Ho 18 anni e una mia compagna di classe mi ha raccontato di masturbarsi immaginando di fare sesso con suo padre, ma com'è possibile? Non è una cosa che si dovrebbe fare durante il complesso di Edipo inconsapevolmente? A me viene nausea solo a pensarci, cosa c'è in lei che non va??
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24 NOV 2014
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Buongiorno gentile utente,
è già molto difficile poter dare un suggerimento on line a persone di cui non si conosce la storia di vita, figuriamoci per interposta persona... Le spinte interne alle persone sono specifiche per quella persona di cui andrebbero indagate motivazioni, desideri, bisogni. Se per la sua amica non esiste il problema, come mai per lei lo è?
Cordialmente
1 DIC 2014
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Gentile Giuliano, non saprei dirle come ciò che riferisce sia possibile, di fatto lo è e ciò che ne sta alla base dovrebbe essere oggetto di ricerca e pensiero della persona interessata. Sempre che costei lo voglia. Sarebbe interessante capire perché lei sia così colpito da quanto le viene detto. Saluti cordiali
25 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Maschera
fantasie sessuali di una sua compagna che la incuriosiscono e che, nel contempo, la disturbano.
Per lei questa fantasia è inconcepibile; per la sua amica, in base alla sua storia, questo può essere un meccanismo psicologico corrispondente ad un vissuto precedente... forse una "fissazione" risalente all'epoca edipica ( lei stessa ha fatto questo collegamento..in forma di domanda).
Comunque non ci è dato sapere nulla, sono solo ipotesi.
Un'altra mia ipotesi è che siano confidenze inventate.
E' sicura che questa amica non voglia semplicemente le sue attenzioni o che, magari, si diverta a stupirla o a voler mettere alla prova le sue conoscenze di psicologia?
Metterei in conto anche queste possibilità!
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
25 NOV 2014
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Gentile Maschera,
lei si pone dubbi e preoccupazioni per condotte riferita da una sua compagna. Se la sua compagna, per quanto moralmente disdicevole, non se ne preoccupa più di tanto, vorrebbe preoccuparsene lei? Quanto la avvantaggia? Trattasi tuttavia di un problema morale che se la tormenta pur non vivendolo rischia diventa per lei un problema psicologico. ne vale la pena?
Paolo G. Zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in Friuli Venezia Giulia