La solitudine fa male?

Buongiorno Martina, mi spiace molto. A prescindere da tutto immagino che non siamo stati degli anni semplici.
Molto probabilmente il contesto ha deciso per lei, ha imparato a stare sola, ha imparato a proteggersi dagli altri isolandosi. Ma le chiedo, è davvero sicura?le piace ed è davvero felice o è semplicemente un meccanismo di difesa che ha innescato per sopravvivere?
Le consiglio un percorso psicologico, al fine di comprendere meglio se stessa e soprattutto curare le ferite del passato
Buona giornata
Alice Noseda

Buongiorno Martina,
la ringrazio per aver condiviso i suoi pensieri con noi.

Innanzitutto, ci tengo a sottolineare il fatto che non esistano regole o standard relazionali, che possano definire "una persona felice" da una "non felice". Chiaramente, ognuno di noi può vedersi, sentirsi e percepirsi felice secondo proprie definizioni, introspezioni e idee.
Più che chiedersi se sia possibile essere felici senza relazioni e socializzazione, mi domanderei che funzione abbia per lei questa assenza? A cosa le è servita e, per cosa, al momento continua?
Se fosse una paura, quale potrebbe essere?

Spesso, la mancanza di qualcosa non rappresenta una difficoltà; tuttavia, può esserlo il motivo per cui quella mancanza deve continuare ad accompagnarci.

Spero di averle fatto nascere la curiosità di rispondere a queste domande e di cercarne una risposta.

Dr.ssa Francesca Bottazzi
Psicologa - Sistemico Relazionale

Buonasera Martina a volte accade di abituarsi ad alcune situazioni e ad un certo punto ci appaiono del tutto naturali.
Nel passato soffrivi maggiormente per solitudine, poi inconsciamente hai trovato probabilmente un modo per proteggerti.
E sono certa che tu ora stia bene e ti venga da chiederti " si può essere felici da soli"
La mia risposta è assolutamente, si .
Una cosa è certa Martina il mio consiglio è quello di effettuare un percorso psicologico per comprendere meglio le varie dinamiche che ti hanno fatto allontanare dalle altre persone, e magari ritrovare in te risorse personali che non sai di avere e chissà ,scoprire che con alcune persone si può stare bene.
Dott.ssa Graziella Menniti

Gentile Martina,
l'esperienza pregressa del bullismo sicuramente l'ha condizionata nel non fidarsi delle relazioni facendo prevenzione con la scelta del vivere in solitudine.
A questa condizione lei si è poi adattata e/o rassegnata e sembra che apparentemente tutto vada bene nel senso che non ci segnala sofferenze acute.
La domanda però che lei si pone (e ci pone), cioè se è possibile essere felici senza relazioni e socializzazione, lascia intendere che almeno lei non lo è.
Tuttavia, poichè il concetto di felicità è complesso e considerando che già Aristotele definì l'uomo un animale sociale, varrebbe la pena che lei approfondisse questa tematica in un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Salve Martina,
Il carattere introverso non è una iattura o qualcosa che bisogna rifuggire, spesso necessita di un immersione dentro i lembi dell’introversione attraverso un dialogo psicoterapico che favorisce la narrazione. Narrare significa rappresentare e rappresentare cura soprattutto quando si rappresentano immagini inconsce. Isolarsi non è una buona cosa, l’Io ha bisogno di rapportarsi con gli altri e fare ponte col collettivo. Il bullismo può essere un’esperienza traumatica che richiede un’elaborazione. Lo spazio psicoterapico ha proprio la funzione di attivare uno spazio rappresentativo elaborativo e di riflessione su di sè in rapporto agli altri.
Dott. Pietro Salemme

Buongiorno gentile utente
da quanto lei ha esoresso credo di aver capito ce durante la sua vita ha subito atti di bullismo che le hanno condizionato la sua vita futrra, e quindi hanno condizionato l'evoluzione anche del suo carattere introverso.
se ha intenzione di migliorare il suo stile di vivere e il suo modo di rapportarsi con gli altri le cosiglio di intraprendere un percorso basato su tecniche della PNL che consentono grandi risultati anche poco tempo.
Resto a disposizione anche online
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Petrillo

Ciao Martina, vedo che riproponi un quesito al quale avevo risposto (se mi sbaglio ti chiedo scusa) qualche tempo fa. Ti avevo invitato a contattarmi qualora avessi voluto approfondire questo argomento. Ti rinnovo l'invito, a presto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Cara Martina,

Si può essere persone solitarie senza per forza essere asociali. Ognuno di noi ha bisogno di momenti di solitudine e di contatto in misura diversa e queste necessità possono cambiare nel corso della vita. La solitudine diventa problematica quando diventa dolorosa, quando la si vive come un peso e si soffre nell'essere da soli, desiderando un contatto che sembra mancare o che, a causa dell'isolamento, risulta difficile da costruire. Dalle tue parole sembra che la tua solitudine non sia per te un peso, ma mi chiedo cosa ti abbia spinto a porre questo interrogativo. È un dubbio che nasce da te o è stato sollevato da altre persone? Le relazioni e la socializzazione di cui parli sono qualcosa che senti mancare e vorresti nella tua vita o no?

Se volessi approfondire sono disponibile ascoltarti.

Doot.ssa Nicole Spiandore

Buongiorno,

È assolutamente possibile essere felici anche senza un ampio cerchio sociale. Ognuno di noi ha bisogni e desideri diversi quando si tratta di socializzazione e relazioni interpersonali. Alcune persone si sentono più soddisfatte e appagate quando hanno molte relazioni sociali, mentre altre preferiscono avere poche relazioni ma più profonde, o addirittura trascorrere molto tempo da sole.

Essere introversi non è affatto un difetto. Gli introversi spesso godono di tempo da soli, riflettono più profondamente e si concentrano intensamente su interessi personali. Queste possono essere qualità molto positive.

Se Lei si sente felice e soddisfatta con la sua vita così com'è, allora non c'è nulla di sbagliato in ciò. La cosa più importante è che Lei si senta bene con se stessa e con la vita che sta conducendo.

Tuttavia, se in qualche momento sentisse il bisogno o il desiderio di avere più interazioni sociali, ci sono molte risorse disponibili per aiutarla a fare nuove conoscenze. Potrebbe considerare l'idea di unirsi a un club o a un'organizzazione che si occupa di un interesse che Le piace, o potrebbe cercare gruppi online con interessi simili ai Suoi.

Ricordi, la cosa più importante è che Lei si senta a suo agio con se stessa e con la vita che sta conducendo. Non c'è un "giusto" o "sbagliato" quando si tratta del proprio benessere personale.

Buongiorno
A prescindere che si dovrebbe stare bene con gli altri,
Che con se stessi. Avendo un carattere introverso lei ha fatto questa scelta.
Forse dietro questa scelta, vi è la paura di essere giudicata,di avere poca autostima in sé stessa.
Il fatto di essere stata bullizzata può aver prodotto in lei la paura dell'altro.
Le sarebbe utile dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare le varie Problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Buongiorno, non so se lei abbia mai affrontato il discorso bullismo in psicoterapia. Sicuramente ci possono essere fasi della vita in cui preferiamo stare soli, può capitare e può essere che sia solo una fase di passaggio. Essere introversi non significa per forza non aver amicizie, sicuramente è importante trovare qualcuno che sappia comprendere questo suo lato e si rapporti a lei in modo tale che si senta a proprio agio. Si dia del tempo, quando sentirà di nuovo il bisogno di condividere degli spazi sociali, se ne renderà conto.
Intanto le consiglio una psicoterapia se pensa che questa tematica del bullismo sia ancora presente e impatti nella sua vita e relazioni.