Buongiorno,
scrivo poiché vorrei porre una domanda che mi incuriosisce parecchio.
Attualmente ho circa 40 anni e fin da bambino mi sono accorto di avere problemi nel memorizzare le tabelline, a parte quelle del 2 del 5 del 9 e altre semplici per le altre tuttora buio completo. Inoltre ancora oggi ho impossibilità nello svolgere tipi di conti semplici come 90-7 a meno che non sia per passi semplici (90-5). So che per molti la soluzione è immediata, cioè si trovano nella mente la risposta senza dover attivamente calcolare (un po' come quando uno dice gatto e la figura del gatto gli si presenta semplicemente nella mente senza doverla "ricostruire" ogni volta), ma per me è un compito impossibile.
Questo dubbio di mia incapacità l'ho portato avanti finché, all'età di 25 anni, decisi di andare dal Dr. Ghidoni che ho appreso aver tabelle standardizzate per giovani adulti con dsa (perché la maggior parte ha standardizzazione sotto una certa età) e in effetti sono risultato discalculico davvero.
Svolsero anche le matrici di raven (vado a memoria e sono passati molti anni ma mi pare fosse questo il nome) risultanto nel 99° centile e 120 su WAIS aggiornata all'ultima edizione.
La cosa buffa è che questa mia incapacità nel contare velocemente non mi ha frenato se non solo psicologicamente in ciò che mi piaceva: la scienza. Insomma, io amavo la matematica perché mi permetteva di capire il mondo, ma avevo questa incapacità enorme di automatizzare i conti per cui all'età di 19 anni decisi di non andare all'università perché mi sentivo scemo e che non sarei MAI riuscito non sapendo fare cose di base.
La diagnosi in tarda età però mi permise di capirmi e riscattarmi, riuscii così ad avere il coraggio di iscrivemri a fisica in ritardo ma mi laureai senza troppi problemi (sì perché la cosa curiosa è che a fisica si fanno pochissimi conti ma solo pressoché calcolo letterale, e non ho mai usufruito di strumenti dispensativi né compensastivi che pure mi spettavano) mentre lavoravo e tuttora lavoro.
Ho poi preso passione laureandomi in una seconda triennale in matematica con 110 e ora sto terminando una magistrale (sempre in matematica) con il massimo dei voti anche se con leggero ritardo.
Insomma, sono un discalculico strano, non so fare i conti ma so astrarre la geometria differenziale, so automatizzare conti di meccanica quantistica complessi in spazi di hilbert, conosco l'analisi complessa ma non so fare 30-7.
Ora, purtroppo la mia vita lavorativa ha subito un arresto, le lauree prese per passione in tarda età non mi consentiranno di sfruttarle al meglio in ambito lavorativo ma poco mi importa perché ho coronato il mio sogno di capire meglio il mondo, tutto grazie alla diagnosi.
Tuttavia tutt'ora da ignorante in materia mi pogno una domanda che vorrei rivolgervi: come è possibile che un discalculico abbia 3 lauree (2 triennali e una magistrale) in materie dove la matemaitca è usata a profusione pur essendo (pesanemtnete) discalculico?
Come posso automatizzare le derivate ma non i conti algebrici da macelleria?
Io ancora oggi non so spiegare questo e vorrei tanto capire da qualcuno che ha una formazione a riguardo, mi piacerebbe capire questo mio strano modo d'essere.
un caro saluto e augurio di buon anno.
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6 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Luks,
non sono un'esperta della materia ma so che essere discalculici non significa non essere intelligenti! E lei è la prova vivente di questa affermazione. Anche i risultati da lei ottenuti nei test di misurazione dell'intelligenza (matrici di Raven, scala Wais) lo confermano.
Dove è situato allora l'inciampo della discalculia? Nella difficoltà a trattenere la stringa fonologica che le tabelline richiedono per essere imparate a memoria? In qualche difficoltà di rappresentazione mentale ? Problemi nella spazialità ? Qualche algoritmo che si è perso per strada?
Ho lavorato con persone che avevano subito danni mentali a seguito di un incidente o di un ictus e mi sono spesso trovata di fronte allo stesso problema: perchè il paziente era in grado di risolvere un'equazione o di impostare una proporzione ma si perdeva davanti a una moltiplicazione? Mi sono risposta che il funzionamento delle cervello, allo stato attuale delle scienza, è ancora un mistero.
Ciò che invece appare chiaro, almeno a me, dalla sua lettera è che la forte motivazione e il desiderio di compensazione per i suoi limiti hanno fatto sì che lei si cimentasse in una sfida "epica" che ha riempito la sua vita di passione per la conoscenza.
Vedrà che questi tratti le serviranno anche nel lavoro che lei sta cercando.
Sono molto contenta quando incontro persone come lei! Grazie.
9 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Lucks,
Lavoro da molti anni con bambini diagnosticati come DSA, con le differenziazioni per ogni caso. È proprio questo il punto, 10 bambini discalculici avranno 10 funzionamenti cognitivi diversi e capacità compensative negli anni molto diverse tra loro, che dipenderanno anche dalla consapevolezza del problema e dalla motivazione a superare le difficoltà incontrate. Io non mi occupo di riabilitazione ma supporto i percorsi riabilitativi effettuati dai colleghi lavorando proprio sull'emotività e sulla consapevolezza di limiti e risorse, fondamentale a mio parere perché questi bambini crescano utilizzando le loro potenzialità al meglio e non sentendosi da meno necessariamente in qualcosa. La neurodiversita' ci chiarisce che abbiamo funzionamenti diversi e peculiari, l'aspetto centrale è la consapevolezza di questo. È comprensibile che lei non riesca a spiegarsi come mai alcune cose molto complesse per i più le riescano facili, mentre altre apparentemente più semplici non riesca ad automatizzarle. Questo riscontro è in linea con quanto avviene in ambito scolastico in cui si va sempre piu nella direzione di una proposta formativa individualizzata e al contempo è in linea con quanto avviene in ambito psicologico, terapeutico e diagnostico, in cui viene meno il concetto di scarto da un valore atteso, con cui si intende la norma.
Un grande in bocca al lupo per il suo lavoro.
Dott.ssa Lucia Orlando.
6 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentilissimo Luks, grazie per la condivisione. Innanzitutto complimenti per i suoi traguardi di studio, per nulla semplici o banali. Avere un disturbo specifico dell'apprendimento presuppone il quoziente intellettivo nella norma, come sembra proprio nel suo caso. Pensi a quanto raggiunto finora, e se sente che proprio per io suo benessere deve andare a fondo del suo disturbo contatti uno specialista!
A disposizione
AV
6 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno
Mi complimento con lei che essendo un discalculico.
Ha preso tre lauree.
Chi ha un Dsa ha una intelligenza nella norma.
Infatti lei è stato sottoposto a diversi test.
Diverse sono le persone scenziate che hanno il suo problema.
E pure sono riuscite. Nella vita.
Penso che sia più un problema psicologico il suo
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
6 GEN 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Lucks, per formulare una diagnosi di DSA ( dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia) e' necessario ESCLUDERE che vi siano deficit cognitivi, sensoriali e sociali. Infatti Lei e' stato sottoposto al test della WAIS che e' un test di intelligenza e il test delle matrici di Raven che e' un test per valutare le capacita' cognitive. Chi ha un DSA non deve essere " scemo" come lei pensava di essere , rinunciando persino ad iscriversi all' universita' . Molti scienziati sono affetti da DSA come Einstein che era dislessico, Edison ecc....e a tal proposito sono in corso ricerche per correlare i DSA alla genialita', perche' chi ne e' portatore ha una morfologia cerebrale diversa, che da un lato puo' rendere difficoltosa la lettura, fare i calcoli ecc, ma dall' altro lato gli conferisce una capacita' visuo-spaziale tale da avere una prospettiva diversa della realta', ed e' proprio questa capacita' che permette loro di trovare soluzioni geniali ai problemi. Probabilmente il suo cervello e' riuscito a trovare dei meccanismi di compensazione che le hanno permesso di raggiungere comunque il successo formativo a livello universitario. Congratulazioni! Questo e' stato possibile dopo aver preso coscienza della sua condizione e aver ricevuto le informazioni adeguate circa la sua condizione e questo dimostra quanto sia importante consultare un clinico per confutare false credenze.
Sono a Sua disposizione per ulteriori approfondimenti.
Dott.ssa Caterina Galletta
