento del bisogno come lui in passato ha fatto per te. E nel frattempo vedi se e come evolvono le cose.
Se ne senti l'esigenza, parla della tua situazione con uno/a psicologo/a della tua zona.
Vi auguro tutto il meglio.
14 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Anonima Y, non conclude la lettera con una vera e propria richiesta ma immagino che chieda supporto su come gestire questa situazione che sembra provocarle confusione e disagio. Non so se ho dato la lettura corretta. Mi pare però di capire che questa relazione sia iniziata in salita, con lei che stava vivendo un periodo di vulnerabilità (uscita da una storia lunga) e lui che ha omesso di dirle di avere una vita parallela.
Un inizio con un non detto così importante rende più difficile mettere tra le basi fondanti di un rapporto la fiducia.
La mia impressione è che la dinamica relazionale che si è poi creata tra voi non sia stata simmetrica e paritaria nel senso che da un lato c’è stato lui con i suoi bisogni e le rinunce che non è stato disposto a fare e dall’altro lato c’è stata lei che pur soffrendo (scrive cha a un certo punto è “esplosa”; comportamento che io personalmente leggo come la risultante di un disagio accumulato giorno per giorno) accetta di restare; devo ammettere che (se ho ben compreso) mi ha colpita molto il fatto che le sia stata vicina mentre lui soffriva per la fine della precedente relazione perché significa stare accanto a una persona con cui si vorrebbe avere una relazione mentre soffre per la perdita di un’altra persona.
Probabilmente ciò che la trattiene sono le “promesse” che lui più o meno esplicitamente le fa. Una parte di lei, però, sente anche il disagio che questa situazione le provoca. Il mio consiglio è quello di dare voce e chiarire a se stessa, meglio se con il supporto di un/a professionista che la guidi e la supporti, quali sono i bisogni reali e le paure che ci sono dietro a entrambe le parti: la parte di sé che sceglie di stare in una relazione che crea disagio e la parte di sé che invece sente che qualcosa non va; la sensazione che ho, infatti, è quella che abbia messo troppo in secondo piano i suoi di bisogni investendo più energie per andare incontro a quelli di lui, e questo, in una relazione, può capitare in certi momenti o in certe fasi ma se diventa le regola, difficilmente può portare a relazioni felici.
Un caro saluto. Luisa Fossati – Psicologa psicoterapeuta. Montelupo Fiorentino.
